LA SEPHIRÂ BINÂ

La terza Sephirâ è Binâ. Questa parola si traduce con Intelligentia, Prudentia e Informatio. Binâ è Intelligentia e non Intellectus.

Il lemma Prudentia deve intuirsi - sembra - nel significato di determinazione per concentrazione, per organizzazione. Il termine Informatio integra la definizione precisando che essa si interessa della costruzione delle forme. Questa Sephirâ sembrerebbe operare la determinazione delle idee rendendole distinte. A questo titolo, Binâ esprime bene la funzione femminile, la matrice che elabora ogni cosa. È l'intelligenza che si volge sia verso le sue produzioni sia verso la diversità e la molteplicità; è il principio dell'intelligenza discorsiva e distributiva.

Se si considera Binâ non più in correlazione ai Sephiroth inferiori ma ad H'cmâ, essa appare come ricettiva. Binâ, afferma Luria, si rappresenta con due differenti figure. La prima, rotondeggiante, è la Sameck, ñ; in questo caso simboleggia Binâ nascosta in alto con la Saggezza; la seconda, quadrata, è la Mêm chiusa, í; essa rappresenta Binâ dimorante sugli esseri liberi nell’atto di nutrirli.

Questo è molto importante. Il carattere tondo esprime l'unità nel movimento della dilatazione per comprendere il tutto; è, in altre parole, l'unità dell'universale. Il carattere quadrato, invece, esprime la distinzione per contrasti e la stabilità per complementari.

H'cmâ segna l'atto uno del Pensiero, Binâ l'elabora e lo diversifica per tradurlo in emanazione e in creazione. Binâ può considerarsi, in un certo qual modo, l'Assoluto che si rivolge verso la relatività presente in ogni esistenza creata. Dal momento che è inerente all'Assoluto, è Intelligentia: essa comprende. Visto che è elaboratrice della relatività secondo i principi assoluti, essa è Prudentia.

Binâ è così contrapposta alla Materia come la Madre superiore a quella inferiore. L'Intelligenza, giacché ricettiva di quanto la Saggezza ha concepito, è, in un certo senso, simile alla materia mentale opposta al principio della forma.

Nello Zohar H'cmâ indica sovente il Padre e Binâ la Madre; questo concorda con i ruoli rispettivi che assegniamo a queste due Sephiroth nell'atto del Pensiero: H'cmâ proietta, Binâ elabora. Questa corrispondenza non è, però, da ritenersi costante; talora sia H'cmâ sia Binâ sono, indifferentemente, chiamati la Madre del Basso. Talvolta H'cmâ è la Madre e Binâ il Figlio di Dio, altre volte Binâ rappresenta l'unione del Padre, della Madre e del Figlio (Ha Idra Zuta Qadisha [Minore Santa Assemblea]). A volte Binâ è usata anche per raffigurare lo Spirito Santo e H'cmâ il Verbo. Ci limitiamo soltanto a segnalare queste corrispondenze, rinviando per la loro analisi ad un prossimo lavoro.