ITALIANI ! A che serve ricordare il XX Settembre? Molti pensano che sia un'occasione folkloristica e un po' patetica per dar corpo ai fantasmi dell'anticlericalismo ormai inesistenti nell'Italia del 2000. Se così fosse, anche noi dovremmo onestamente ripiegare le bandiere e restare a casa. Infondo, il 1870 è lontano... Eppure, nel nostro Paese - un Paese fatto di cattolici apparenti e di materialisti reali, nel quale l'ipocrisia religiosa del perdonismo e del buonismo ha distrutto l'etica austera della responsabilità - oggi come non mai è necessaria la voce del pensiero laico. Un pensiero che faccia appello al coraggio delle proprie opinioni, alla forza analitica della ragione, al dovere civico, al rispetto dell'altro, ad un sentimento di umanità che discende dalla percezione inesorabile dei nostri limiti individuali. Sono idee inattuali? Forse, ma non ci importa. Se l'Italia vuole essere un grande Paese dell'Occidente, prima o poi dovrà tornare alle sorgenti della cultura laica, che nella divisione di funzioni e di responsabilità fra la Chiesa e lo Stato trova uno dei suoi storici e più straordinari fondamenti. Il Vaticano può anche beatificare un papa-re; la televisione, di Stato e non, può pure diventare l'organo ufficioso della Curia; ma la logica della modernità e del progresso, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia, in Germania, conduce in altra direzione. Per ricordare questo, e non certo per alimentare le immagini di un passato talora volgarmente anticlericale che sta ormai dietro di noi, vale la pena, il XX Settembre, ritrovarsi, stringersi la mano, riconoscersi come Fratelli. Da Villa "Il Vascello" Roma, 20 settembre 2000 |