Prima Parola dei Filosofi 

 

La prima Parola dei Filosofi è ciò che essi hanno chiamato Soluzione e Fondamento dell'arte. Così, dice Maria, Sorella di Mosé e Profetessa, rammollisci una Gomma, e congiungila con un altra, come in un vero matrimonio: in tal modo la renderai come una Acqua corrente; dice il Profeta: se non convertirete la cosa corporea in incorporea, lavorerete invano. Parmenide, o Egadimene, parlando di questa Soluzione o Conversione, dice nella Turba che alcuni, sentendo parlare di tale Soluzione pensano e credono che sia Acqua di mare, ma che se avessero letto i Libri, e li avessero ben compresi, saprebbero che è Acqua permanente che non può essere tale senza essere disciolta, unita e identificata col suo Corpo. Infatti la Soluzione dei Filosofi non è Imbibizione di acqua, ma Conversione e Mutazione dei Corpi in Acqua, così come furono stati creati in origine; ossia in Mercurio, come il Ghiaccio si converte in Acqua liquida dalla quale ha avuto la sua Essenza. Così, per la grazia di Dio, hai già un Elemento che è l'acqua, poiché sai della riduzione del Corpo in Acqua liquida. 

 

Seconda Parola dei Filosofi 

 

La seconda Parola dei Filosofi è che l'acqua si fa Terra con una leggera cottura, che deve continuare fin quando la Nefandezza, o Colore Nero non appare al di sotto. Infatti, come dice Avicenne al Capitolo degli Umori, il caldo che produce la sua azione in un Corpo umido genera e rende manifesto il Colore nero come lo si vede anche nella Calce che si fa comunemente. Per questo motivo, dice Monalibus, egli raccomanda a quelli che verranno dopo di lui di trasformare le cose corporee in incorporee, con una Dissoluzione, nel corso della quale bisogna accuratamente evitare che lo spirito non si converta in fumo, e non evapori per l'eccessivo calore. Maria, la Profetessa, dice ancora: conserva bene lo spirito, e bada che nulla se ne vada in fumo, regolando il fuoco e temperandone il calore come quello del Sole nel mese di Luglio, affinché con una lunga e dolce cottura, l'acqua si condensi in Terra nera. In tal modo otterrai un altro Elemento, che è la Terra. 

 

Terza Parola dei Filosofi 

 

La terza Parola dei Filosofi concerne la Purificazione della Terra di cui Morien dice: questa Terra con la sua Acqua viene a Putrefazione, si monda, si pulisce e quando sarà ben pulita, tutto il Segreto, con l'aiuto di Dio sarà ben governato. Così dice Ermes: l'Azot ed il Fuoco sbiancano l'Ottone, e ne tolgono la nefandezza [il colore neri]. E Morien dice a tal proposito: sbiancate l'Ottone, e rompete i vostri Libri, per  timore che non siano rotti  i vostri cuori. È questa la Composizione di tutti i saggi Filosofi, è la terza parte di tutta l'Opera. Aggiungete in seguito, come è detto nella Turba, l'aridità della Terra nera con l'umidità della sua stessa Acqua; e fatela cuocere finché non diventi bianca. Avete così l'acqua e la Terra con l'acqua imbiancata. 

 

Quarta Parola dei Filosofi 

 

La quarta Parola dei Filosofi riguarda l'acqua che potrà sublimarsi una volta coagulata o congiunta con la Terra. Con questo mezzo avrai la Terra, l'Acqua e l'Aria ed è quello che Philippus dice nella Turba: imbiancatelo, e lo distillatelo prontamente con il fuoco, finché se ne estragga un Spirito, che troverete in esso e che è chiamato la Cenere di Ermete. Ecco perché Morien dice anche: non disprezzate la Cenere, perché è il Diadema del vostro cuore, ed una Cenere permanente. Nel Libro chiamo Lilium, è scritto: aumentato il fuoco con un moderato e corretto regime, dopo che si è giunti al Bianco, si perviene al Cinereo, ossia al colore della Cenere, che prende il nome di Terra calcinata. Questo fa ancora dire a Morien: in fondo al Vaso rimango la Terra calcinata che ha la natura di fuoco. E così hai quattro Elementi, ossia l'Acqua disciolta in Terra disciolta e l'Aria sottile in Fuoco calcinato. Di questi quattro Elementi, dice anche Aristotele, nel suo Libro del Regime e Governo dei Principi: quando avrai avuto l'Acqua dall'Aria, l'Aria dal Fuoco, ed il Fuoco dalla Terra, avrai allora pienamente e perfettamente tutta l'arte del Filosofo; e, come afferma Morien, questa è la fine della prima Composizione. 

