MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo I

Mld:IV.1.17 - I doni al Tathagata (7)

 

“Ora ascoltate un’altra similitudine sullo stesso argomento. Avete mai sentito parlare, o re, dell’orco di nome Nandaka, che per aver picchiato il Venerabile Sariputta fu inghiottito dalla terra?”
“Sì, venerabile, è un argomento molto popolare fra la gente.”
“Sariputta diede il consenso a quell’azione?”
“Anche se il mondo dei deva e degli uomini dovesse essere distrutto, venerabile, o il sole e la luna dovessero cadere sulla terra, o Sineru il re delle montagne dovesse essere dissolto, il Venerabile Sariputta non avrebbe mai desiderato che venisse inflitta una qualsiasi pena ad una creatura. E perché? Perché ogni condizione mentale che generava in lui sentimenti di rabbia o di offesa era stata sradicata e distrutta. Sariputta, venerabile, non poteva essere in collera neanche con coloro che lo volevano uccidere perché tutte la cause di sentimenti nocivi erano state rimosse.”
“Ma se Sariputta, o re, non diede il consenso a quell’azione perché Nandaka fu inghiottito?”
“A causa delle sue cattive azioni.”

“Allora se è così, grande re, un atto fatto a colui che non lo desidera ha potere e porta frutti. Ciò vale sia per una cattiva azione sia per una buona. Quindi, o re, gli atti fatti al Tathagata, nonostante sia trapassato e non li accetti, hanno valore e portano frutti.”

 

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