MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo I

Mld:IV.1.67 / 70 - I vantaggi della meditazione

 

67. “Venerabile Nagasena, la vostra gente afferma che tutto ciò che un Tathagata deve realizzare il Beato lo aveva già raggiunto quando sedeva ai piedi dell’Albero del Risveglio. Allora non vi era nulla per lui ancora da raggiungere, nulla da aggiungere a ciò che aveva già realizzato. Ma si tramanda che appena ottenuto il Risveglio egli rimase assorto per tre mesi in estatica contemplazione. Se la prima affermazione è vera, allora la seconda deve essere falsa. Se la seconda è vera, allora la prima deve essere falsa. Chi ha già raggiunto la sua meta non ha bisogno di nessuna contemplazione. É l’uomo che non ha terminato il suo compito che deve provvedere a realizzarlo. É l’uomo malato che ha bisogno di medicine, non il sano; l’affamato che ha bisogno di cibo, non il sazio. Questo è un altro dilemma a due facce e voi lo dovete risolvere!”

 

68. “Entrambe le affermazioni, o re, sono vere. La contemplazione possiede molte virtù. Tutti i Tathagata in contemplazione raggiunsero lo stato di Buddha, e la praticarono per ricordare le sue ottime qualità. Essi si comportarono come un uomo che avendo ricevuto alti onori da un re rimanesse al servizio di quel re in memoria dei vantaggi e della prosperità goduta. – o come un uomo che, essendo stato afflitto e colpito da una malattia ed avendo ritrovato la salute mediante l’uso di una medicina, usasse sempre la stessa medicina per usufruire delle sue virtù.

 

69. Ci sono, o re, queste 28 buone qualità della meditazione di cui i Tathagata ne sono dotati. E quali sono? La meditazione preserva colui che medita, dona lunga vita e grande potere, purifica dalla colpe, rimuove ogni cattiva reputazione dando un buon nome, distrugge l’infelicità recando felicità, libera da tutte le paure con la fede, toglie la pigrizia con lo zelo, allontana l’avidità, l’avversione e l’ignoranza, distrugge l’orgoglio, dissolve ogni dubbio, calma e rende docile la mente, rende felici, rende migliori, fa ottenere molti vantaggi, rende degni, reca gioia e piacere, mostra la natura impermanente di tutte le realtà composte, pone fine alla rinascita, fa ottenere tutti i benefici della rinuncia. Queste, o re, sono le 28 virtù della meditazione di cui i Tathagata sono dediti. Questo perché i Tathagata,o re, desiderano raggiungere la meta suprema, la gioia della serena dimensione del Nibbana, perciò praticano la meditazione con le menti concentrate alla meta finale.

 

70. Inoltre vi sono quattro ragioni per cui i Tathagata, o re, praticano la meditazione. E quali sono? Per poter dimorare nella pace, o re – per l’abbondanza dei suoi vantaggi senza ostacoli – per percorrere la strada delle nobili realtà senza eccezione – perché è stata lodata, elogiata, esaltata e glorificata da tutti i Buddha. Queste sono le ragioni per cui i Tathagata la praticano. Quindi, gran re, non perché vi è altro da raggiungere, o da aggiungere a ciò che hanno già realizzato, ma la praticano perché hanno compreso i numerosi vantaggi della meditazione.”
“Molto bene, Nagasena! Così è, ed io accetto le tue parole.”

 

[Qui finisce il dilemma sulla meditazione.]

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La quarta tipologia di mente  La quinta tipologia di mente  La sesta tipologia di mente  La settima tipologia di mente

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