MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo IV

Mld:IV.4.4/8 - La dottrina segreta


4. “Venerabile Nagasena, è stato detto dal Beato: “Il Dhamma ed il Vinaya proclamati dal Tathagata risplendono quando sono mostrati e non quando sono celati.” Ma d'altro canto la recitazione del Patimokka e l'intero Vinaya sono chiusi e tenuti segreti. Se, Nagasena, voi (membri dell'Ordine) metteste in pratica ciò che è giusto e retto e fedele all'insegnamento del Glorioso, solo allora il Vinaya risplenderebbe apertamente. E perché? Perché tutte le istruzioni, la disciplina, l'autocontrollo, le regole della condotta morale e virtuosa sono nella loro essenza piene di dhamma e rettitudine, e portano alla liberazione della mente. Ma se il Beato realmente disse che il Dhamma ed il Vinaya proclamati dal Tathagata risplendono quando sono mostrati e non quando sono tenuti segreti, allora il detto che la recitazione del Patimokka e l'intero Vinaya devono essere tenuti segreti deve essere falsa. Ma se è vera, allora il detto del Beato deve essere falso. Anche questo è un dilemma ambiguo ed ora è posto a voi, e voi dovete risolverlo.”

5. “O re, è stato detto dal Beato che il Dhamma ed il Vinaya proclamati dal Tathagata risplendono quando sono mostrati e non quando sono tenuti segreti. E d'altra parte la recitazione del Patimokka e l'intero Vinaya Pitaka sono tenuti chiusi e segreti. Ma quest'ultimo non riguarda tutti gli uomini. Essi sono tenuti segreti solo entro un certo limite. E la recitazione del Patimokka è tenuta segreta entro un certo limite per tre motivi: primo, perché è la tradizionale consuetudine dei precedenti Tathagata; secondo, per rispetto del Dhamma; terzo, per rispetto della posizione di un membro dell'Ordine.

6. Il primo motivo era costume universale, o re, dei precedenti Tathagata che il Patimokka fosse recitato soltanto dai membri dell'Ordine, escludendo tutti gli altri. Proprio come, o re, le formule segrete dei Kshatriya (dei nobili) sono tramandate solo fra i nobili, e che ognuna di esse fosse di tradizione comune fra i nobili del mondo e tenute segrete a tutti gli altri – così era questo il costume universale dei precedenti Tathagata, che il Patimokka fosse recitato soltanto dai membri dell'Ordine, e tenuto segreto agli altri. Ed ancora, proprio come ci sono molte classi di persone, o re, distinte nel mondo – come lottatori, acrobati, giocolieri, attori, danzatori, seguaci del culto mistico del sole e della luna, della divinità della fortuna ed di altre divinità. O i segreti di quelle sette tramandati nella stessa setta, e tenuti celati a tutti gli altri. Proprio così era il costume universale di tutti i Tathagata che il Patimokka fosse recitato soltanto dinanzi ai membri dell'Ordine, e mantenuto segreto a tutti gli altri. Ecco perché la recitazione del Patimokka è, fino ad un certo punto, tenuta segreta in linea con l'usanza dei precedenti Tathagata.”

7. Come mai il Patimokka è tenuto segreto, sino ad un certo punto, per rispetto del Dhamma? Il Dhamma, grande re, è venerabile ed importante. Colui che ha ottenuto la sua conoscenza può esortare altri ad ottenere tale saggezza: “Non lasciate che questo Dhamma così vero, così eccellente, possa cadere nelle mani di gente inesperta, dove sarebbe disprezzato e maltrattato, trattato con biasimo, come un gioco e pieno di falsità. Né lasciatelo cadere nelle mani di malvagi che lo tratterebbero in malo modo.” Perciò o re, la recitazione del Patimokka è, sino a d un certo punto, tenuta segreta per rispetto del Dhamma. Se così non fosse, allora sarebbe come il migliore, il più costoso e il più raro legno di sandalo rosso della più fine qualità, che quando portato a Savara (la città dei fuoricasta Kandala) viene disprezzato e maltrattato, trattato con biasimo, come un gioco e pieno di falsità.

 

8. E come mai il Patimokka è tenuto segreto, sino ad un certo punto, per rispetto della posizione di un membro dell'Ordine? La condizione di un monaco, grande re, è gloriosa oltre il calcolo per peso, misura e prezzo. Nessuno lo può valutare, pesarlo, misurarlo. E la recitazione del Patimokka è tramandata solo dai monaci, per paura che qualcuno che ha occupato quella posizione possa abbassarsi ad un livello degli uomini nel mondo. Proprio come, o re, se vi è qualcosa di inestimabile, in vestiti o in rivestimenti, in elefanti, in destrieri, in carri, in oro o argento, in gioielli, perle o donne, o in eccellenti bevande, tutte queste cose sono l'appannaggio di re; così, o re, qualsiasi cosa inestimabile nel modo di praticare, nella tradizione del Beato, nell'insegnamento, nella condotta e nelle rette virtù e nell'autocontrollo, tutte queste cose sono l'appannaggio dell'Ordine dei monaci. Ecco perché la recitazione del Patimokka è, fino ad un certo punto, tenuta segreta.”

“Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”

 

[Qui finisce il dilemma sulla dottrina segreta.]