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Il documento presentato ai nostri ospiti è opera d'ingegno di John Carr e costituisce un frutto della maestria dello Autore. Il suo contenuto non riflette la visione della Loggia o del G.O.I. Lo scritto fu pubblicato il 28.03.1946 dalla Società Editrice Partenopea. Scrive l'autore nella "Premessa" al suo lavoro: "Ci piace dedicare questo libretto agli uomini, che nell'amore sono quelli che hanno più bisogno di essere difesi; agli uomini che incontrando una Circe o un’Armida ne diventano e ne restano trasformati in schiavi passivi e ciechi; agli uomini che - dimentichi della loro regalità - gettano alle ortiche scettro e corona e porgono i polsi tremanti d’amorosa passione alle crudeli e dorate catene di Cupido... Va, piccolo libro nostro, nelle mani di chi soffre; e se uno solo potrà dirci che mercé tua, ha piegato la più dura e crudele tiranna alla più tenera e dolce amabilità; se uno solo dichiarerà di avere infranto col tuo magico suggerimento, le ferree catene della sua schiavitù amorosa, Tu avrai compiuto l’opera che ti abbiamo comandata e saremo lieti di averti messo al mondo". Consultare anche:
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Ariete - La magia e la donna - Gemelli - Gli schiavi d'amore - Cancro - L'arte emendatrice della natura - Leone - La legge della simpatia - Vergine - Donne fatali e sex appeal - Bilancia - Prendere è facile, tenere è difficile - Scorpione - Il mago dell'amore all'opera - Sagittario - Azioni palesi ed opere occulte - Capricorno - Ascendente e dominio - Acquario - Imposizione del giogo di Amore - Pesci - La Grande Opera d'Amore -
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