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Il libro della salvezza dell'esistenza intermedia Non è bene allora che parenti o persone care piangano e si disperino, dunque si vietino queste cose. Un lama oppure un fratello nella fede, o una persona che godeva della fiducia del trapassato o un amico che era con lui in armonia, legga questo trattato che dona la salvezza solo che lo si ascolti poichè determina l'incontro con il piano esistenziale, e allora il karma cessa di gestire i suoi destini ed ecco, succede come quando la luce del sole dissolve le tenebre: la luce della strada della salvezza distrugge le azioni del karma e dunque la persona è salva - anche chi commise gravi peccati (l'essere divinizzati non è conseguenza di meriti) - e mai potrà precipitare nelle cattive specie di esistenza. Non è possibile che creature di suprema, media e infima capacità karmica non siano salve, dato che il principio cosciente nello stato dell'esistenza intermedia ha determinate facoltà intuitive derivate dal karma; sebbene uno sia stato sordo o cieco, ora ha integri i sensi e tutto comprende di quanto gli viene detto. Uno che non sia stato liberato con un insegnamento inteso a provocare il riconoscimento, sarà da un altro insegnamento liberato: ecco perché sono necessari numerosi tipi di insegnamenti. Chi persegue il metodo perfetto dell'ascesi mistica, chi riflette sulla meditazione del "grande sigillo", potrà riconoscere, nello stato dell'esistenza intermedia, la luce e avrà allora il corpo esistenziale. Non c'è necessità per queste persone di leggere questo trattato: riconoscendo tale luce quando sono nello stato dell'esistenza intermedia al momento della morte, in essa si consustanzieranno con il corpo esistenziale; trovandosi allora nello stato dell'esistenza intermedia samsarica (tra una reincarnazione e l'altra), ed esso riconoscendo, avranno un corpo illusorio e potranno rinascere nei cieli. Quindi, incontrandosi con questa dottrina religiosa nella vita futura, si produrrà per loro la proiezione del karma così accumulato. [*vedi capitolo successivo: "Trascorso il 14° giorno] La manifestazione della luce: il pensiero appare come luce priva di emanazioni. [3 giorni e mezzo] Il respiro che fuoriesce si interrompe, ogni cosa diviene nuda e vuota come lo spazio; rimane unicamente un'intelligenza pura, un vuoto luminoso senza circonferenza o centro; bisogna a questo punto che tu riconosca tale luce. Devi entrarci da solo. Devi ora suscitare in te stesso pensieri di armonia e compassione traendo profitto dalla morte, e devi assumere l'impegno di raggiungere la perfetta illuminazione così da poter essere di aiuto alle creature infinite quanto lo spazio. Non distoglierti mai da questo pensiero. Ora ti apparirà la luce dell'essenzialità pura: tu la devi riconoscere. Essendo il tuo intelletto vuoto e in beatitudine, rifletti che questo vuoto non è soggetto a disintegrazione alcuna; il tuo intelletto rimane trasparente, libero da ostacoli, puro e terso, senza sostanza, vuoto, conosce in modo chiaro e lucente; è luce e vuoto, e risiede in una grande massa luminosa; non nasce e non muore. Riconosci identica alla luce la tua intelligenza scevra di qualsivoglia pensiero concreto, e ti congiungi per mai più separartene con l'infinita potenzialità spirituale. Seconda manifestazione della luce: il principio cosciente esce dal corpo e non comprende se il corpo in cui era è vivo oppure morto. Vede come prima parenti e amici e ne ode anche i lamenti; le terribili e illusorie immagini causate dal karma non scaturiscono ancora; le paure intense provocate dalla divinità della morte non sono ancora presenti. Medita con chiarezza e senza distrazione sulla tua divinità tutelare (o sul signore misericordioso), come un'immagine priva di sostanza, come il riflesso della luna nell'acqua. Non meditarla come se avesse un corpo materiale. [Riconosci la luce, e ti congiungi.] Terzo stato dell'esistenza intermedia: il morto vede i congiunti piangere e disperarsi, predisporsi per le cerimonie di lutto, svestirlo, preparare