Inno alla Luna
(Yasht, VII, 1-5)
Ad Aura Mazda lode e agl'immortali
Santi, e Iode alla luna! A lei che i semi
Serba de' greggi (1) lode, allor che in cielo
Si mostra; lode, allor ch'è vista! In quanti
Giorni ella cresce, in quanti scema? In cinque
E dieci dì cresce la luna, e in cinque
E dieci dì ella scema. Or, quale appunto
É il crescer suo, tale il scemarsi; e quale
É il suo scemar, tale é pur sempre il crescere.
Però la luna adorerem che serba
Dei greggi i semi, pura, e d'ogni pura
Opra regina! Ed io frattanto ad essa
Vo, quando splende, per mirarla, e ad essa
Vo, quando splende, a contemplarla. E stanno
Intorno a lei tutti Santi immortali,
Fulgido il nimbo (2) ne serbando, e stanno
Intorno a lei tutti i Santi immortali,
Sovra la terra, che Mazda creava,
Spandendone la luce. Allor che in alto
Splende la luce della luna, al scendere
Delle rugiade la verzura cresce
Delle auree piante per la terra intorno,
E la luna ora é nuova ed ora é colma,
E interluni vi sono. Or noi la luna
Pura adoriam quand'è novella, a tutte
Pure cose regina. Anche adoriamo
La pura luna quand'é colma, a tutte
Pure cose regina, e l'interlunio
Anche di lei, di tutte pure cose
Regina, adorerem puro intérlunio!
Oh! ch'io possa adorarla! Essa de' greggi
I semi accoglie ed è lucente e diva,
Chiara, datrice di rugiada e luce,
Splendida, errante, ultrapossente, ricca,
Spande grazie e favori, e di virenti
Erbe veste il terren, diva, di beni
Al mortal donatrice e di salute.
1 - Concetto prettamente zòroastriano, come pare, di cui non si conosce bene la ragione o il significato.
2 - L'aureola che cinge il capo degli Esseri divini e dei monarchi del tempo epico ed eroico, segno della maestà reale.