MILINDAPAÑHA Mld:IV.1.12 - I doni al Tathagata (2)
“Ora ascoltate un’altra similitudine sullo stesso argomento. Immaginate, o re, che un grande e possente vento nascesse per poi cessare. Avrebbe quel vento la facoltà di nascere di nuovo?” “Allora quella affermazione di capi di sette, cioè: “un atto fatto a lui che non lo accetta è vuoto e vano” – è falsa. Come il grande e possente vento che soffiò, anche così, grande re, ha soffiato il Beato sui diecimila sistemi di mondi con il vento del suo amore, così fresco, dolce, calmo, delicato. Come quel vento soffiò per poi cessare, così il Beato, che una volta soffiò con il vento fresco, dolce, calmo e delicato del suo amore, ora è trapassato con quella forma di trapasso in cui non rimane alcuna radice. Come quegli uomini che oppressi dal caldo o tormentati dalla febbre, così deva ed uomini sono tormentati ed oppressi dal triplice fuoco. Come ventagli e punkah sono dei mezzi per produrre vento, così le reliquie ed il tesoro della saggezza di un Tathagata sono dei mezzi per produrre il triplice scopo. E come gli uomini oppressi dal caldo e tormentati dalla febbre possono produrre vento attraverso ventagli e punkah, in modo da alleviare il caldo e lenire la febbre, così deva ed uomini possono, offrendo rispetto alle reliquie ed al tesoro della saggezza del Tathagata, sebbene sia trapassato e non li accetti, far nascere in essi bontà, e da quella bontà alleviare e lenire la febbre ed il tormento del triplice fuoco. Quindi, grande re, gli atti fatti al Tathagata, nonostante sia trapassato e non li accetti, hanno valore e portano frutti.” ● Gli onori al Buddha ● I doni al Tathagata ● I doni al Tathagata (2) ● I doni al Tathagata (3) ● ● I doni al Tathagata (4) ● I doni al Tathagata (5) ● I doni al Tathagata (6) ● I doni al Tathagata (7) ● |