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Introduzione

Prologo

Capitolo Primo

Capitolo Secondo

Capitolo Terzo

Capitolo Quarto

Capitolo Quinto

Capitolo Sesto

Capitolo Settimo                     

CAPITOLO QUARTO


La contemplazione di Dio nella sua immagine, riformata dai doni della grazia

1... Ma noi possiamo cogliere il Primo Principio non soltanto ricorrendo alla sua immagine riflessa sulla nostra anima, ma anche direttamente nella nostra anima.
Questa via è ancor più elevata dell'altra , e si pone al quarto posto. A noi sembra davvero strano che , pur essendo Dio così vicino a noi - e lo abbiamo veduto -,Egli venga scoperto da così pochi nel loro spirito. La ragione di questa incoerenza ci sembra chiara: l'intelletto, frastornato dalle preoccupazioni del mondo esteriore, trova disagevole rientrare in se medesimo, se non fa ricorso all'aiuto della memoria; accecato da fantasmi inconsistenti, rifugge dalle riflessione; irretito dalla concupiscenza, non sa trovare la strada che lo riporti a gustare la dolcezza della gioia interiore e della letizia spirituale. Schiacciato, insomma, dal peso di una realtà dominata dal senso, si preclude la via che lo condurrebbe alla realtà interiore del suo spirito, che è modellato ad immagine di Dio.


Gesù Cristo: Verità e scala alla verità


2... La sua condizione è quella di chi, caduto in un precipizio, è costretto a restarvi fino a quando qualcuno altro non venga a liberarlo. É ciò che è accaduto esattamente alla nostra anima: essa non avrebbe mai potuto interamente sollevarsi dalla realtà del senso alla riflessione di sè e dell'eterna Verità, inabitabile in noi, se proprio la Verità non avesse assunto forma umana in Cristo e, anzi, se questa Verità non fosse divenuta essa stessa una scala. É così che la prima scala, infranta dal peccato di Adamo, è stata riparata.
E perciò, per quanto si possa essere illuminati dai doni di natura e di scienza, nessuno può rientrare in se stesso per godervi Dio, se non ricorre alla mediazione di Cristo, che dice: Io sono la porta. Se uno entra per me, sarà salvo: entrerà e uscirà e troverà pascolo. Ma non ci si può avvicinare a questa porta se non per mezzo della fede, della speranza e della carità. Se, perciò, vogliamo tornare a godere la verità, e cioè il paradiso, è indispensabile che questo passaggio avvenga attraverso la fede, la speranza e la carità di Gesù Cristo, mediatore tra Dio e gli uomini. É lui l'albero della vita, piantato in mezzo al paradiso.

L'aiuto della parola di Dio e dei carismi divini


5... In questa fase lo spirito... è aiutato in modo particolare dalla Sacra Scrittura, come nella fase precedente era sostenuto dalla filosofia...

6... É la Sacri Scrittura, infatti, ad insegnare come purificarci, illuminarci, perfezionarci, secondo la triplice norma ivi esposta: la legge della natura, la legge della Scrittura la a legge della grazia. O meglio, secondo una grande partizione, anch'essa triplice: la legge mosaica, che ha una funzione purificante; la rivelazione profetica, che ha potere illuminante, e la dottrina evangelica si pone alla base di tutta la perfezione...
Questo sarà possibile, a patto che intervengono le tre virtù teologali, la riforma dei sensi interni, i tre rapimenti, di cui abbiamo parlato, e tutti quegli atti attraverso i quali lo spirito rientra in se stesso, per ritrovarvi Dio nello splendore dei santi. In questa pace, l'anima troverà il suo sonno e il suo riposo, a suo piacere, come in un letto, mentre lo Sposo implora che non sia svegliata.

L'anima: Sede della divina sapienza

7... Questi due gradi intermedi ci portano,dunque, a contemplare Dio in noi stessi, come in uno specchio che rifletta immagini sensibili. Sono come le due ali spiegate al volo, che erano al centro del serafino alato.
Ora possiamo renderci anche conto come, nel terzo grado, noi siamo condotti ad elevarci a Dio mediante le facoltà naturali presenti nell'anima razionale, e che sono alla base dell'operare, del comportarsi e dell'apprendere; e come, nel quarto grado, queste stesse facoltà naturali dell'anima siano potenziate ad opera della sua grazia, delle emozioni interiori e dell'estasi...

8... La nostra anima, ora, illuminata da tutte queste luci interiori, si trasforma in sede della divina Sapienza, che vi abita come in casa propria. É mutata in figlia, sposa e amica di Dio; in membro del corpo mistico di Cristo, sorella e coerede di Lui; anzi, diviene tempio dello Spirito Santo: tempio, fondato sulla fede, elevato dalla speranza e consacrato a Dio mediante la santità del corpo e dello spirito.
Tutto questo è opera dell'amore purissimo di Cristo, che si diffonde nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che a noi fu dato.
Senza lo Spirito Santo non è possibile penetrare nei misteri divini. Come, infatti, nessuno degli uomini conosce le cose dell'uomo, se non lo Spirito che è nell'uomo; così nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio.
Radichiamoci e fondiamoci, perciò, sulla carità, per poter comprendere insieme ai santi, quale sia la lunghezza dell'eternità, la larghezza della prodigalità, l'altezza della maestà e della profondità di una Sapienza, cui spetta ogni giudizio.