CRESCETE E MOLTIPLICATEVI
Anche se il Dio di Abramo, doveva vincere con il ferro e con il fuoco, anche se non era un Dio di piacere, ma di combattimento e di lotta, tuttavia si interessava dell'umanità e del suo popolo che, finalmente distaccato da sé stesso, e bruciato sul fuoco della Legge comprese che fu per desiderio di fare bene alle sue creature che Egli creò l'universo. Non soltanto per farlo esistere, Egli lo creò, ma volle che fosse pieno di esseri viventi. Dunque la vita, l'eterno fiume della vita, fu il primo motivo della creazione. Di conseguenza, sorge l'obbligo di alimentare il fiume della vita; un peccato distruggerne anche una goccia. Distruggere una sola anima significa distruggere un intero universo. E il devoto ebreo legge nel suo libro di preghiere: "E così il nostro Creatore e Fattore ci ordinò di proliferare, moltiplicarci, e chiunque non si impegni a riprodurre la razza, si rende simile a chi sparge sangue, diminuendo così l'essenza della divinità, e per causa sua, lo spirito santo lascerà Israele, davvero grande è il suo peccato." A questo punto possiamo trarre una prima conclusione e cioè che la pratica della funzione sessuale, non è né peccaminosa né ignominiosa. Proprio al contrario, è il compimento del primo comando divino dell'umanità. È la realizzazione della volontà di Dio per un universo popoloso. "E - come scrive un rabbino - sappiate che l'unione sessuale, compiuta nel modo e nei tempi opportuni, e iniziata con spirito giusto, è cosa pura e sacra; ché nessun uomo pensi ché ci sia qualcosa di ignobile o di brutto in essa". Ogni buon ebreo sa ché durante l'atto sessuale bisogna mantenere il pensiero concentrato su argomenti puri ed elevati e sulla sacralità di ciò che si sta facendo. Per analoghi motivi bisogna che l'unione sessuale sia compiuta nell'oscurità, poiché ciò simboleggia il supremo mistero nel quale è avvolto il segreto dell'unificazione tra le componenti maschile e femminile della coscienza cosmica. È necessario anché che l'atto d'amore sia compiuto in "un dominio privato", intendendo con ciò non solo un luogo ben definito di cui si può avere il controllo legale, ma una "situazione" che deve costituire garanzia contro la possibilità che forze negative si inseriscano nella coppia per nutrirsi, a scopi distruttori, delle grande energia che si sprigiona dall'unione.
Inoltre, e per quanto precede, nessuno può astenersi dalla vita sessuale. Un Ebreo che non ha moglie non merita il nome di "uomo". Colui che non è ammogliato, vive senza felicità e senza pace dello spirito. Non è consentito astenersi dalla vita amorosa, neanche per la cura della Legge. Chi vuole diventare un Peruschim (separato) cioè vuole dedicare la sua vita allo studio religioso ed alla contemplazione, prima deve sposarsi ed avere figli, un bambino ed una bambina. Soltanto allora gli è permesso di separarsi dalla moglie, per dedicarsi completamente allo studio della Legge. Com'è peccato astenersi dal matrimonio, così è contro la Legge vivere coniugati senza figli. Non si dovrebbe sposare una donna che sia troppo giovane o vecchia per avere bambini. Se un uomo è vissuto per dieci anni con una donna senza avere figli da lei, deve divorziare e sposarne un'altra ché gli darà prole. Il peccato assolutamente imperdonabile e l'obbrobrio più grande per il fedele, è la perdita volontaria del seme umano. Onan, figlio di Giuda, che ha dato il suo nome alla masturbazione (onanismo) fu ucciso dal Signore per "aver sparso il suo seme per terra", con l'intenzione di impedire il concepimento. Colui che distrugge il suo potere di procreare è due volte assassino. Persino chi è nato sterile non può avere posto nella vita della comunità religiosa. Ad un Ebreo è proibito di castrare anche un animale; egli non può nemmeno chiedere ad un gentile di compiere l'operazione sulla propria bestia. Poiché un gentile è figlio di Noè, e tutti i figli di Noè devono rispettare la proibizione di castrare. Il comando di vivere e popolare il mondo supera i confini della razza e della fede. Appartiene a tutti gli abitanti della terra, sia che i loro antenati abitassero sul Sinai ed accettassero la Legge, oppure no. Per quanto grande sia il timore della morte, esso viene superato da un timore più profondo, nell'animo dell'Ebreo religioso. È il timore di rimanere senza un figlio che continuerà la sua energia vitale dopo di lui, e aiuterà con la vita, i fatti e le preghiere, ad andare in cielo l'anima sua. È il figlio che recita, tre volte al giorno, la preghiera per il defunto durante il primo anno dopo la morte e ad ogni anniversario del trapasso. I figli (banim) sono dei costruttori (bonim), in quanto non solo costituiscono l'avvenire della famiglia, ma anche della comunità (Ber., 64a. "Un uomo senza figli è considerato come morto" (Gen . R. 71, 6). In conclusione, dunque, la funzione sessuale dell'uomo ha questo alto fine: LA CONTINUAZIONE DELLA VITA SULLA TERRA. Non fu essa predisposta per il piacere carnale che offre. Difatti, secondo i mistici Ebrei, il piacere carnale fu dato dalla Provvidenza, in modo che l'uomo potesse essere indotto a compiere l'atto divino. Ma gli uomini pii non hanno bisogno di attrazione per compiere la volontà di Dio. Bisogna intraprendere la vita sessuale soltanto secondo la Legge e le spiegazioni dei rabbini. Non bisogna essere frivoli in questo argomento o abbandonarsi al desiderio. Questo però non significa che l'amore deve essere ignorato o soffocato dalla coppia, anzi al contrario è proibito il rapporto sessuale se l'amore è finito, così come da tale rapporto ci si deve astenere se la coppia ha litigato o se esiste risentimento reciproco. In questo caso prima va ricercata la rappacificazione, specialmente da parte dell'uomo. In definitiva, e in teoria, non bisogna lasciarsi sopraffare dalle proprie passioni, avere la mente ed il cuore proiettati all'unico scopo ché si è detto e, comunque, in ogni caso, non bisogna continuare l'amplesso dopo che lo scopo sia stato raggiunto, dopo che la donna abbia concepito.
La tradizione ebraica, dunque, appare decisamente restrittiva della vita sessuale e sembra prospettare una impossibile o difficile osservanza della Legge, sicché, piuttosto che esporre l'uomo al peccato la tradizione rabbinica si è preoccupata di porre dei correttivi concedendo al marito "di fare con la moglie quanto gli piaceva, di stare assieme a lei ogni volta che lo desiderava e di baciarla dovunque, salvo in un luogo". Ma non tutti sono d'accordo con queste interpretazioni: infatti alcuni vedono in esse un compromesso valido per gli uomini spiritualmente deboli, e riaffermano che il vero credente non approfitterà di questa concessione. Né è così univoco l'atteggiamento di fronte all'atto di baciarsi: non tutti infatti sono concordi nel ritenere ché non ci dovrebbe essere unione, se non preceduta da abbracci e baci, e che durante l'amplesso, l'atto di baciarsi dovrebbe essere un'altra espressione dell'unione dei sessi, una unione che trova rispondenza in cielo. - Introduzione - Il Patto - Crescete e Moltiplicatevi - La Donna e l'Unione - - L'Impurità - Non farai per te nessuna immagine - Amore e Divinità - |
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