e pulire il luogo in cui è esposto: lui li vede ma essi non lo vedono; lui sente che lo invocano, ma quando è lui a chiamarli essi non odono. Allora, afflitto, si allontana. Gli sembra in quel momento di sentire dei suoni, di scorgere luci e balenii, e prova spavento e terrore, gli pare di perdere la conoscenza. É giunta quella che è definita morte e che corrisponde alla dipartita da questo mondo. Non soltanto a te succede, ma a tutti; non rimanere con attaccamenti a questa vita, desiderandola! Se anche tu la bramassi, non saresti in grado di cambiare la tua sorte; il risultato del tuo attaccamento sarebbe solo quello di vagare nel cerchio delle esistenze. Quando compariranno le spaventose e terribili visioni e suoni dello stato dell'esistenza intermedia, non averne paura. Ora tu hai un corpo mentale formato dalle propensioni del tuo karma: non è più un corpo materiale fatto di sangue e di carne. Da quel suono, da quella luce, da quei riverberi non può provenirti offesa alcuna né morte. Devi solo riconoscere tali cose come prodotti della tua stessa immaginazione, altrimenti dovrai vagare nel giro delle nascite e delle morti. Primo giorno: luce celeste. Una luce celeste - manifestazione della conoscenza che si sublima nell'esistenzialità, principio cosciente purificato di luce celeste, trasparente e abbagliante - ti apparirà in modo tale che gli occhi non lo sopporteranno. Parallela ad essa, sorgerà una luce divinamente bianca che non abbaglia. L'entità del tuo karma ti spingerà in quel momento alla paura, e fuggirai sentendo sorgere in te il desiderio della luce divinamente bianca che non abbaglia. Non avere timore e spavento della luce celeste abbagliante: in essa abbi fede e devozione, e prega con fervore: ti soccorrerà nelle angustie dell'esistenza intermedia. L'altra luce, quella divinamente bianca che non abbaglia, è invece la via della luce accumulata dal tuo turbamento mentale; non nutrire per essa nessun attaccamento, nessun desiderio. Se avrai per essa attaccamento, dovrai vagare nel mondo delle divinità e trasmigrando nei 6 generi di esistenze sarai ostacolato sulla via della salvezza. Quindi, distogli da essa lo sguardo e riponi ogni tua fiducia nella luce celeste che splende abbagliando, affinché ti conduca là dove sono i Buddha perfetti, nel paradiso che si trova nel centro dello spazio, nel piano del corpo di co-fruizione. Secondo giorno: luce bianca, purificazione dell'elemento acqua. Una luce bianca, trasparente, abbagliante, e tale da incutere paura, ti comparirà davanti, così che gli occhi non lo sopporteranno. Contemporaneamente ti sorgerà innanzi una luce non abbagliante e non limpida, proveniente dall'inferno. Allora, a motivo della tua propensione alla collera, tu proverai spavento vedendo la luce bianca e abbagliante e fuggirai, e cercherai rifugio e piacere nella luce infernale non limpida e non abbagliante. Tu non provare spavento vedendo la luce bianca e abbagliante: riconoscila come la luce della conoscenza sublimata, abbi in essa fiducia e per essa grande devozione. Pregala devotamente e in essa cerca rifugio: essa ti strappa dalla trasmigrazione. E mai, mai devi compiacerti della luce infernale non limpida e non abbagliante: essa è la strada lungo la quale incontri le macchie dell'inquinamento accumulato dalle tue violente propensioni all'ira. Provando attaccamento per tale luce, tu cadrai nell'inferno e se entrerai allora nella melma degli intollerabili tormenti infernali non sai quando potrai uscirne ed è, questo, un grande ostacolo verso la salvezza. Distogliti dunque dalla luce infernale e abbandona la collera. Rinuncia alla collera e per essa non nutrire alcun attaccamento e propensione. Terzo giorno: luce gialla ornata di punti e puntini, simbolo della purificazione dell'elemento terra e che purifica la sfera della sensazione, tanto luminosa e trasparente che gli occhi non la reggono, diretta al tuo cuore. Vi si impianterà parallelamente a una luce celeste non abbagliante che proviene dal mondo degli uomini. Tu, a motivo della propensione