Capitolo XI°
Vanitas vanitaturn! Nulla di nuovo sotto il sole. Le Litanie della Vergine Maria lo provano nella maniera più certa. Papa Gregorio I introdusse l’adorazione della Vergine Maria, ed il Concilio di Calcedonia la proclamò Madre di Dio. Ma l’autore delle Litanie non ebbe nemmeno la decenza (o l’intelligenza?) di fornirle qualche aggettivo e titolo che non fosse pagano, come ora dimostrerò. Non c’è un simbolo, né una metafora di queste famose Litanie, che non sia già appartenuto ad una folla di dee pagane: tutte Regine, Vergini, e Madri; tre titoli, questi che si applicavano ad Iside, Rea, Cibele, Diana, Lucifera, Lucina, Luna, Tellus, Latona triformis, Proserpina, Ecate, Giunone, Vesta, Cerere, Leucotea, Astarte, Venere celeste ed Urania, Alma Venere, ecc., ecc., ecc. Inoltre, a fianco del significato primitivo della trinità (il significato esoterico - quello di “Padre, Madre, Figlio”), non è vi forse quello della Trimurti occidentale (le tre Facce), che nel Pantheon massonico significano “il Sole, la Luna, ed il Venerabile”? Una piccola alterazione, senza dubbio, del germanico e nordico Fuoco, Sole, e Luna. È l’intima conoscenza di questo, forse, che fa fare al Massone J. M. Ragon la seguente descrizione della sua professione di fede: … il Figlio è lo stesso che Oro, figlio d’Iside e di Osiride, egli è il SOLE che ogni anno salva il mondo dalla sterilità e le razze dalla morte universale. E prosegue parlando delle litanie particolari della Vergine Maria, dei templi, della festività, della messe e dei servizi della Chiesa, dei pellegrinaggi, degli oratori, del giacobini, dei francescani, delle vestali, dei prodigi, degli ex voto, delle nicchie, della statue, ecc., ecc., ecc. De Maleville, grande erudito ebreo e traduttore della letteratura ebraica, osserva che gli ebrei danno alla luna tutti quei nomi che, nelle litanie, sono usati per glorificare la Vergine. Egli trova inoltre nelle Litanie di Gesù, tutti gli attributi d’Osiride - il Sole eterno - e di Oro, il Sole annuale. E lo prova. Mater Cristi è la madre del Redentore degli antichi Massoni, che è il Sole. Fra gli egiziani, gli hoi polloi (le masse profane) sostenevano che il bambino, simbolo della grande stella Centrale, Oro, era figlio di Osireth e di Oseth, le cui anime, dopo la morte, avevano animato il Sole a la Luna. Iside diventò presso i fenici Astarte, il nome sotto il quale essi adoravano la luna, personificata coma una donna fornita di corna che simboleggiavano le estremità dell’arco della luna crescente. Astarte era raffigurata all’equinozio di autunno dopo la sconfitta di suo marito (del Sole) da parte del principe della Tenebre e la sua discesa nell’Ade, piangente per la perdita del suo sposo che era anche suo figlio, allo stesso modo d’Iside che piange per quella del suo consorte, fratello e figlio (Osiride-Oro). Astarte tiene in mano un bastone a forma di croce, una croce regolare, e piange in piedi sulla luna crescente. La Vergine cristiana, Maria, è spesso rappresentata nello stesso modo, in piedi sulla luna nuova, circondata di stelle e piangente per la morte del figlio suo. Justa crucem lacryrnosa dum pendebat filius (vedi Stabat Mater Dolorosa). Non è essa dunque l’erede d’Iside e di Astarte, chiede l’autore? In verità, non avete che da recitare le Litanie alla Vergine della religione Cattolica Romana, per rendervi conto che ripetete gli antichi incantesimi indirizzati ad Adonaia (Venere), la madre di Adonis, Il dio Solare di tante nazioni; a Mylitta (la Venere assira) dea della natura; ad Alilat, che gli arabi simbolizzarono nelle due corna lunari; a Selene, moglie e sorella di Helios, il dio Sole dei greci; o alla Magna Mater, Vas honestissime, purissime, castissime la Madre universale di tutti gli esseri - perché ESSA È MADRE-NATURA. Maria (Mary), è, veramente, l’Isis Myrionymos, cioè la Dea Madre dai diecimila nomi! Come il Sole, che era Febo in cielo, diventa Apollo sulla terra e Plutone nelle regioni ancora più basse (dopo il tramonto del sole), cosi anche la luna, che era Febe in cielo e Diana sulla terra (o Gea, Latona, Cerere), diventa Ecate e Proserpina nell’Ade. Perché allora meravigliarsi se Maria è chiamata Regina Virginum, “Regina delle Vergini”, e castissima, quando anche le preghiere a lei offerte alle sei del mattino e della sera sono copiate da quelle cantate alle stesse ore dai Gentili “pagani” in onore dl Febe e d’Ecate? Il verso della “Litania alla Vergine”, stella mattutina (34), non è, come sappiamo, che la copia fedele di un versetto delle Litanie triformis dei pagani. Fu solo durante il Concilio che condannò Nestorio, che a Maria fu dato par la prima volta l’appellativo di “Madre di Dio” - Mater Dei. In seguito avremo qualcosa da dire su queste famose Litanie alla Vergine, e dimostreremo pienamente la loro origine. Man mano che procediamo, selezioneremo le nostre prove dai classici e dai moderni, ed integreremo il tutto con gli Annali delle religioni basati sulla Dottrina Esoterica. Nel frattempo, possiamo aggiungere poche altre informazioni e dare l’etimologia dei termini più sacri usati nel rituale ecclesiastico.
34. La “Stella mattutina”, o Lucifero, il nome col quale si fa chiamare Gesù (Apocalisse XXII,16) ma che, nondimeno, diventò il nome del Diavolo quando fu adottato dalla Rivista teosofica (The Lucifer).
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