MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo IV

Mld:IV.4.17/41 - Devadatta


17. “Venerabile Nagasena, v'è la stessa conseguenza per colui che fa del bene e per colui che fa del male, o vi è differenza nei due casi?”
“Vi è differenza, o re, fra bene e male. Le buone azioni hanno un felice risultato e conducono al Sagga (buona rinascita, effetto di una vita virtuosa. Secondo i testi canonici, Sagga non indica il paradiso come noi lo intendiamo, ma una felice rinascita in uno dei mondi celesti come deva) , mentre le cattive azioni producono un infelice risultato e conducono al Niraya (triste rinascita in uno dei purgatori o inferi).”

“Ma, venerabile Nagasena, la vostra gente afferma che Devadatta era completamente cattivo, pieno di cattive intenzioni, e che il Bodhisattva era totalmente puro, pieno di intenzioni pure. Tuttavia Devadatta, attraverso successive esistenze, fu non solo quasi eguale al Bodhisattva, ma a volte persino superiore a lui, sia in fama sia nel numero dei discepoli.

 

18. Così, Nagasena, quando Devadatta divenne il Purohita (cappellano reale, casta dei Bramani) del re Brahmadatta, nella città di Benares, in quel tempo il Bodhisattva era un miserabile Kandala (fuoricasta) che conosceva a memoria un incantesimo magico. Recitando il suo incantesimo produceva frutti di mango fuori stagione. Questo è uno dei casi in cui il Bodhisattva fu inferiore a Devadatta per nascita e per fama.

19. Ed ancora, quando Devadatta divenne re, un potente sovrano della terra, godendo di tutti i piaceri dei sensi, in quel tempo il Bodhisattva era un elefante, ornato finemente dal re. Ed il re, nell'osservare il suo passo grazioso e piacevole, si arrabbiò e disse all'addestratore dell'elefante, nella speranza di condurlo a morte: “Questo elefante non è stato ben addestrato, fategli eseguire l'esercizio detto “Camminata celeste”. Anche in quel caso il Bodhisattva fu inferiore a Devadatta – era solo uno sciocco animale.

20. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo che si guadagnava da vivere setacciando il grano, in quel tempo il Bodhisattva era una scimmia chiamata “Grande terra”. Anche qui abbiamo la differenza tra un animale ed un uomo, e il Bodhisattva fu inferiore per nascita a Devadatta.

21. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, col nome di Sonuttara, un Nesada (un fuoricasta della tribù aborigena, che vive di caccia), ed aveva la forza e la fisicità di un elefante, in quel tempo il Bodhisattva era il degli elefanti chiamato “Sei zanne”. Ed in quella nascita, il cacciatore uccise l'elefante. Anche in quel caso Devadatta fu superiore.

22. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, un boscaiolo senza dimora, in quel tempo il Bodhisattva era un uccello, una pernice che conosceva gli inni Vedici. Anche in quella nascita il boscaiolo uccise l'uccello. Anche in quel caso Devadatta fu superiore per nascita.

23. Ed ancora, quando Devadatta divenne re di Benares, col nome di Kalabu, in quel tempo il Bodhisattva era un asceta che predicava l'amore per gli animali. Ed il re (amante della caccia), arrabbiato con l'asceta, gli fece tagliare mani e piedi come se fossero germogli di bambù. Anche in quella nascita Devadatta fu superiore, sia per nascita sia per fama fra gli uomini.

24. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, un boscaiolo, in quel tempo il Bodhisattva era Nandiya, la scimmia del re. Ed anche in quella nascita l'uomo uccise la scimmia, ed anche sua madre e suo fratello minore. Così anche i quel caso Devadatta fu superiore per nascita.

25. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, un asceta nudo, col nome di Karambhiya, in quel tempo il Bodhisattva era un re dei serpenti chiamato “Giallo”. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore per nascita.

26. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, un abile asceta dai lunghi capelli, in quel tempo il Bodhisattva era un famoso maiale, di nome “Cartpentiere”. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore per nascita.

27. Ed ancora, quando Devadatta divenne re dei Keta, col nome di Sura Parikara, ed aveva il potere di volare, in quel tempo il Bodhisattva era un bramano di nome Kapila. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore per nascita e per fama.

28. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, col nome di Sama, in quel tempo il Bodhisattva era un re fra i cervi, chiamato Ruru. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore per nascita.

29. Ed ancora, quando Devadatta divenne un uomo, un cacciatore fra i boschi, in quel tempo il Bodhisattva era un elefante, e quel cacciatore per sette volte ruppe e depredò le sue zanne. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore in base alla classe di essere in cui era nato.

30. Ed ancora, quando Devadatta divenne uno sciacallo, desideroso di conquistare il mondo, e pose sotto il suo dominio tutti i re dell'India, in quel tempo il Bodhisattva era un sapiente, col nome di Vidhura. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore per gloria.

31. Ed ancora quando Devadatta divenne l'elefante che uccise i cuccioli della pernice cinese, in quel tempo il Bodhisattva era anche un elefante, il capo del suo branco.In quel caso furono alla pari.

32. Ed ancora, quando Devadatta divenne uno yakkha, col nome di Iniquo, in quel tempo anche il Bodhisattva era uno yakkha, col nome di Equo. Così in quel caso furono entrambi alla pari.

