MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo II

Mld:IV.2.1/3 - L’abolizione delle regole

 

1. “Venerabile Nagasena, così è stato detto dal Beato: “É per chiara e profonda conoscenza che io predico il Dhamma, non senza.”
D’altro canto egli così disse sulle regole del Vinaya: “Alla mia morte, Ananda, lascia che l’Ordine, se lo vuole, abolisca tutti i vari precetti minori.”
Allora questi precetti minori furono esposti, o stabiliti per ignoranza e senza valida ragione, tanto che il Beato diede il permesso di abolirli dopo la sua morte? Se la prima affermazione è vera, allora la seconda deve essere falsa. Mentre se la seconda è vera, allora la prima deve essere falsa. Anche questo dilemma è a due facce, fine, sottile, astruso, profondo e difficile da esporre. Ora a voi è posto e voi dovete risolverlo.”

 

2. “In entrambi i casi, o re, il Beato affermò ciò che avete appena detto. Ma nel secondo caso lo disse per mettere alla prova i monaci se, dopo la sua morte, avrebbero abbandonato i vari precetti minori, o se li avrebbero rispettati. É come se un re dei re dicesse ai propri figli: “Questo grande impero, figli miei, arriva fino all’oceano. É difficile governarlo con i mezzi che abbiamo a disposizione. Quindi, alla mia morte, fareste meglio, figli miei, ad abbandonare le province lontane vicino ai confini.” Ora i principi, o re, abbandonerebbero, alla morte del padre, quelle lontane province già in loro possesso?”
“No davvero, venerabile. I re sono insaziabili. I principi, per brama di potere, aspirano a possedere altri territori, non certo ad abbandonare quelli già in loro possesso.”
“Allo stesso modo, o re, il Tathagata mise alla prova i monaci quando disse: “Alla mia morte, Ananda, lascia che l’Ordine, se lo vuole, abolisca tutti i vari precetti minori.” Ma i figli di Buddha, o re, nella loro sete di conoscere il Dhamma, e per raggiungere il Nibbana, potrebbero osservare 250 regole, ma non abbandonerebbero mai quelle già stabilite nella pratica ordinaria.”

 

3. “Venerabile Nagasena, quando il Beato si riferì ai vari precetti minori, i monaci potevano rimanere confusi e dubbiosi, trovare oggetto di discussione, essere perplessi su quali fossero i vari precetti minori.”
“I vari precetti minori, o re, sono riferiti alle piccole colpe commesse in azioni e parole. Anche i venerabili monaci anziani, o re, furono in dubbio su questo argomento, né furono unanimi su tale punto nel Concilio tenutosi per fissare il testo delle Scritture. Ed il Beato aveva previsto che questo problema sarebbe sorto.”
“Allora questo oscuro detto del Glorioso, Nagasena, rimasto celato per molto tempo, è stato oggi svelato al mondo e reso a tutti chiaro.”

 

[Qui finisce il dilemma sull’abolizione delle regole.]


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