Camera dei Deputati, Proposta di legge n. 328
del 3/5/2006 d’iniziativa del deputato CENTO
Presentata il 3 maggio 2006
Onorevoli
Colleghi!
La prima proposta di legge per celebrare il 20 settembre,
anniversario della «breccia di Porta Pia» e della liberazione di Roma, con la
fine del potere temporale del Papa, è stata presentata alla Camera dei deputati
dall’onorevole Niccolò Gallo nel maggio 1889. Si dichiarava il 20 settembre
«Festa nazionale per celebrare l’Unità d’Italia», che allora era festeggiata,
insieme con lo Statuto del Regno, ai sensi dell’articolo 1 della legge 5 maggio
1861, n. 7, la «prima domenica del mese di giugno di ogni anno».
In pratica
si spostava al 20 settembre la festa per l’Unità d’Italia mentre rimaneva alla
prima domenica di giugno la festa per lo Statuto.
La proposta di legge
non è stata mai discussa.
La seconda proposta di legge è stata
presentata, nel dicembre 1891, alla Camera dei deputati dall’onorevole Nicola
Vischi. Si modificava l’articolo 1 della citata legge 5 maggio 1861, n. 7,
dichiarando il 20 settembre «Festa nazionale per celebrare l’Unità d’Italia e lo
Statuto del Regno».
In pratica si spostava al 20 settembre la Festa nazionale
prevista per la prima domenica di giugno, in quanto tale data, ricordando «il
riscatto della nostra Roma capitale e la caduta del potere temporale dei Papi»
era «la più degna di essere prescelta per le celebrazioni della festa della
unità e della libertà della patria». Il 20 settembre diventava l’unica data per
festeggiare sia l’Unità nazionale che lo Statuto, per evitare duplicazioni di
celebrazioni e «possibilità di gare» con la Festa dello Statuto, se questo si
fosse continuato a festeggiarlo la prima domenica di giugno.
L’esame
della proposta di legge (che aveva il n. 265 degli atti della Camera dei
deputati) era stato affidato ad una Commissione composta da nove deputati.
La Commissione, in seguito alle osservazioni di due deputati che volevano
lasciare in vigore la legge n. 7 del 1861, celebrativa dello Statuto la prima
domenica di giugno, limitò l’effetto della proposta di legge solo a dichiarare
il 20 settembre «giorno festivo agli effetti civili», aggiungendolo all’elenco
delle festività stabilite dalla legge 23 giugno 1874, n. 1968, che erano tutte
di carattere religioso, anche perché aveva ritenuto che il 20 settembre non
avesse «bisogno di essere legislativamente dichiarato festa nazionale, essendo
già tale nei cuori degli italiani».
La proposta di legge, pur così modificata
dalla Commissione, non fu mai esaminata dalla Camera dei deputati.
Tenendo conto del testo elaborato dalla Commissione parlamentare nel 1892,
l’onorevole Vischi ripresenta, all’inizio del luglio 1895, la proposta di legge
per dichiarare il 20 settembre «giorno festivo per gli effetti civili».
La
legge viene promulgata dal Re Vittorio Emanuele II il 19 luglio 1895 con il n.
401.
Con il regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2859, il 20 settembre
diventa anche «solennità civile».
Durante il regime fascista l’elenco delle
feste nazionali, dei giorni festivi e delle solennità civili subisce varie
modifiche con l’introduzione di nuove feste, alcune delle quali celebrative del
regime.
Così, per volontà di Mussolini, fu abolita la festa del 20
settembre, ma il ricordo di essa vive ancora, nella memoria degli italiani e
nella intitolazione di strade e di piazze in molte città, per cui la festa del
20 settembre merita di essere ripristinata quale solennità civile.
La
presente proposta di legge intende appunto raggiungere questo
scopo.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. Il giorno
20 settembre, anniversario della «breccia di Porta Pia», è riconosciuto quale
solennità civile.
2. In attuazione del riconoscimento di cui al comma 1
del presente articolo, all’articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260, è
aggiunto, in fine, il seguente capoverso: «il 20 settembre: anniversario della
“breccia di Porta Pia”».