Per divenire indipendente, l’essere creato deve essere completamente sconnesso dal Creatore, fino a non percepirlo più. La ragione è che la luce è un fenomeno più elevato del recipiente, e quando essa vi penetra, controlla e determina ciò che desidera. Dunque, allo scopo di renderlo indipendente, bisogna che l’essere creato nasca in una situazione in cui la luce gli sia velata, lasciandolo così senza senso spirituale dell’esistenza del Creatore. Ciò avviene creandolo sul livello più lontano del Creatore, un livello che si chiama “Olam Hazeh” (Questo Mondo). Oltre ad essere indipendente e fuori portata dalle influenze della Luce Superiore, l’essere creato è anche senza potere e senza vera comprensione della sua situazione, della sua realtà o del suo scopo. Si avvera finalmente che il Creatore deve preparare all’essere un ambiente appropriato dall’alto al basso per la sua nascita e il suo sviluppo: 1) Restringendo la Sua luce al grado più debole possibile, Tizmtzum (restrizione) dopo Tizmtzum. Facendo questo, differenti livelli appaiono dall’alto al basso, a partire dall’Ein Sof (Infinito) livello più vicino al Creatore, fino a “Questo Mondo”, che è il più lontano. Questo soggetto riguarda lo spiegamento (emanazione) dei mondi e dei Partzuphim. 2) Una volta che l’essere creato è messo in una tale situazione, bisogna anche dargli la possibilità di elevarsi al di là del suo stato e raggiungere il Creatore. Come? Dopo lo Tizmtzum rishon (prima restrizione), l’Or (luce) non può raggiungere, o penetrare il recipiente in contrazione! A questo scopo, il Creatore ha preparato per l’uomo un “segulàh” (rimedio) – la Luce Avvolgente che illumina anche i recipienti in contrazione.
Rabbi Ashlag parla di questo rimedio nel paragrafo 155 “dell’Introduzione allo studio delle Dieci Sephiroth”. “Su questo punto, ci si può chiedere: perché i cabalisti chiedono ad ognuno di imparare la Saggezza della Qabalah? Infatti, si tocca qui un dominio molto importante e dovrebbe essere reso pubblico: E’ un rimedio meraviglioso e inestimabile, per coloro che cercano nella Qabalah, ed anche se non si comprende ciò che si studia, il desiderio e la ferma volontà di sapere risveglia almeno le luci che avvolgono la nostra anima. Questo significa che ogni persona che vuole avvicinarsi al Creatore è garantita di realizzare prima o poi la magnifica comprensione che il Creatore ha pianificato per il beneficio delle sue creature. Tuttavia, colui che non lo merita nella sua incarnazione presente, lo meriterà nella seconda o nella terza incarnazione e completerà prima o poi il progetto del Creatore. E’ così che, fin quando l’uomo non meriterà questa perfezione, queste luci che lo attendono un giorno, non sono per lui che Luci Avvolgenti. Questo vuol dire che esse attendono vicino a lui, che raffini la qualità del suo recipiente, fino a che esse possano avvolgersi in lui. Anche se l’uomo non possiede i recipienti, se cerca nella saggezza della Qabalah e menziona i nomi delle luci e dei recipienti che hanno un aspetto appropriato per la sua anima, esse brillano su di lui, in un certo limite, ma senza tuttavia avvolgersi nella sua anima, perché i recipienti non sono ancora presenti. L’illuminazione che si ripete molte e molte volte durante i periodi di studio, attira su di lui i favori dell’alto e spande su di lui un’abbondanza, una purezza e una santità, per avvicinarlo alla perfezione. Esiste tuttavia una condizione “sine qua non” nello studio di questa saggezza, ed è di non fare alcun antropomorfismo (attribuire dei tratti umani a degli esseri o a delle cose non umani) per quanto riguarda il fisico o l’immaginario, perché è una trasgressione del comandamento negativo: “Non ti farai oggetti scolpiti né immagine di Me” – perché ciò mi fa torto e non bene. Se ne deduce da tutto ciò che solo uno studio della Qabalah porterà l’uomo vicino al suo scopo. E’ ciò che tutti i cabalisti ci dicono! E chi comprende la totalità della realtà meglio di essi? E’ un rimedio, un metodo tramite il quale ognuno può cominciare ad elevarsi da questo mondo verso lo spirituale, con l’aiuto di questa luce avvolgente. Senza questa, non avremmo alcuna possibilità di emergere dal nostro livello abituale, perché solo la luce può trasformare un recipiente, ed essa non arriva fino a questo mondo egoista. Per aiutare gli studenti, alfine che non inciampino nella loro ricerca, compiliamo una tavola di domande e risposte e dei dizionari di termini e di concetti. In questo corso, la nostra prima intenzione non è la profondità del pensiero, ma la verità spirituale, affinché lo studente riceva una spinta spirituale e non solo intellettuale. Lo scopo di questo studio, che è di riavvicinarci al Creatore, dovrebbe sempre essere presente nella vostra mente, perché i cabalisti hanno scritto le loro intuizioni anche per questo scopo, e non proprio per educare degli scienziati sulla natura e sulla composizione dell’esistenza. Questi glossari sono compilati per riaffermare la comprensione di questi domini sottili. Perché è divenendo familiari con le autentiche spiegazioni di questi concetti che eviteremo una visione deformata di questa saggezza. Quando una persona sa spiegare tutte le parole che legge, gli è permesso di leggere e studiare la Torah. Senza cui, la sua comprensione dei libri