. | | CAPITOLO SECONDO La contemplazione di Dio nelle orme lasciate nel mondo visibile
1... Dio, possiamo contemplarlo, dunque, non solo mediante le cose sensibili, che sono come la sua orma, ma anche nelle stesse cose, poiché Egli è in esse per essenza, presenza e potenza. Questa seconda considerazione è superiore a quella che abbiamo esaminata,e costituisce il secondo grado di quella contemplazione, che ci porta a scoprire Dio in tutte le creature, le quali sono presenti nel nostro intelletto ad opera dei sensi esteriori.
2... Il mondo, infatti, che viene detto macroscopico, entra nel piccolo mondo della nostra anima attraverso i cinque sensi, e ne scaturiscono l'apprendimento, il piacere, il giudizio..
7... Ora tutti questi fenomeni costituiscono quasi tante vestigia, che riflettono, come uno specchio, Dio stesso...
10... Queste riflessioni possiamo anche allargarle alla visione settenaria dei numeri. Anch'essa costituisce quasi una scala di sette gradini, che dalle cose sensibili ci fa salire gradatamente al creatore di tutto, in modo tale che noi possiamo vedere Dio in tutte le cose...
La creatura è immagine e specchio di Dio
11... Da quanto abbiamo detti fin qui sui primi due gradi - attraverso i quali noi siamo condotti a riflettere su Dio presente nelle sue orme, e che sono simili alle due ali del Serafino che scendevano verso i piedi - possiamo anche concludere che tutte le creature di questo mondo sensibile possono condurre lo spirito di chi riflette e contempla alla scoperta di Dio. Esse, infatti, in rapporto al Primo Principio, sono ombre, echi, immagini; sono orme, figure, rappresentazioni che ci vengono offerte come segni divini per giungere alla contuizione di Dio...
12... Ogni creatura, infatti, è in qualche modo, per sua natura, immagine e specchio dell'eterna sapienza; ma lo sono in modo particolare quelle che, già nella Sacra Scrittura, furono assunte dai profeti per significare valori spirituali...
13... Da quello che siamo venuti fin qui dicendo, possiamo trarre questa conclusione: Dio, fin dalla creazione del mondo, può esser conosciuto dall'uomo attraverso le creature. Coloro che rifiutano di ammettere questo, rifiutano anche di conoscere, benedire e amare Dio, e non meritano nessuna scusa, dal momento che esse rifiutano di passare dalle tenebre alla mirabile luce di Dio. A questo punto, disponiamoci a passare dalle meraviglie del mondo esteriore all'interno della nostra anima, che è come specchio che riflette tutto il divino.
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