Inno al Sole
(Yasht,- VI, 1-5)
Adoriam questo sol, chiaro, immortale,
Dai veloci destrieri! - Allor che il sole
Arde nel suo fulgor, quando in sua luce
Ei splende, tutti, a cento, a mille, sorgono
Gli spiriti celesti, e quella attorno
Luce recando vanno e quella spandono,
E quella luce donano per questa
Terra che fe' Aura Mazda, in incremento
D'ogni esistenza pura, in incremento
Dei puri corpi, del sole immortale
Dai veloci destrieri in incremento.
Come si leva il sol, pura ei la terra
Fa che Mazda creò, le acque scorrenti,
Le acque dei fonti egli fa pure, e l'acque
Anche dei laghi e de' paduli, e tutte
Le cose sante cui creava un tempo
Il santo Spirto. Che se questo sole
Mai non spuntasse, i Devi tutti attorno,
Quanti pur sono, darien morte, in sette
Climi alla terra, a ogni vivente cosa,
Né qui, nel mondo corporal, gli spinti
Celesti forza avrìan della Pairika
A ributtar gli assalti. Or, quei che il sole
Dai veloci destrier, chiaro, immortale,
Viene adorando e le tenébre oppugna
E oppugna i Devi figli alle tenébre,
E i ladri e i Violenti e i maghi oppugna,
E le Pairike e il creator de' mali
Tutti, di morte apportator, costui
Mazda e venera e adora, e i Santi adora,
Immortali con esso e l'alma sua,
E a sé rende propizio ogni celeste
Spirto ed ogni terreno allor che il sole
Dai veloci cavalli egli si adori,
Immortal, radïante. Anche vogl'io
Mithra adorar dai lati paschi, lui
Che tutto ascolta e vede! Anche la clava
Adorar vo', la clava alto cadente
Di lui dai lati pascoli, e con esso
Adorar vo' quell'amistà, l'eletta
D' ogni amistà, che va tra luna e sole!