MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO IV - Capitolo VI

Mld:IV.6.50/53 - L'asceta trasgressore

 

(Dilemma 59)

50. “Venerabile Nagasena, qual è la distinzione, la differenza tra un laico che ha sbagliato ed un Asceta (membro dell'Ordine) che ha sbagliato? Rinasceranno entrambi nella stessa condizione? Avranno entrambi lo stesso destino? O vi è qualche differenza?”
“Ci sono, o re, dieci qualità che abbondano nell'Asceta trasgressore, che lo distingue dal laico trasgressore. Ed oltre a ciò, in dieci modi l'Asceta purifica i doni ricevuti.

 

51. E quali sono le dieci qualità che abbondano nell'Asceta trasgressore, che lo distingue dal laico trasgressore? L'Asceta trasgressore, o re, è colmo di riverenza per il Buddha, per il Dhamma e per il Sangha, e per i discepoli come lui; egli si esercita nel porre domande, e nella recitazione dei sacri testi: egli è intento ad imparare, anche se ha sbagliato. Quindi, o re, il trasgressore che partecipa all'assemblea, entra decentemente vestito, si auto-controlla sia nel corpo sia nella mente per timore di essere rimproverato, la sua mente è concentrata (per raggiungere lo stato di Arahat), fa parte della comunità dei monaci. Ed anche se sbaglia, o re, vive con discrezione. Proprio come, o re, una donna sposata commette una colpa in segreto ed in privato, così l'Asceta trasgressore si muove con discrezione nella colpa. Queste sono le dieci qualità, o re, che si trovano nell'Asceta trasgressore, distinguendolo dal laico colpevole.

52. E quali sono i dieci modi con cui egli purifica un dono ricevuto? Egli lo purifica perché indossa un invulnerabile mantello; perché è rasato secondo il segno distintivo della rinuncia usato dai vecchi veggenti; perché fa parte della comunità dei monaci; perché ha preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha; perché dimora in una solitudine adatta allo sforzo (verso lo stato di Arahat); perché cerca il tesoro dell'insegnamento dei Gloriosi; perché predica la suprema legge (del Dhamma); perché il suo ultimo destino è la rinascita nell'isola del Dhamma; perché possiede l'onesto credo che il Buddha sia la guida di tutti gli esseri; perché osserva i giorni Uposatha. Questi, o re, sono i dieci modi con cui egli purifica un dono ricevuto.

 

53. Anche se, o re, completamente in errore, un Asceta trasgressore purifica i doni dei seguaci – proprio come l'acqua, per quanto dura, laverà via fanghiglia, fango, sporco e macchie – o come l'acqua calda, anche bollente spegnerà un incendio – o come un cibo, anche pessimo, allevierà la debolezza della fame. Perciò così, o re, è stato detto dal signore dei deva nell'eccelso Majjhima Nikaya nel brano “Sui doni”:
“Quando un uomo buono, con una mente fiduciosa,
dona ciò che ha rettamente guadagnato
a chi ha sbagliato – in piena fiducia
il grande frutto da seguire della buona azione -
tale dono è, dal donatore, santificato.”

“Meraviglioso, Nagasena, straordinario! Vi chiesi una semplice comune domanda, e voi, esponendola con ragioni e similitudini, avete colmato l'ascoltatore con il dolce sapore del nettare (del Nibbana). Proprio come un cuoco, o l'apprendista di un cuoco, prendendo un comune pezzo di noce moscata, prepara, con vari ingredienti, un piatto da re – così, voi Nagasena, quando vi poniamo una comune domanda, esponendola con ragioni e similitudini, colmate l'ascoltatore con il dolce sapore del nettare (del Nibbana).”

 

Qui finisce il dilemma sull'asceta trasgressore

 


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Affermazioni contraddittorie sul maestro Perché ci deve essere un solo Buddha  Perché bisogna donare all'Ordine?

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L'asceta trasgressore L'anima nell'acqua