MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo V

Mld:IV.5.16/18 - La bontà del Buddha

 

(Dilemma 45)

16. “Venerabile Nagasena, è stato detto dal Beato: “Già nelle precedenti esistenze, quando ero un uomo, avevo acquisito l'abitudine di non fare alcun male ad esseri viventi.”
Ma d'altra parte disse anche:
“Quando era Lomasa Kassapa, il Rishi, fece uccidere centinaia di creature viventi per celebrare il grande sacrificio la “Bevanda del Trionfo”.
Ora, Nagasena, se è vero ciò che disse il Buddha, che, nelle sue precedenti nascite, come uomo non fece nessun male ad esseri viventi, allora il detto che fece uccidere centinaia di creature viventi, come Lomasa Kassapa, deve essere falso. Anche questo è un ambiguo dilemma. Ora è posto a voi e voi lo dovete risolvere.”

 

17. “Il Beato, o re, disse che già nelle precedenti nascite, quando era un uomo aveva acquisito l'abitudine di non fare alcun male ad esseri viventi. E Lomasa Kassapa, il Rishi, fece uccidere centinaia di creature viventi per celebrare il grande sacrificio la “Bevanda del Trionfo”. Ma ciò fu fatto quando la sua mente era colma di avidità e non quando era cosciente di ciò che stava facendo.”
“Ci sono queste otto classi di uomini, Nagasena, che uccidono esseri viventi: l'uomo avido per la sua avidità, l'uomo crudele per la sua rabbia, l'uomo tardo per la sua stupidità, l'uomo orgoglioso per il suo orgoglio, l'uomo avaro per la sua avarizia, l'uomo bisognoso per continuare a vivere, lo sciocco per gioco, il re per dare una punizione. Queste, Nagasena, sono le otto classi di uomini che uccidono esseri viventi. Il Bodhisattva, venerabile Nagasena, deve aver agito secondo la sua natura quando fece ciò.”

“No, o re, non fu un atto naturale a lui che il Bodhisattva fece allora. Se il Bodhisattva fosse stato indotto da naturale inclinazione ad offrire il grande sacrificio, non avrebbe pronunciato i versi:

“Non vorrei possedere, Sayha, l'intero mondo
dall'oceano circondato,
con tutti i mari e le colline,
con vergogna.”

Ma sebbene, o re, il Bodhisattva avesse così parlato, tuttavia alla vista della principessa Kandavati (viso di luna), impazzì e perse il controllo per amore. E fu quando, così impazzito, confuso ed agitato, che, con pensieri dubbiosi, dispersi e vaganti, offrì il grande sacrificio la “Bevanda del Trionfo” - e molto sangue fu versato dai colli delle bestie macellate!

Proprio come, o re, un pazzo, quando fuori di senno, cammina su dei carboni ardenti, o afferra una serpe velenosa, o affronta un elefante infuriato, o si butta in grandi acque dove non si vede la più vicina riva, o guazza in luride pozzanghere e zone fangose, o si getta fra le spine o in precipizi, o si nutre di sudiciume, o gira nudo per le strade, o compie altre cose indegne a farsi – allo stesso modo, o re, il Bodhisattva impazzì alla vista della principessa Kandavati, e poi agì come si è detto.

 

18. Ora una cattiva azione, o re, compiuta da uno fuori di mente, anche in questo mondo non è considerata come una grave colpa, né lo è per il frutto in una vita futura. Immaginate, o re, che un pazzo fosse colpevole di una capitale offesa, quale punizione gli dareste?”
“Quale punizione è dovuta ad un pazzo? Daremo l'ordine di picchiarlo e poi di lasciarlo libero. Questa sarebbe l'unica punizione.”

“Quindi, o re, non vi è punizione per la colpa commessa da un pazzo. Di conseguenza non vi è colpa nell'azione compiuta da un pazzo, essa è perdonabile. Lo stesso, o re, per Lomasa Kassapa, il Rishi, che alla vista della principessa Kandavati impazzì e perse il controllo per amore. E fu quando, così impazzito, confuso ed agitato, che, con pensieri dubbiosi, dispersi e vaganti, offrì il grande sacrificio la “Bevanda del Trionfo” - e molto sangue fu versato dai colli delle bestie macellate! Ma quando ritornò al suo stato naturale, riacquistando il controllo della mente, di nuovo rinunciò al mondo, ed avendo ripreso i cinque poteri della visione profonda, divenne certo di rinascere nel mondo di Brahma.”

“Molto bene, Nagasena! Così è ed io accetto le vostre parole.”

 

[Qui finisce il dilemma sulla bontà del Buddha.]

 


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