all'orgoglio, temerai la luce gialla e fuggirai trovando rifugio e piacere nella luce celeste che non abbaglia e che proviene dal mondo degli uomini. Non temere la luce gialla risplendente e riconoscila in quanto luce della coscienza sublimata. Allora lascia inattiva la tua intelligenza ed abbi in quella luce fede e per essa grande devozione. Se tu la riconoscerai come la luce della tua intelligenza, allora, pur non avendo fede e devozione, pur non pregando, diventerai un'unica cosa con il Buddha perfetto. Ma mai, mai devi provare piacere per la luce celeste che non abbaglia e che proviene dal mondo degli uomini; nutrendo attaccamento per tale luce, scenderesti nuovamente nel mondo degli uomini. Quarto giorno: la luce rossa e risplendente, trasparente, tutta punti e puntini, simbolo della purificazione dell'elemento fuoco, luce che purifica l'ambito delle idee. Ti si impianterà nel cuore, e gli occhi tuoi non sopporteranno di guardarla. Ti apparirà con essa una luce gialla, che non ti abbaglierà, che viene dalla sfera dei lemuri, frutto della cupidigia e dell'avarizia. Per questa gialla luminosità non gioire, non avere nei suoi confronti né desiderio né attaccamento: abbandonala. Riconosci la luce rossa e risplendente, che ti abbaglia e che ti genera sgomento, come la luce della conoscenza sublimata - diverrai Buddha perfetto dissolvendosi essa in te in assoluta e totale identità. Quinto giorno: luce verde, simbolo della purificazione dell'elemento vento, risplendente, che abbaglia e genera sgomento, tutta punti e puntini. Insieme alla verde luminosità ti apparirà una luce rossa proveniente dalla sfera dei demoni, prodotta dalla tua gelosia: medita su di essa senza avversione né simpatia e, se non ci riesci, almeno in essa non avere piacere. Riconosci la luce verde che risplende e abbaglia in quanto luce della conoscenza sublimata. Lascia la mente inattiva e trova in lei rifugio: pregala devotamente, fidati e non fuggirla. Se anche tu lo facessi, essa non si staccherebbe da te. Non devi avere paura, e non dei avere attaccamento per la luce rossa che non abbaglia e che proviene dai demoni - altrimenti precipiterai nel mondo dei demoni e tuo sarà l'insopportabile dolore di lotte e di contese. Sesto giorno: la sinergia della quadruplice conoscenza sublimata (luce di 4 colori che è simbolo della purificazione dei quattro elementi [La luce verde, manifestazione della conoscenza sublimata della realizzazione, non si manifesta poiché la capacità della tua conoscenza sublimata non è perfetta]) e le luci delle 6 specie di esistenza. La luce accumulata della conoscenza sublimata, sottile e splendente come corda intessuta di rossi raggi solari, apparirà davanti al tuo proprio cuore per congiungersi ad esso, intensa, risplendente e abbagliante: * un cerchio turchino ornato di punti a cinque a cinque, come una coppa di turchese capovolta, di intenso splendore, manifestazione della coscienza sublimata della sfera delle idee * una sorta di punto bianco che irradia luminosità, come uno specchio rovesciato che risplende di luminosità intensa, attorniato di punti disposti a cinque a cinque per parte, manifestazione della conoscenza sublimata che sa come tutte le cose siano immagini sullo specchio * una luce gialla ornata di punti nella parte superiore, manifestazione della coscienza sublimata dell'identità di tutte le cose * un punto rosso irradiante luminosità, come una coppa di corallo rovesciata, intensamente luminoso, attorniato da punti disposti a cinque a cinque, manifestazione della conoscenza sublimata della discriminazione Da nessun altro luogo provengono, se non dal tuo pensiero. Non avere perciò attaccamento nei loro confronti. Senza alcun sentimento di paura, rimani in uno stato di inerzia mentale: allora quelle immagini e quelle luci si dissolveranno dentro di te, e diventerai Buddha perfetto. Sarà come l'incontro della madre e del figlio, ovvero come il riconoscimento di persone che ti erano già note. Riconosciute allora tale visioni come tue proprie, se crederai in esse, sorgerà in