 

Quinta Parola dei Filosofi 

 

Passiamo ora alla seconda Composizione che svela il Peso, e descrive la tintura e la vificazione della prima Composizione. Ciò fa dire a Calib: nessuno ha, fino ad ora, potuto, né lo potrà in seguito, tingere la Terra in foglie, se non con l'oro. Ecco perché Ermete dice: seminate il vostro Oro in Terra bianca in foglie che è estratta per Calcinazione e la cui natura è quella di Fuoco sottile e di Aria. Seminiamo, dunque, l'oro in questa Terra, quando vi mettiamo la Tintura di Oro; ma di per sé né per sua virtù propria, l'Oro potrà mai tingere perfettamente un altro Corpo, se per Arte non è reso perfetto. Per questo Morien dice: sebbene la nostra Pietra abbia già naturalmente in sé la Tintura, nondimeno l'oro come corpo non ha di per sé movimento, se prima non riceve una più grande perfezione con l'arte e una sua certa Operazione. Geber, nel Libro delle Radici, dice anche: l'operazione si fa, affinché la Tintura d'Oro sia resa migliore e più perfetta di quanto essa non sia per sua propria natura; ed anche affinché si produca l'Elisir, secondo l'Allegoria o il Linguaggio oscuro dei Saggi; affinché sia fatta una Confettura, composta di una specie di Pietra, e ne sia ricavata una Medicina, per guarire, purgare e trasformare o trasmutare ogni Corpo in vera Luna. Ma per sapere se abbiamo bisogno del solo Oro, e non di altro Corpo, ascoltiamo Ermete il quale dice: nella prima composizione suo Padre è il Sole, e la Madre è la Luna: il Padre è caldo e secco, e produce la Tintura; e sua Madre è fredda ed umida, e nutre ciò che è stato generato. Per questa ragione il Sole e la Luna sono per loro stessi e a causa della loro natura, difficili a fondersi; e quando sono congiunti, così come fa l'acido con l'oro, immediatamente si dissolvono. Ecco perché Maria dice: prendi il Corpo, getta su lui il Mercurio chiaro che si ottiene solamente per putrefazione; e prendi anche la Tintura dello Spirito, e avvicinala al fuoco finché tutto si fonda, e getta subito su lui la sua Donna che è la Luna. Se dunque uno di essi sarà tinto dalla nostra Pietra, mai potrà la Medicina fondersi facilmente, non si renderà liquida, e non darà Tintura; ma il Mercurio si volatilizzerà e se ne andrebbe in fumo, perché non c'è in lui un Corpo pronto a ricevere la Tintura. Ora, il principale Segreto, è di avere la Medicina prima che il Mercurio sfugga per liquefazione. È vero che la congiunzione di questi due Corpi è necessaria nella nostra opera. Dunque, come dice Geber nel Libro perfetto dell'arte: è il più prezioso dei Metalli, perché è la Tintura del rosso, che trasmuta ogni corpo; e conviene cuocerlo, tanto più che è questo il Lievito che converte tutta la Pasta nella sua natura; è l'anima che congiunge lo Spirito al Corpo; poiché così come il Corpo umano senza Anima è morto ed immobile, parimenti il Corpo è impuro senza il Lievito che è la sua Anima; infatti il Lievito del Corpo preparato converte nella sua natura tutta la Pasta, e non c'è altro Lievito che quello acconciato al Sole ed alla Luna, che dominano su tutti gli altri Pianeti. Similmente questi due Corpi dominano su tutti gli altri Corpi, e li convertono nella loro propria natura, ed è per questo che sono chiami Fermento o Lievito; senza questo Fermento, infatti, le Gomme non possono emendarsi ne correggersi, come lo afferma Méridius quando scrive: ciò non può emendarsi ne correggersi, se prima non si provveda ad una sottilizzazione con una Operazione dell'Arte.  A questo proposito Ermete dice: figlio mio, estrai ed attira dai raggi del Sole l'Ombra loro propria, ossia, la Terrestrità o Natura terrestre. Così, risulta evidente,  la necessità della preparazione e sottilizzazione del Fermento o Lievito, come possiamo comprenderlo dalla similitudine di un Bambino il quale, in quanto alla sua creazione, nasce perfetto, ma non può venire a perfezione di Operazione o di Vita, se prima non è alimentato con un poco di latte, e se dopo si non gli se ne aumenta poco per volta, accrescendo così prudentemente il suo cibo. È ciò che dobbiamo fare con la nostra Pietra. Prendi dunque nel nome di Dio la quarta parte del Fermento del Sole, ossia una parte di questo Fermento e tre parti del Corpo imperfetto, vale a dire della Luna, e sciolgo il Fermento finché non sia come Corpo imperfetto. Che il Vaso sia chiuso p'erfettamente, come conviene, e che ogni cosa sia ben preparata, come Ermete lo raccomanda, dicendo: prendi al principio della tua Opera parti fresche ed uguali degli elementi prima di mescolarli; poi mischia il tutto insieme, fora o brucia una volta finché siano armonizzati come per un matrimonio, e, in fondo al vaso, avvenga il Concepimento, e la Generazione della cosa procreata si faccia nell'aria. Questo fa dire a Morien: al principio fa' che la Luce rossa riceva e prenda il fumo bianco, in un Vaso, con salda Congiunzione senza che nulla possa volatilizzarsi. 

 

 


Il Libro delle figure Geroglifiche Il TestamentoLa Preghiera Alchemica   

 ▪ Il Libro Di Abraham l'Ebreo ▪ L'Alchimia del Flamel ▪  Il Desiderio Desiderato

Indice: Nicolas Flamel