MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo I

Mld:IV.1.11 - I doni al Tathagata

 

Il re disse: “Venerabile Nagasena un padre può lodare suo figlio o un figlio suo padre, ma ciò non rappresenta un buon motivo per biasimare gli avversari. É soltanto un’espressione delle loro convinzioni. Adesso spiegatemi questa questione in modo completo per sancire la vostra dottrina e districare la rete degli eretici.”

Il monaco replicò: “Il Beato, o re, è totalmente liberato (dalla vita). E, quindi, il Beato non accetta doni. Se deva ed uomini erigono un palazzo per custodire il tesoro di un Tathagata che non accetta i loro doni, mediante quell’omaggio offerto per raggiungere il bene supremo sottoforma di tesoro della sua saggezza, ottengono uno dei tre stati gloriosi. O re, se un grande e glorioso fuoco fosse completamente spento accetterebbe ancora dell’erba o dei rami secchi?”

“Anche quando bruciava, venerabile, non voleva altro nutrimento, perciò se fosse totalmente spento come potrebbe ancora desiderarlo?”

“E quando quell’imponente fuoco fosse cessato e totalmente spento il mondo sarebbe senza fuoco?”
“Certo che no. La legna secca è la fonte primaria, la base del fuoco, ed ogni uomo che desidera del fuoco potrebbe, mediante la propria forza ed energia, presente in tutti gli uomini, anche una sola volta, sfregando dei bastoncini, produrre fuoco e con il fuoco eseguire dei lavori dove si richiede fuoco.”

“Allora ciò che affermano quei capi di sette e cioè: “ un atto fatto a colui che non accetta onori risulta vuoto e vano” – è falso. Come quel grande e glorioso fuoco fu acceso, così anche, grande re, fu acceso il Beato nella gloria della sua Buddhità sui diecimila sistemi di mondi. Come quel fuoco si spense, così il Buddha è trapassato in quella forma di trapasso dove non rimane alcuna radice (di una nuova esistenza). Come il fuoco, una volta spento, non accetta altro nutrimento, analogamente, e per il bene del mondo, è cessato il suo desiderio di ricevere doni. Come gli uomini, quando il fuoco è spento, e non hanno altri mezzi per accendere, mediante la loro forza ed energia, presente in tutti gli uomini,sfregando dei bastoncini producono il fuoco per eseguire dei lavori dove si richiede fuoco – così deva ed uomini, anche se un Tathagata è trapassato e non accetta i loro doni, erigono una casa per custodire il tesoro delle sue reliquie ed offrono onori per raggiungere il bene supremo sottoforma di tesoro della sua saggezza, e per ottenere uno dei tre stati gloriosi. Quindi, grande re, quegli atti compiuti al Tathagata, nonostante sia trapassato e non li accetti, hanno valore e portano frutti.”

 


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