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Il lamento di Ashi (1)

(Yasht, XVIII, 58-61)

 

Il suo primo lamento alza la buona

Ashi, l'eccelsa, per tal donna a cui

Non nacquer figli. Di costei sull'orme,

Dice, tu non andar ! Tu di costei

Non penetrar la casa! Or, che degg'io

Far per cotesto? E tornerommi al cielo? (2)

E il sen penetrerò di questa terra?

Il secondo suo pianto alza la buona

Ashi, l'eccelsa, per la meretrice

Che il figlio suo, cui generava ignoto

Maschio, depone sulla via (3): Che deggio

Far per cotesto? E tornerommi al cielo?

E il sen penetrerò di questa terra?

Il suo terzo lamento alza la buona

Ashi, l'eccelsa: Oh! colpa più d'ogn'altra

Scellerata per me, ch'uomini crudi

Orbe di nozze rendan le fanciulle

Da che, non disposate, al parto addotte

Furon per essi! (4). E tornerommi al cielo?

E il sen penetrerò di questa terra?

Disse Aura Mazda allora: Ashi leggiadra

Che ben fosti creata (5), oh! non tornarti,

Oh! non tornarti al cielo, il sen di questa

Terra non penetrar! Ma tu con meco

Entra la dentro alla mia casa, bella,

Regal mia casa. Onorarti vogl'io

Di tale offerta, venerarti io voglio

Con tale offerta, quale, ad onor tuo,

Già ti recò Vistaspa. Alta frattanto

Levi la voce un sacerdote accanto

Di Daitya alla corrente (6), e in pié si stia

Da retro alle verbene insiem congiunte! (7)

Con questa offerta venerarti io voglio,

Onorarti voglio con questa offerta,

O bella Ashi, che ben fosti creata!

 


 

1 - Dea della purità, già ricordata altre volte.

2 - Anche dagli Antichi si favoleggiava che, nella trista età del ferro, la dea della giustizia, Astrea, abbandonò la terra e si rifugiò n cielo.

3 -  Altri intende: che dà un figlio d'altri al suo proprio marito.

4 - Furono violate, abbandonate, e però non più volute in ispose da alcuno.

5 - Creata da Ahura Mazdao stesso, ovvero, secondo altri, sapiente.

6 - Ovvero : alla corrente bene creata da Ahura Mazdào. La voce daitya, in tal caso, è aggettivo, non nome proprio.

7 -  È il mazzo delle verbene, sospeso su due sostegni di ferro, dinanzi al sacerdote, mentre egli celebra il sacrifizio.