della Torah non sarà che un seguito di storie e racconti storici. In generale, il termine “Torah” si applica alle opere scritte dai cabalisti specializzati, che portano in esse in un modo velato, la Luce Superiore. Quando un cabalista cerca qualcosa spiritualmente, la sente e ne fa l’esperienza, come non importa quale avvenimento di questo mondo, con i suoi sensi fisici e i suoi sentimenti. Tuttavia, poiché gli oggetti del mondo spirituale sono totalmente dissimili dagli oggetti fisici, non ci sono parole per descrivere ciò che vede. La stessa cosa avviene sul piano fisico. Non sappiamo veramente spiegare i nostri sentimenti, e cerchiamo in un modo o in un altro di spiegarle con diverse parole. Inoltre, siamo incapaci di misurare o valutare queste cose. Le opere dei cabalisti sono scritte nel “linguaggio dei rami”. Le parole sono improntate a questo mondo, e con il loro aiuto, diviene possibile spiegare certe idee. Il piano spirituale è un luogo “virtuale” dove poteri e sentimenti esistono senza l’imbarazzo dei vestiti o corpi, come le piante, gli animali o gli umani di questo mondo. E’ così difficile spiegare dei concetti spirituali e abbiamo bisogno di molte prove prima di stabilire un’interpretazione soddisfacente. Perché fintanto che non abbiamo il collegamento con lo spirituale, tutti ciò che leggiamo non sono che delle parole, senza il loro vero significato. Alcuni cabalisti (passati) hanno commesso l’errore di insegnare che c’è una relazione tra il corpo fisico e il recipiente spirituale, e che il recipiente spirituale sarebbe nascosto nel corpo umano, o che ogni membro corriponderebbe ad un membro spirituale. Questi cabalisti ne hanno dedotto che se l’uomo compie certe azioni, o certi movimenti fisici, c’è contenuto spirituale e l’azione è spirituale. Il loro errore proviene da questo “linguaggio dei rami” menzionato sopra, linguaggio nel quale sono scritte le opere dei cabalisti e che utilizza delle parole del nostro mondo per esprimere dei concetti spirituali. Per questa ragione c’è una stretta proibizione nella Torah “Non farti né scultura né immagine di Me”, che si riferisce a questo avvertimento di non comparare lo spirituale o il Creatore alle cose fisiche! Questo non è proibito per timore di causare danno allo spirituale o al Creatore, ma perché chiunque trasgredisce questa proibizione non sarà mai capace di comprendere niente dello spirituale! Allora, i principi concettuali della Qabalah – “luogo”, “tempo”, “movimento”, “mancanza”, “splendore”, “corpo”, “parti del corpo o membra”, “coppia”, “bacio”, “slancio” – devono tutti essere riesaminati dallo studente ogni volta che le incontra, fino a che il loro significato corretto sia ben installato in lui. Noi raccomandiamo: 1) Di abbondare tutti i libri di Qabalah che non siano lo Zohar, gli scritti dell’Ari e gli scritti di Rabbi Ashlag. 2) Di non accettare le interpretazioni dei sedicenti cabalisti che credono erroneamente che quando è scritto “corpo” si parla del corpo fisico. Perché così essi insegnano falsamente che l’attributo della bontà riposa nella mano destra dell’uomo e l’attributo del rigore nella mano sinistra, ciò che è giustamente contrario alla proibizione della Torah (e dei cabalisti) ”Non farti né scultura né immagine di Me”.
E perché spiegano le cose così? 1) Perché essi vedono le cose da questo punto di vista 2) Perché, se c’è veramente collegamento tra il corpo e lo spirituale (ciò che essi professano), ciò gli permette di insegnare alle persone come riuscire nella vita e come guarire i loro corpi. E per un tale insegnamento sono in diritto di chiedere generose donazioni.
E’ vero che ciò che attira le persone verso la Saggezza della Qabalah è la speranza di arrivare così al successo nella vita. Tutti noi siamo fatti di questo desiderio di ricevere piacere. Iniziamo con questo. Ed essendo guidati correttamente possiamo raggiungere l’eternità, mentre altri vivono nell’illusione di aver raggiunto qualcosa, mentre non è così. Anche chi studia la Torah e la spiega intanto che racconti storici, va nel lato opposto alle ispirazioni dello Zohar, il quale dice che tutta la Torah sono Nomi del Creatore, che tutte le parole della Torah sono sacre e non si riferiscono unicamente a questo mondo e ai suoi abitanti. A livello di Atziluth, tutti i Nomi della Torah sono sacri, anche il nome del Faraone o di Bilaam o Balak o ogni altro individuo decaduto. Per esempio, quando chi è chiamato a leggere la Torah la abbraccia, non teme di aver abbracciato il nome del Faraone o di Lavan! E nello Zohar è scritto che tutti questi nomi riflettono dei livelli spirituali. Il Faraone rappresenta Malchut e Lavan e “Loven Elion”, il volto eterno della Saggezza. Avevamo all’origine l’idea di strutturare queste lezioni in modo sistematico e in un formato logico, che spiegassero su cosa tutta la creazione è fondata e come tutte le sue emanazioni si spiegassero in ordine di causa ed effetto, dal Creatore fino a questo mondo. Ma abbiamo pensato che i nostri studenti sarebbero in pericolo di capire la realtà in modo assai primitivo, come la bozza di una formula tecnica, ma senza alcuna relazione con il cuore dell’uomo. Mentre è proprio il cuore dell’uomo che riceve la rivelazione della Divinità! Abbiamo allora deciso di scrivere delle lezioni come queste. |