MILINDAPAÑHA LE DOMANDE DEL RE MILINDA LIBRO I L'antica narrazione paragrafi 34-35-36 34. Il mercante di Pataliputta mandò i suoi carri avanti, per poi seguirli. E nel punto dove la strada si divideva, non lontano da Pataliputta, egli si fermò e disse a Nagasena: “Questa è la direzione per il Parco Asoka. Ora io ho qui un pezzo raro di stoffa di lana, alta sedici cubiti. Fatemi il favore di accettarla.” Nagasena l’accettò. E il mercante, contento e felice, con il cuore colmo di gioia, salutò il venerabile Nagasena, e girandogli attorno sulla destra, se ne andò per la sua strada. 35. Quindi Nagasena si recò nel Parco Asoka da Dhamma-rakkhita. Lì giunto, dopo averlo salutato e avergli detto perché era venuto, egli imparò a memoria, dalla bocca del venerabile Dhamma-rakkhita, in soli tre mesi i tre canestri della parola del Buddha, e dopo una sola recitazione ogni singola parola. E in altri tre mesi fu padrone della mente (nel vero senso della parola). Ma alla fine di quel periodo il venerabile Dhamma-rakkhita si rivolse a lui e gli disse: “Nagasena, come un mandriano cura le vacche, ma altri godono il loro prodotto, allo stesso modo anche tu inculchi nella tua mente le parole del Buddha dei tre canestri, ma non ancora godi il frutto dello stato dell’ascetismo. “Anche se è così, o santo, non dire di più.”, fu la risposta. E in quel giorno, di notte, raggiunse lo stato di Arahat e con esso il quadruplice potere di quella Saggezza posseduta da tutti gli Arahat (cioè: la realizzazione del senso, e l’apprezzamento del profondo insegnamento religioso contenuto nella parola, il potere di giudizio intuitivo, e il potere della corretta e pronta esposizione). Appena ebbe raggiunto la Visione Profonda della Verità tutti i deva gridarono la loro approvazione, e la terra tuonò, e i deva del regno di Brahma applaudirono, e dal paradiso scese dolcemente una pioggia di polvere al profumo di legno di sandalo e di fiori di Mandarava. 36. Ora a quel tempo l’innumerevole comunità degli Arahat al Pendio Custodito nelle montagne dell’Himalaya gli mandò un messaggio affinché tornasse, in quanto erano ansiosi di vederlo. Quando udì il messaggio il venerabile Nagasena sparì dal Parco Asoka e riapparve dinanzi a loro. Essi dissero: “Quel re Milinda ha il vezzo di tormentare i fratelli col proporre quesiti complicati con argomentazioni in questo o in quel modo. Va da lui, Nagasena, e dominalo.” “Non soltanto il re Milinda, o santi, ma lasciate venire e propormi domande tutti i re dell’India, ed io distruggerò e risolverò tutti i loro dubbi. Potete andare a Sagala senza alcun timore.” Allora tutti gli Anziani monaci andarono alla città di Sagala, illuminando ogni cosa con le loro vesti gialle come lanterne, e portando la brezza della loro eccelsa saggezza. |