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Tre Ordini di Lettere: Le doppie

 

Se il ternario, come abbiamo visto introducendo le Tre Madri, nasceva dalla parte Divina più inaccessibile, il settenario è generato da un luogo del Creatore che ha un’esplicita analogia umana. La divisione in sette proviene dalla parte centrale della Coscienza o Mente Divina che in Qabalah si chiama Gulgalta o "Cranio".

Essa è la sede del Ta’anug o "Beatitudine Infinita" e rappresenta il piacere beatifico che ha motivato Dio nel creare il mondo.

Il Sepher Yetzirah ci informa delle molteplici corrispondenze che si generano dallo stadio del settenario. Abbiamo già avuto occasione di elencare brevemente quale sia lo scenario che si apre quando ci accingiamo ad analizzare la valenza di questa divisione. Sarebbe troppo complesso, in questa sede, anche se certamente interessante approfondire i significati degli "oggetti" descritti dal testo, in questo spazio dedicato al numero sette.

Diciamo, però, che sotto la codificata scrittura esoterica del Sepher Yetzirah, il quale spazia tra sette pianeti, giorni della settimana, porte dell’anima, e poi ancora, sette cieli, sette terre, si nascondono informazioni che possono essere riferite sempre all’essere umano. Si parla di stati costitutivi dell’uomo, a livello psicofisico, intellettuale e spirituale.

In questo contesto, ad esempio, Giove diviene il simbolo della giustizia; i Sette Palazzi descrivono, con modi operativi, i sette centri di consapevolezza. Le sette porte dell’anima, che sono identificate dalle sette aperture del viso (due occhi, due orecchie, due narici e la bocca), hanno una stretta corrispondenza con la lettera cui sono associate, e conseguentemente ai centri, al pianeta, ai giorni della settimana e all’uomo che è il soggetto principale di tutte queste analogie.

Senza entrare nel significato particolare delle singole lettere, accenniamo ai valori generali che le Sette doppie vogliono trasmettere.

Esse sono chiamate "doppie" per un duplice motivo, uno essoterico che investe la lingua parlata e contempla due modalità diverse di pronuncia: uno forte ed uno debole. Un altro esoterico che fa riferimento ai "doni" e alle "temuroth" che le lettere portano. Questa seconda motivazione emerge dal testo stesso quando associa le lettere ai "doni", vale a dire, vita, pace, sapienza, ricchezza, fertilità, grazia, sovranità e alle sette "temuroth" od opposti, morte, guerra, stoltezza, povertà, sterilità, bruttezza, servitù. In un contesto umano tali condizioni equivalgono ai centri di consapevolezza aperti o chiusi.

Il funzionamento dei Sette Centri è legato alla concezione che la Qabalah ha della realtà. Questa, infatti, sostiene che tutta la creazione sia costituita da molteplici strati che si estendono da quelli spirituali o sottili, fino ad arrivare a quelli più grossolani, spessi, materiali. Essendo lo stesso uomo composto di questi strati, come il Sepher Yetzirah sottintende nella analogia tra Macrocosmo e Microcosmo (Mondo e Uomo), il buon funzionamento dei sette centri di coscienza corrisponde all’avere "Sette Aperture" attive, che permettano il passaggio delle energie da un piano all’altro. Da ciò, si spiega anche il termine usato dagli orientali per definire questi "centri": Chakra. Questa parola, infatti, si può tradurre con il termine "Ruota", e questo nome potrebbe derivare dal fatto che potendoli osservare assomiglierebbero a dei mulinelli vorticosi, formati dai flussi energetici.

Con un curioso rapporto di ghematrie, troviamo che la somma dei valori delle Sette Doppie è 709 (2+3+4+20+80+200+400 = 709). Questo valore è identico alla frase "Ein mazal le Israel" (Non c’è segno zodiacale per Israele), il quale letto in chiave significa: "Non c’è fato zodiacale per chi risveglia in pieno la consapevolezza del capo". É evidente l’allusione alle nostre sette doppie ed ai centri di coscienza accennati sopra.

Questo, lontano da ogni giudizio critico sull’aspetto esoterico legato all’astrologia, ci informa del significato di reintegrazione che l’uomo può e deve operare, tramite il risveglio, superando le "strutture" che lo limitano dal momento della sua "caduta".

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