MILINDAPAÑHA Mld:IV.3.33/34 - Entusiasmo del Buddha
33. “Venerabile Nagasena, il Beato disse: “Se, monaci, qualcuno dovesse parlare in mia lode, o della nostra dottrina (Dhamma), o dell'Ordine, voi non dovreste gioire, o deliziarvi, abbandonarvi all'esultanza della mente.” E d'altra parte il Tathagata era così felice, così contento ed entusiasta della lode ricevuta da Sela il Bramano, tanto da glorificare la propria bontà col dire: “Un re io sono, Sela, il re supremo Ora se il primo passo citato è vero, allora il secondo deve essere falso, ma se è vero, allora il primo deve essere falso. Anche questo è un ambiguo dilemma, ed ora è posto a voi e voi dovete risolverlo.”
34. “Entrambe le citazioni, o re, sono vere. Ma il primo passo fu detto dal Beato con l'intenzione di esporre veramente, esattamente, in linea con la realtà, con il fatto e con il senso, la reale natura, l'essenza e la caratteristica del Dhamma. Il secondo passo non fu detto per ottenere guadagni o fama, né per spirito di parte, né per desiderio di convertire altre persone. Ma fu per pietà e per amore, per donare benefici, sapendo che trecento bramani avrebbero ottenuto la conoscenza del Dhamma, che egli disse: “Un re io sono, Sela, il re supremo della rettitudine.” “Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”
[Qui finisce il dilemma dell'esultanza della mente.] |