33. Ed ancora, quando Devadatta divenne un marinaio, capo di 500 famiglie, in quel tempo anche il Bodhisattva era un marinaio, capo di 500 famiglie. Così anche in quel caso furono entrambi alla pari.

34. Ed ancora, quando Devadatta divenne capo carovaniere, padrone di 500 carri, in quel tempo anche il Bodhisattva era capo carovaniere, padrone di 500 carri. Così anche in quel caso furono entrambi alla pari.

35. Ed ancora, quando Devadatta divenne un re dei cervi, col nome di Sakka, in quel tempo anche il Bodhisattva era un re dei cervi, col nome di Nigrodha. Così anche in quel caso furono entrambi alla pari.

36. Ed ancora, quando Devadatta divenne un comandante in capo, col nome di Sakha, in quel tempo il Bodhisattva era un re, col nome di Nogrodha. Così anche in quel caso furono entrambi alla pari.

37. Ed ancora, quando Devadatta divenne un bramano, col nome di Khandahala, in quel tempo il Bodhisattva era un principe, col nome di Kanda. In quel caso quel Khandahala era superiore.

38. Ed ancora, quando Devadatta divenne un re, col nome di Brahmadatta, in quel tempo il Bodhisattva era suo figlio, il principe Maha Paduma. In quel caso il re fece gettare suo figlio per sette volte ne dirupo dove venivano gettati i ladri. E siccome i padri sono superiori ai propri figli, anche in quel caso Devadatta fu superiore.

39. Ed ancora, quando Devadatta divenne un re, col nome di Maha Patapa, in quel tempo il Bodhisattva era suo figlio, il principe Dhammapala; e quel re fece tagliare mani e piedi e dacpitare suo figlio. Così anche in quel caso Devadatta fu superiore.

40. Ed ancora, adesso, in questa vita, entrambi erano nel clan dei Sakya, ed il Bodhisattva divenne un Buddha, totalmente saggio, la guida del mondo, e Devadatta dopo aver lasciato il mondo per entrare nell'Ordine fondato dal Buddha che è al di sopra del signore dei deva, e dopo aver ottenuto i poteri di Iddhi, fu colmo di avidità per divenire lui stesso il Buddha. Orsù, venerabile Nagasena! Non è vero ciò che ho appena detto?”

41. “Tutte queste cose che avete appena detto sono vere, grande re.”
“Allora Nagasena, a meno che il bianco sia uguale al nero, ne segue che il bene ed il male recano gli stessi frutti.”
“Non è così, grande re! Il bene ed il male non hanno lo stesso risultato. Devadatta fu disapprovato da tutti. Nessuno fu ostile al Bodhisattva. E l'avversione che Devadatta provava per il Bodhisattva fu matura e portò frutti in ogni nascita successiva. E così anche per Devadatta, quando divenne signore del mondo fu protettore del povero, costruì ponti, corti di giustizia e case di riposo per la gente, offrì doni secondo le sue possibilità ad asceti e bramani, ai poveri, ai bisognosi ed ai mendicanti, e fu per il risultato di quella condotta che, di esistenza in esistenza, giunse a godere tanta prosperità. Perciò, o re, chi è che senza generosità e rinuncia, senza autocontrollo ed osservanza dell'Uposattha può avere tanta prosperità?

E quando dite, o re, che Devadatta ed il Bodhisattva si accompagnarono l'un l'altro nel passaggio da nascita in nascita, e quei loro incontri, alla fine di centinaia o migliaia, o centinaia di migliaia di nascite, avvennero costantemente e frequentemente in un periodo di tempo incommensurabile. Perciò dovreste considerare quell'argomento alla luce del confronto fatto dal Beato tra la molto miope tartaruga ed il raggiungimento della condizione di essere umano. E non fu solo con Devadatta che avvenne tale unione. Anche il Ven. Sariputta, o re, attraverso centinaia di nascite fu il padre, o il nonno, o lo zio, o il fratello, o il figlio, o il nipote, o l'amico del Bodhisattva; ed il Bodhisattva fu il padre, o il nonno, o lo zio, o il fratello, o il figlio, o il nipote, o l'amico del Ven. Sariputta.
Infatti tutti gli esseri, o re, che, nelle varie forme di vita, sono trasportati dal flusso della trasmigrazione, si incontrano, mentre sono risucchiati dal vortice, sia con compagni piacevoli sia con compagni sgradevoli, proprio come l'acqua quando rotea in una corrente incontra sostanze pure ed impure, belle e brutte.

E quando, o re, Devadatta come deva, col nome di Iniquo, indusse gli altri ad essere immorali, fu bruciato nei purgatori per un periodo di tempo incommensurabile. Invece il Bodhisattva come deva, col nome di Equo, indusse gli altri ad essere retti, visse in tutta la beatitudine dei paradisi per un periodo di tempo incommensurabile. E mentre in questa vita, Devadatta, complottò contro il Buddha, creando uno Scisma nell'Ordine, fu inghiottito dalla terra, il Tathagata, conoscendo tutto ciò che vi è da conoscere, giunse alla profonda visione della Buddhità, e fu completamente liberato (dalla necessità del divenire) di tutto ciò che porta a nuove rinascite.”

“Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”

 

[Qui finisce il dilemma sulla superiorità di Devadatta sul Bodhisattva nelle precedenti nascite.]