MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo V

Mld:IV.5.22/24 - La debolezza del Buddha

 

(Dilemma 47)

22. “Venerabile Nagasena, anche questo è stato detto dal Beato: “La dimora di Ghatikara il vasaio rimase, tutta intera, a cielo aperto per tre mesi e non vi cadde pioggia.”
Ma d'altra parte disse anche: “Pioggia cadde nella capanna di Kassapa il Tathagata.” Come fu, venerabile Nagasena, che la capanna di un Tathagata, i cui meriti hanno radici tanto grandi, si bagnò? Si crede che un Tathagata avesse il potere di prevenire tutto questo. Se, Nagasena, la dimora del vasaio Gathikara era asciutta quando era a cielo aperto, non può essere vero che la capanna del Tathagata fosse bagnata. Ma se così fu, allora deve essere falso che la dimora del vasaio fosse asciutta.”

 

23. “Entrambe le citazioni che avete menzionato, o re, sono corrette. Il vasaio Ghatikara era un brav'uomo, con un bel carattere, che manteneva la sua vecchia madre ed il suo vecchio padre ormai ciechi. E quando era assente, la gente, senza chiedere il suo permesso, tolse la paglia dalla sua dimora per coprire la capanna del Tathagata. Allora, impassibile e tranquillo quando fu tolta cartella senza nome 2la sua paglia, ma colmo di una grande e ben salda gioia senza pari, sorse una impareggiabile felicità nel suo animo al pensiero: “Possa il Beato, il capo del mondo, avere piena fiducia in me.” E quindi ottenne il merito che recò il suo buon risultato anche in questa vita.

24. E il Tathagata, o re, non fu affatto disturbato da quel momentaneo inconveniente (della pioggia). Proprio come, o re, Sineru, il re delle montagne, non si muove, né si turba dall'assalto delle innumerevoli tempeste; proprio come il possente oceano, la dimora delle grandi acque, non si riempe, né si sente affatto disturbato dall'affluenza degli innumerevoli grandi fiumi; proprio così, o re, è un Tathagata che non si turba per un momentaneo inconveniente.
E la pioggia cadde sulla capanna del Tathagata senza curarsi della considerazione di tutta la gente. Perciò vi sono due circostanze, o re, che impediscono ai Tathagata di fornirsi (con potere creativo) del necessario che hanno bisogno. E quali sono queste due? Uomini e deva, con il fornire il necessario ad un Buddha, in quanto maestro degno di doni, avranno una felice rinascita. E per evitare che altri trovino qualche colpa, col dire: “Cercano il loro sostentamento facendo miracoli.” Se, o re, Sakka avesse tenuto asciutta quella capanna, o lo stesso Brahma, anche allora quell'azione sarebbe stata colpevole, sbagliata e degna di biasimo. Perché la gente avrebbe potuto dire: “Questi Buddha con la loro abilità soggiogano e padroneggiano il mondo.” Questa è la ragione per cui tale azione sarebbe stato meglio non farla. I Tathagata, o re, non chiedono alcun vantaggio, ed è per questo motivo che sono ritenuti puri.”

“Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”

 

[Qui finisce il dilemma sul vasaio Gathikara.]

 


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I doni al Buddha Il dubbio del Buddha