MILINDAPAÑHA Mld:IV.4.16 - Disposizione ad amare16. “Venerabile Nagasena, è stato detto dal Beato: “Undici vantaggi, monaci, possono essere anticipati dalla pratica, dal prendere un'abitudine, dal progredire, dall'usare dei mezzi di avanzamento, da una base di condotta, dal perseguire, dall'accumulare, dal raggiungere le migliori vette della liberazione della mente, dal far nascere un sentimento d'amore (verso tutti gli esseri). E quali sono questi undici? Colui che si addormenta in pace ed in pace si sveglia. Non fa sogni impuri. Diventa caro agli esseri umani e a quelli non umani. I deva lo proteggono. Nessun fuoco, nessun veleno, nessuna spada gli farà mai del male. Facilmente e rapidamente diviene tranquillo. L'aspetto del suo portamento è calmo. Senza timore va verso la morte e anche se non raggiungesse la Suprema Condizione (lo stato di Arahant) rinascerebbe nel mondo di Brahma.” Ma d'altro canto voi (membri dell'Ordine) affermate che: “Il principe Sama, mentre coltivava la disposizione d'amore verso tutti gli esseri, e passeggiava nella foresta seguito da una mandria di cervi fu colpito da una freccia avvelenata scoccata dal re Piliyakkha, e lì, in quel luogo, svenne e morì.” Ora, venerabile, se il passo che ho citato del Buddha è vero, allora questa vostra affermazione deve essere falsa. Ma se la storia del principe Sama è vera, allora non è vero che nessun fuoco, nessun veleno e nessuna spada non farà mai del male a colui che coltiva l'amore verso tutti gli esseri. Anche questo è un ambiguo dilemma, così sottile, così astruso, così delicato e così profondo, tanto che il solo pensiero di risolverlo farebbe sudare il migliore studioso fra i mortali. Questo dilemma è ora posto a voi. Districate questo grande nodo. Illuminate questo argomento per esaudire il desiderio di quei figli futuri del Glorioso.” “Il Beato parlò, o re, come voi avete citato. Ed il principe Sama nel coltivare la disposizione d'amore, mentre passeggiava nella foresta seguito da una mandria di cervi, fu colpito da freccia avvelenata scoccata dal re Piliyakkha, ed in quel luogo svenne e morì. Ma vi è una ragione. E qual è? Semplicemente che quelle virtù (citate nel passo da voi menzionato) sono virtù non attaccate alla personalità di colui che ama, ma all'evidente presenza dell'amore richiamata nella sua mente. E quando il principe Sama stava rovesciando il vaso d'acqua, in quel momento si interruppe il momentaneo sentimento d'amore. Nel momento, o re, in cui un individuo ha realizzato il senso d'amore, in quel momento né fuoco, né veleno, né spada possono fargli del male. Se degli uomini volessero ingiuriarlo, non lo vedrebbero, né avrebbero qualche possibilità di fargli del male. Ma queste virtù, o re, non sono inerenti all'individuo, ma sono nella sentita presenza d'amore che un uomo ha richiamato nella sua mente. Immaginate, o re, che un uomo prendesse in mano una Radice dell'Invisibilità dal potere sovrumano; e che, finchè è presente nella sua mano, nessun'altra persona comune sarebbe capace di vederlo. La virtù, quindi, non sarebbe presente nell'uomo. Sarebbe nella radice di tale virtù, per cui un oggetto non sarebbe mai visto nel campo visivo dei comuni mortali. Allo stesso modo, o re, la virtù è inerente alla sentita presenza d'amore che un uomo ha richiamato nella sua mente. Oppure, come il caso di un uomo che è entrato in una grande grotta. Nessun temporale, per quanto violento, sarebbe capace di bagnarlo. Ma non ci sarebbe nessuna virtù inerente a quell'uomo. La virtù sarebbe inerente alla grotta per cui un temporale così violento non riesce a bagnare quell'uomo. Allo stesso modo, o re, la virtù è inerente alla sentita presenza d'amore che un uomo ha richiamato nella sua mente. “É meraviglioso e straordinario, Nagasena, come la sentita presenza d'amore abbia il potere di proteggere da tutti gli stati nocivi della mente.” “Sì! La pratica dell'amore è produttiva di tutte le condizioni virtuose della mente sia nei buoni sia nei cattivi esseri. Per tutti gli esseri, legati all'esistenza cosciente, questa pratica dell'amore è di grande vantaggio e, quindi, dovrebbe essere assiduamente coltivata.”
[Qui finisce il dilemma sul potere dell'amore.]
● L'assassinio di Moggallana ● La dottrina segreta ●I due tipi di menzogna ● La considerazione del Bodhisattva ● Sul suicidio ● ● Disposizione ad amare ● Devadatta ● La furbizia delle donne ● Sul coraggio degli Arahat ● |