NOZIONE DI "SESSI"

 

Considereremo ora nella Metheqela (Bilancia) sephirotica l'equilibrio stabilito tra i due opposti di una dualità per mezzo di una colonna centrale, in seguito un secondo equilibrio, tra l'azione e la reazione, tra l'altro e il basso. Questo secondo equilibrio non determina una immobilità ma dà origine ad uno scambio perpetuo e vivente di rapporto che mantiene un ordine legato e conservativo. Lo stesso equilibrio bilaterale gli dovrà permettere il movimento.

La Metheqela (Bilancia) non è un apparecchio messo in equilibrio una volta per sempre tramite dei carichi fissi e eguali sui due piatti. Essa è destinata a pesare dei carichi differenti. I suoi due piatti possono entrambi inclinarsi. Serve quindi per conoscere quale dei due corpi è il più pesante. Questa operazione comparativa, però, è la sua più infima proprietà. La Metheqela (Bilancia) ha per compito soprattutto quello di rapportare i pesi di tutti i corpi ad un campione, di stabilire quindi una tassonomia di tutti gli oggetti in rapporto a questo campione, principio della nozione dei pesi. Questa nozione è molto vicina al principio di esistenza, per la ragione che esprime l'esistenza con la possibilità dell'azione. Per questa funzione, la Metheqela (Bilancia) simboleggia, a riguardo del relativo, la più alta funzione del Pensiero; unificare, sintetizzare e classificare il diverso secondo la scala assoluta dei valori.

Sebbene i due piatti di una Metheqela (Bilancia) si comportino alla stessa maniera a riguardo dei pesi che ci si mettono sopra, essi comunque non giocano lo stesso ruolo. In uno si pongono i pesi sconosciuti di oggetti qualsiasi; nell'altro si pone il campione. L’equilibrio bilaterale della Metheqela (Bilancia) realizza, così, un doppio rapporto: uno di coordinazione, in qualche maniera effettiva, che fonda l'equilibrio e lo mantiene; l’altro di subordinazione, per così dire ideale, che è la valutazione di un oggetto variabile con un campione fisso. Il primo rapporto concerne lo stato delle cose, il secondo si riferisce agli scopi.

Il sistema delle Sephiroth, distribuito secondo la Metheqela (Bilancia), possiede questo doppio carattere. La serie lineare non è annullata con la riduzione in tre colonne e in ternari sovrapposti. La sinistra resta subordinata alla destra e la destra rappresenta sempre qualcosa di più unito, mentre la sinistra qualcosa che rappresenta più propriamente la distinzione. Così, sebbene i termini delle colonne di destra e di sinistra siano situati sullo stesso piano come dei poli opposti, questi due poli sono differenziati, in maniera tale che una corrente passa dall'uno all’altro in una direzione definita.

Con l'operazione di pesa, la polarità della Metheqela (Bilancia), si trova differenziata, come la polarità elettromagnetica che distingue il positivo e il negativo, come la destra e la sinistra, asimmetriche nell'uomo sia dal punto di vista strutturale sia da quello fluidifico. Infine, a causa di questa differenza di funzioni tra i due lati, la Metheqela (Bilancia) rappresenta il grande principio della sessualità. La parte maschile (lato destro) è superiore, tende verso la sintesi. La parte femminile (lato sinistro) è inferiore, tende verso l'analisi. Si stabilisce così tra il principio di separazione e quello di unione la combinazione suprema, preservativa della separazione radicale che condurrebbe al nulla e della confusione che darebbe origine al panteismo. Non insisteremo di più su questo argomento dal momento che, a causa della sua importanza, ci costringerebbe ad uscire dall'argomento che stiamo trattando. Evidenziamo soltanto, a margine, che grazie alla differenza dei due lati, l'equilibrio bilaterale e quello del mantenimento evitano l'immobilità e la cristallizzazione che sarebbe la negazione della vita. I due equilibri si combinano, dando origine ad una corrente che oscilla da un lato all'altro, producendo, in questo modo, un'onda ascendente o discendente, a seconda che si consideri l'elevazione della creatura verso Dio o l’inclinazione di quest’ultimo verso la creatura.

