MILINDAPAÑHA Mld:IV.6.54/59 - L'anima nell'acqua
(Dilemma 60) 54. “Venerabile Nagasena, quest'acqua quando bolle sul fuoco fa molto rumore, fischia e ribolle. Allora l'acqua è viva? Strepita per gioco? Oppure si dispera per i tormenti ad essa inflitti?” “Non è viva, o re, né vi è un'anima o un'entità nell'acqua. É a causa del forte calore dato dal fuoco che esse emette dei suoni, fischia e ribolle.” “Ora, venerabile Nagasena, vi sono dei falsi maestri che, ritenendo l'acqua viva, rifiutano l'uso dell'acqua fredda, e riscaldando l'acqua, si cibano con alimenti tiepidi di vario tipo.
55. “L'acqua non è viva, o re. Né vi è un'anima o un'entità. É a causa del forte calore dato dal fuoco che essa emette dei suoni, fischia e ribolle. É come l'acqua in buche nel terreno, in pozzanghere, in stagni e laghi, in cisterne, in crepacci ed abissi, in pozzi, in bassipiani, in vasche per loti, che di fronte ai potenti venti caldi è così profondamente intaccata che svanisce. Ma in quel caso, o re, l'acqua fa rumore, fischia e ribolle?” “Certo che no, venerabile.” “Mentre, se fosse viva, l'acqua allora farebbe rumore. Quindi sappiate, o re, che non vi è anima né entità nell'acqua; ed è a causa del forte calore dato dal fuoco che essa emette dei suoni, fischia e ribolle.
56. Ascoltate un'altra ragione, o re, per la stessa cosa. Se l'acqua, o re, con dentro chicchi di riso, fosse posta in un recipiente con coperchio, ma non messa sul focolare, farebbe rumore?” “No, venerabile. Rimarrebbe cheta ed immobile.” “Invece se metteste la stessa acqua, nel recipiente di prima, sul focolare acceso rimarrebbe cheta ed immobile?” “Certo che no, venerabile. Si agiterebbe, diverrebbe perturbata ed agitata, nascerebbero delle onde in essa, scorrerebbe impetuosamente su e giù in ogni direzione, bollirebbe e si formerebbe su essa una ghirlanda di schiuma.” “Come mai, o re, l'acqua rimane cheta ed immobile quando si trova nel suo comune stato?” “A causa del potente impulso del calore del fuoco che l'acqua, in genere così calma, fa rumore, fischia e ribolle.” “Quindi sappiate, o re, che non vi è anima né entità nell'acqua; ed è a causa del forte calore dato dal fuoco che essa emette dei suoni, fischia e ribolle.
57. Ascoltate un'altra ragione, o re, per la stessa cosa. Non si trova in ogni casa dell'acqua messa in vasi chiusi?” “Sì, venerabile.” “Bene, quell'acqua si muove, si agita, è perturbata, scossa, forma delle onde, scorre impetuosamente su e giù in ogni direzione, ondeggia e esonda, o schiuma?” “No! Quell'acqua è nel suo stato comune. Essa rimane cheta e tranquilla.” “Ma avete mai sentito di tutto questo dell'acqua del grande oceano? Che innalzandosi si infrange contro la scogliera con un possente urlo?” “Sì, ho visto e sentito di tutto questo – come l'acqua nel grande oceano si alzi di cento, duecento cubiti di altezza verso il cielo.” “E come mai, se l'acqua nel suo stato ordinario rimane cheta e tranquilla, l'acqua nell'oceano si muove ed urla?” “A causa della possente forza del vento, mentre l'acqua nei vasi né si muove né fa alcun rumore perché nulla la agita.” “Bene, i suoni emessi dall'acqua bollente sono il risultato, allo stesso modo, del grande calore del fuoco.”
58. “La gente non copre la bocca di un tamburo con pelle secca di mucca?” “Sì, lo fanno.” “Bene, vi è qualche anima o entità, o re , in un tamburo?” “Certo che no, venerabile.” “Allora come mai un tamburo emette dei suoni?” “Dall'azione o dallo sforzo di una donna o di un uomo.” “Bene, ecco perché il tamburo suona, così è a causa del calore del fuoco che l'acqua emette dei suoni. E per questa ragione, come ben sapete, che non vi è nessun anima, nessun entità nell'acqua; ed è a causa del forte calore dato dal fuoco che essa emette dei suoni.
59. Anch'io vorrei farvi una domanda, o re, così il dilemma sarà totalmente risolto. É vero che l'acqua calda fa rumore in ogni tipo di recipiente, o è solo in alcuni recipienti?” “Ma allora avete abbandonato la posizione presa, o re. Mi date ragione nel dire che non vi è un'anima, nè entità nell'acqua. Perché solo se facesse rumore in qualsiasi recipiente quando riscaldata, allora sarebbe giusto dire che essa ha un'anima. Non vi possono essere due tipi d'acqua – quella che parla, che vive e quella che non parla e non vive. Se tutte le acque fossero vive, allora quella che i grandi elefanti, quando sono in calore, aspirano nelle loro proboscidi e la spruzzano sulle loro imponenti figure, o mettendola in bocca per ingoiarla direttamente nello stomaco – anche quell'acqua, quando la succhiano fra i loro denti, farebbe rumore. E le grandi navi, lunghe un centinaio di cubiti, molto cariche, piene di centinaia di merci, quando solcano i mari – anche l'acqua da loro colpita farebbe rumore. E i grandi pesci, leviatani con corpi lunghi centinaia di leghe, che vivono nel grande oceano, immersi nei suoi abissi, devono, siccome ci vivono, prendere costantemente nelle loro bocche e sputarla nell'oceano – e anche l'acqua presa fra le loro branchie o nel loro stomaco farebbe rumore. Ma anche se tormentata con il macinare ed il triturare di tutte queste potenti cose, l'acqua non emette suono, quindi, o re, dovete accettare che non vi è un'anima, né entità nell'acqua.” “Molto bene, Nagasena! Avete risolto il dilemma a voi posto con una retta discriminazione. Come una gemma di inestimabile valore giunta nelle mani di un abile orafo, intelligente ed esperto, avrebbe il dovuto apprezzamento, stima e lode – o come una rara perla nelle mani di un mercante di perle, un fine tessuto nelle mani di un mercante di stoffe, o il legno di sandalo rosso nelle mani di un mercante di profumi – così allo stesso modo è stato risolto il dilemma a voi posto con la giusta discriminazione.”
Qui finisce il dilemma sull'anima nell'acqua Qui finisce il Sesto Capitolo.
● Affermazioni contraddittorie sul maestro ● Perché ci deve essere un solo Buddha ● Perché bisogna donare all'Ordine?● ● É più vantaggioso essere un laico? ● Ascetismo ● Gli apostati ● Gli Arahat non hanno potere?● La colpa del laico ● |