te uno stato di estasi che perdura e allora l'intelletto si dissolverà e tu diventerai Buddha perfetto nel piano dell'esistenzialità, dal quale più non si ritorna. Assieme alle luci della conoscenza sublimata, vedrai immagini imprecise e nebbiose: le sei luci dell'esistenza samsarica: * quella bianca e scialba degli dei * quella rossa e scialba dei demoni * quella turchina e scialba degli uomini * quella verde e scialba delle bestie * quella gialla e scialba dei lemuri * quella caliginosa e scialba degli inferi Non nutrire attaccamenti per nessuna di tali luci, e rimani invece in uno stato di perfetta tranquillità mentale - altrimenti, ti reincarnerai in una di quelle 6 specie di esistenza. Devi credere nella luce pura della conoscenza sublimata che scintilla, pensando: "La luce della conoscenza sublimata misericordiosa è venuta a prendermi con la sua misericordia e io in essa mi rifugio". Non avere attaccamento, non desiderare la luce torbida della trasmigrazione. Settimo giorno: le divinità che detengono la sapienza mistica (ed altri) si fanno incontro al defunto. Verrà a lui incontro anche la luminosa verde via del mondo dei bruti. * il supremo possessore della mistica sapienza che matura il karma, il cui corpo splende di 5 luci, * il possessore della mistica sapienza terrena, bianco e dal risplendente sorriso, * il possessore della mistica sapienza che ha potere sulla vita, giallo e sorridente, * il possessore della mistica sapienza del grande sigillo, rosso e dal risplendente sorriso, * il possessore della mistica sapienza increata, verde e irato. Compariranno riempiendo il mondo con le loro vibrazioni e scotimenti e giungerà il suono di quegli strumenti musicali talmente acuto che sembrerà frantumarti la testa. Variamente danzando andranno incontro a quelli che presero i voti, per punire coloro che li infransero. Una luce di cinque colori, manifestazione della conoscenza sublimata innata, pura anche nella sfera delle propensioni armiche, vibrante di vari riflessi, splendente e abbagliante, emanando dal cuore dei 5 principali possessori di sapienza mistica ti si impianterà nel cuore tanto che i tuoi occhi non la sopporteranno. Insieme alla luce della gnosi, ti apparirà la luce verde del mondo dei bruti - verso la quale proverai attaccamento a causa di un'illusione creata dalle possessioni karmiche -. Non avere paura della luce scintillante di 5 colori, non nutrire spavento, riconosci in essa la conoscenza sublimata: da quella luce ti giungerà il suono del piano dell'esistenzialità e sarà come un rombo di mille tuoni, di urla e grida e di grande terrore, ma tu non temere, non temere assolutamente, non fuggire: devi riconoscere tutto ciò come opera del tuo pensiero, e non nutrire attaccamento per la luce verde non abbagliante del mondo dei bruti, non avere per essa alcun desiderio, o cadrai nel mondo dei bruti e sperimenterai infinito dolore, incapacità di parlare e altre sofferenze. Concentra la tua volontà intensa sui possessori della sapienza mistica e prega con fortissima volontà: "Creature come me non hanno accumulato merito alcuno. Raccoglietemi con l'uncino della vostra misericordia. Io vi invoco perchè mi conduciate nei vostri puri regni celesti." Così facendo, le persone di ogni classe disposte al bene saranno salve, anche quelle che hanno cattive propensioni. Chi invece non riesce a salvarsi, vaga a livelli sempre più bassi. Gli appariranno le 58 divinità fiammeggianti, irate e che bevono sangue: essi sono le divinità placate così trasfigurate. Essendo vinto dalla paura e dallo sgomento, difficilmente raggiunge il riconoscimento: il pensiero più non sa dominarsi e va di mancamento in mancamento. Ma, per quanto il defunto sia scarsamente consapevole, la salvezza non è difficile da ottenere in quanto il pensiero è concentrato e non si distrae proprio a motivo della comparsa di quelle immagini che sgomentano e che suscitano grande paura: finanche i più infimi fra gli asceti o seguaci delle dottrine esoteriche, pur volgari nell'esistenza, di maniere sgradevoli e