Gli anniversari possono essere semplici operazioni retoriche che scivolano sulla pelle delle persone. Oppure possono costituire l'occasione per una salutare riconsiderazione di ciò che si è e di ciò in cui si crede.
Il doppio bicentenario del 1805 - ossia quello della nascita del Grande Oriente d'Italia nell'Italia napoleonica e quello della nascita di Giuseppe Mazzini - ci offre l'opportunità, nello storico anniversario del XX Settembre, di riaffermare il nostro punto di vista. Che è molto semplice.
Anzitutto, la Massoneria non ha molto a che vedere con il cliché logoro dell'anticlericalismo di maniera, fondato sulla contrapposizione esasperata fra laici e cattolici. La cultura laica non ha, in sé, un contenuto anticristiano, né un contenuto irreligioso. E questo da sempre.
Detto ciò, e riaffermato il definitivo superamento di uno steccato che talvolta si tenta ancora di elevare per schiacciarci sul luogo comune, teniamo però a ribadire che non si può neppure, in nome di una pretesa "ideologia occidentale", fondata su una lettura radicale della tradizione giudaico-cristiana, venir meno alle basi della laicità. Che sono il pluralismo, l'uso sistematico della ragione, il rispetto delle opinioni altrui in ogni campo, la centralità dell'essere umano in sé, a prescindere da qualsiasi aggettivo qualificativo.
Il mondo occidentale è tale anche e soprattutto per questa identità, che forse non muoverà masse fanatiche nelle piazze, ma che - ne siamo sicuri - costituisce il sale delle nostre relazioni interpersonali, l'essenza del nostro modo di vivere anche le piccole cose, le radici dei nostri giudizi.