Questa differenziazione della destra e della sinistra corrisponde al rapporto tra il maschile e il femminile. Si tratta, secondo l'espressione dello Zohar e l'annotazione del de Pauly, di qualche cosa come maschio e femmina. Ora, il rapporto del maschile e del femminile non corrisponde esattamente a quello di attività e di passività; il femminile è recettivo ma non passivo; il maschile è soprattutto motore piuttosto che attivo. L'operazione è comune al maschio e alla femmina; ma essi si oppongono come azione e reazione; questo include, nel contempo, un rapporto di correlazione ed uno di subordinazione. La reazione presuppone l'azione, ma questa giunge ad effettuarsi soltanto con la reazione: l'agente e il reattivo sono dunque dati correlativamente come condizioni del risultato. Il passaggio dalle condizioni all'effettività è determinato con il maschio; la femmina non può nulla prima che il maschio intervenga. C'è dunque combinazione di un equilibrio e di una corrente.

Lo Zohar presenta la modalità dei sessi nel divino come intimamente legata al sistema della Metheqela (Bilancia). Descrivendo la restituzione che ha seguito la rottura dei Vasi, però, la Qabalah dei commentatori fa passare i sessi per diverse fasi di riavvicinamento di cui però non cercheremo qui il senso. Notiamo soltanto che la disposizione faccia a faccia sembra indicare il pensiero puro, cosciente di sé stesso. La posizione dorso a dorso indicherebbe l'antitesi dello spirituale e del materiale che si limitano reciprocamente; le situazioni faccia a dorso esprimerebbero sia il pensiero inteso nell'opera di dominare la materia, sia la materia desiderosa di assimilarsi lo spirito. La rottura dei Vasi è stata provocata per l'antagonismo dei due caratteri dell'Assoluto e del Relativo, l'identità e la distinzione. Con il gioco dei sessi, il sistema della Metheqela (Bilancia) combinerà armoniosamente questi due caratteri; stabilirà la posizione faccia a faccia, in altre parole stabilirà la penetrazione di ogni cosa da parte del pensiero; questo con i due gradi di intimità che si deducono dal principio della sessualità e che segnano rispettivamente la predominanza dell'identità e della distinzione. La copulazione costante e inerente alla natura, caratterizza l'unione intima ed essenziale che costituisce la Realtà dell'Assoluto: essa risponde più intimamente al Pensiero. La copulazione alternante con la separazione segna invece la predominanza della Relatività presso cui la dualità sopravanza sull'unità; essa corrisponderebbe quindi più alla Vita. Ma giacché l'influenza dell'Assoluto dovrà ritrovarsi nel seno stesso del Relativo, la dualità non potrà prevalere senza strutturarsi: essa tenderà quindi a trasformare la correlazione in subordinazione. Nel grembo dell'Assoluto la dualità si manterrà evocante questa subordinazione, tuttavia essa resterà, in questo contingenza, più eclissata.

Il sistema della Metheqela (Bilancia) ripartisce, pertanto, secondo il loro ordine normale, i due rapporti dei sessi. Il sistema sembra corrispondere alla condizione essenziale dell'Uomo creato maschio e femmina e da cui la femmina sarà in seguito estratta. Queste due fasi sembrano corrispondere, la prima all’unione del Padre e della Madre, la seconda all'unione del Re e della Regina. In alto, H’cmâ e Binâ rappresenteranno il Padre e la Madre: la loro unione sarà continua. Dopo la costituzione del sistema della Metheqela (Bilancia) essi sono sempre faccia a faccia. Si potrà dire che Daath è la loro stessa copulazione. Questa è così intima e così immediata che la correlazione nasconde qui la direzione della corrente che è ricordata, nell'ordine lineare, unicamente con il sentiero di H’cmâ e di Binâ. Loro generato, Thiphereth o il Re, segna la sintesi dei due sessi con predominanza del principio maschile. Tra il Re, Thiphereth, e la Regina, Malcouth, la copulazione si alterna con la separazione; e la faccia a faccia con il dorso a dorso: la direzione della corrente predomina sulla correlazione che si produce nell'unione. Qui, il termine mediatore non è, come Daath, il prodotto stesso della copulazione, ma una Sephirâ distinta, Yesod, che rappresenta l'organo mediatore dell'Alleanza.

Possiamo concludere affermando che la correlazione del sessi domina là dove la copulazione è inerente alla natura stessa delle congiunzioni; la corrente del maschile verso il femminile diviene, al contrario, preponderante là dove i sessi hanno consistenza separata o si riuniscono con un'azione.