sconvenienti, riconoscendole come divinità protettrici, si dissolvono in esse senza dualità alcuna e divengono Buddha. Invece coloro i quali mai ebbero attenzione per le dottrine esoteriche e anzi dissero male di esse [*Gli scettici (filosofi e scienziati) non se la cavano: cfr. il capitolo successivo "Il giudizio dei trapassati"], quando interverrà la condizione di esistenza intermedia non sapranno riconoscerla; e così, scorgendo all'improvviso le immagini che mai prima d'ora ricercarono e videro, nutriranno verso di esse ostilità con pensieri d'inimicizia. A motivo di ciò cadranno nei livelli delle specie inferiori dell'esistenza, quelle in cui si compensa il peccato. Ottavo giorno: appaiono le divinità terrifiche le cui membra sono immense quanto gli spazi del cielo. Bisogna che tu le riconosca. Non avere paura di loro, non spaventarti. Riconoscili come una materializzazione del tuo stesso pensiero. Essendo esse tue divinità protettrici, non avere timore: abbi fede in loro. Riconoscerli come tue divinità protettrici significa essere salvo: dissolvendoti in esse senza dualità ti consustanzierai con i Buddha nel piano di co-fruizione. Riconosciute queste immagini come artificio prodotto dal tuo pensiero, succede come quando si vede una pelle di leone imbottita: riconoscendola per quella che è, si è liberati dalla paura; ma se non la si riconosce per quella che è, se ne ricava spavento - e se poi qualcuno spiega cosa sia in realtà, allora riconoscendola eccoci liberi dalla paura. Dal piano esistenziale, il vuoto, emanano le divinità placate; dal piano di co-fruizione, quelle terrifiche; dal tuo cervello, le 58 divinità bevitrici di sangue. Le più grandi sono vaste come la distesa del cielo; le mezzane, come una montagna [il Meru, la montagna al centro del mondo]; le più piccole, come 18 volte la tua figura. Se queste manifestazioni corporee e luminose tu riconoscerai come lucentezza del tuo proprio pensiero, senza dualità dissolvendoti in quella luce e in quelle immagini, ti consustanzierai con i Buddha. Altrimenti, se non le riconoscerai come tue divinità protettrici, avrai paura, avrai sgomento, avrai terrore, ti sentirai mancare, ed immagini da te stesso emanate si trasformeranno in demoni; e anche se sei stato dotto nelle sacre scritture, anche se hai osservato i precetti della Legge per un intero evo cosmico, non ti consustanzierai con i Buddha e di nuovo vagherai nel giro della trasmigrazione. Nono giorno: la famiglia adamantina (divinità che bevono sangue). Decimo giorno: la famiglia della gemma (divinità che bevono sangue). Undicesimo giorno: la famiglia del loto (divinità che bevono sangue). Dodicesimo giorno: la famiglia dell'azione (divinità che bevono sangue) Tredicesimo giorno: 8 {o 5?} padri che bevono sangue circondati da 8 madri irate circondate dalle P'ra-men-ma dei punti dello spazio con testa di animali. Quattordicesimo giorno: le 6 maghe d'oriente, le 6 del sud, le 6 dell'occidente, più numerose maghe dal nord; e le 4 maghe custodi, divinità protettrici delle porte del tuo cervello; e il dio della morte che grida a gran voce, la cui figura è tanto grande da coprire l'universo. Non temere, non spaventarti. Siccome adesso il tuo corpo non è più un corpo materiale, ma un corpo mentale costituito dalle propensioni del tuo karma, anche se egli voglia ucciderti o farti a pezzi, tu non puoi morire. Il vuoto non può offendere il vuoto: le manifestazioni del dio della morte appaiono nella luminosità del tuo proprio pensiero, ma sono prive di realtà: esse sono null'altro che artificio del tuo pensiero. Al di fuori di questo, nessuna cosa esiste: né le divinità pacifiche, né le divinità terrifiche dalle teste di animali, né le divinità bevitrici di sangue, né la terribile figura del dio della morte, e neppure l'arcobaleno in cui ti sembra di dissolverti. Indice ● I segni premonitori ● Il libro della salvezza ● Dopo il 14° giorno ● ● Per impedire la rinascita ● La scelta della matrice ● Conclusioni ● ● Il giudizio dei trapassati ●
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