MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo VIII

Mld:IV.8.51/52 - Prodigi al sepolcro

 

(Dilemma 77)

51. “Venerabile Nagasena, vi sono dei prodigi ai Ketiya (i tumuli alzati sulle ceneri) di tutti coloro interamente trapassati (di tutti gli Arahat defunti)?
“Di alcuni, o re, non di altri.”

“Ma di quali è il caso e di quali no, venerabile?”

“É dalla ferma decisione, o re, di questi tre tipi di persone, che i prodigi hanno luogo al Ketiya di qualche persona defunta che è stata completamente liberata. E quali sono tali tre? In primo luogo, o re, un Arahat, ancora in vita, per pietà di deva ed uomini, può così volere: “Che vi sia tale e tale prodigio al mio Ketiya.” Quindi, per sua volontà, i prodigi accadono in quel luogo. In questo modo i prodigi accadono per volontà di un Arahat al Ketiya di uno completamente liberato.
Ed ancora, o re, i deva, per pietà degli uomini, mostrano prodigi al Ketiya di uno che è stato completamente liberato, pensando: “Per questo prodigio possa la vera fede rimanere sempre salda sulla terra, e possa il genere umano crescere in grazia nel credo!” In questo modo i prodigi accadono per volontà di un deva al Ketiya di uno interamente liberato.
Ed ancora, o re, una donna o un uomo, credente, capace, intelligente, saggio, dotato di profonda visione, può deliberatamente prendere profumi, o una ghirlanda, o un abito, e porlo sul Ketiya, così volendo: “Possa tale e tale prodigio aver luogo!” In questo modo i prodigi accadono per volontà di esseri umani al Ketiya di uno interamente liberato.

 

52. Questi, o re, sono i tre tipi di persone dalla cui ferma decisione hanno luogo prodigi ai Ketiya di defunti Arahat. E se non vi fosse tale volontà, o re, da uno di questi, allora non vi sarebbe alcun prodigio al Ketiya persino di colui che ha distrutto ogni Asava, che ha ottenuto la sestuplica profonda visione, maestro di se stesso. E se non vi fosse tale prodigio, o re, allora si dovrebbe richiamare alla mente la purezza della condotta di colui che ha visto, ed in piena fede concludere: “Veramente questo figlio del Buddha è stato interamente liberato!”
“Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”

 

Qui finisce il dilemma sui prodigi ai sepolcri