Al signor N....  Turino.
Dalla sua vedo, come nel vicinato della Savoia, V. S. ha trovato alcune miniere il cui valore V. S. non sa per non avere il segreto di estrarre il metallo dalla terra, e come desidera che io glielo dij. Cosa che gli dirò.
Che molti s’appongono verso le le Alpi a cercare miniere, ma io stimo che non vi sia profitto di rilievo, perché mi sembra che non vi sia tanto calore che sia sufficiente per cuocere la terra disposta. Pure perché potrei ingannarmi, la sodisferò in quanto mi domanda.
In ogni miniera vi è qualche sorta di mercurio volatilissimo, e gran quantità di solfo, pure volatile al maggior grado. Ora questi sono come gli uccelli rapaci, che pigliano sovente il migliore, e se ne volano colla bocca piena, sì che alle fiate se non si trova metallo fino nelle miniere, non è già che non ve ne sia, ma perché il solfo lo porta seco, quando viene scacciato dall’ardore del fuoco.
Che bisogna dunque fare ? Bisogna fare in modo di pasturare questo solfo, questo uccello rapace, affinché avendo il becco pieno, non possa pigliare il metallo fino, e così possa rimanere in fondo al crucciuolo, quando coll’ardore del fuoco e del flusso si fa separare dalla terra impura, e si fa staccare da quelle parti terrestri, cole quali è conglutinato dal mercurio.
Ora per fare tutto questo, il più bello e migliore espediente, è di polverizzare la miniera sottilmente e poi metterla in un crucciuolo, e poi metter sovra la miniera un po’ di candela di sevo, che serve per far resistere il crociuolo all’ardore del fuoco, e poi mettervi due parti del flusso la cui composizione si fa così. Si pigliano due parti di Tartaro, due parti di Borace, una parte di salnitro ed un carbone polverizzato e si polverizza e mischia tutto assieme. Di poi si mette nel fuoco il crociuolo, nel quale si è posta la miniera ed il flusso composto come sovra, e se le dà gran calore, e frà tanto si mette un ferro per roventare nel fuoco, doppo di che si piglia il detto ferro rovente, si getta un poco di flusso nel crucciuolo, e si mescola col detto ferro reiterando questo per cinque o sei volte in tempi differenti, non temprando mai l’ardore del fuoco, al contrario aumentandolo. Si vede poi se la materia è squagliata, e per conoscer ciò, si guarda col ferro rovente, se la miniera fa un filo nel levarla in alto col detto ferro rovente, e se fà il filo è squagliata .
Quando avrà fatto il detto filo allora si getta nel crociuolo due pizzichi grossi di flusso, che si deve mischiare colla materia squagliata, e ciò col ferro rovente, e poi si deve cuoprire bene di fuoco il cruciuolo, e far in modo di dargli un calore eccessivo, fin che si possa stimare che il metallo è separato dalla terra, allora si leva il crocciuolo, si lascia raffreddare, e, raffreddato so fragne e si pista cola materia, che si sarà congelata, e poi con una coppa si lava la polvere facendola dissolvere coll’acqua, e rimarrà il solo metallo.
Che se si vuol vedere che cosa sia il metallo, lo può toccare alla pietra del paragone, e poi sulla linea lasciata impressa sulla pietra mettervi una goccia d’acquaforte, la quale leverà ogn’ altro metallo, cioè il vestigio d’ogn’ altro metallo, e lascierà solamente vestigio dell’oro.
E se si vuol fare colla separazione si metterà questo metallo in un vaso di vetro col collo lungo, e si metterà sopra qualch’oncia d’acqua forte, e poi sulle ceneri calde l’acqua forte fa volare, e dissipa, ogn’ altro metallo., e se vi è oro lo polverizza sottilmente, facendolo precipitare al fondo. Che se si vuol vedere che vi sia argento nell’acqua forte dissoluto, si getta l’acqua forte in un vaso dove vi sia molt’ acqua di pozzo, e mischiatale bene, si mette al fondo un pezzetto di rame di miniera, e tutto l’argento si ragunerà, come una schiuma, intorno al rame.
Vi sono alcuni che invece di rame, gettano sull’acqua qualche goccia d’oglio di Tartaro, il quale fa precipitar al fondo tutto l’argento dissoluto dall’acqua forte, e così pesando l’oro e l’argento, si sa a proporzione il valore della miniera, la quale deve pesarsi giusta prima di metterla nel crociuolo.
Che se vuole solamente vedere se una miniera contiene oro si può fare un’altro flusso, che consumerà ogn’altro metallo, eziam Dio d’argento e non rimarrà che l’oro solo.
Questo flusso si fa così.
Si piglia Tartaro e Salnitro parti uguali, e si fanno bruciare in una scodella di terra, e della materia che rimane e che si polverizza se ne mette il doppio colla miniera già pesata e polverizzata, e vi si aggiunge la quarta parte di soblimato con un poco di borace, e se le dà fuoco grande, poi si mette il ferro rovente dentro per vedere se la miniera è squagliata e quando sarà squagliata, vi si getta ancora un poco di borace, con un poco del detto flusso, e si fa il rimanente come ho detto. Queste materie di flusso fanno che il solfo volatile fugge, e lascia il metallo fino.
Gius. Francesco Borri

Da Turino li 22.08.1662

Francesco Borri

Tra fornelli e Salamandre Amstelodamo 15.02.1662 Turino 22.08.1662 Amstelodamo 09.03.1665

  Coppenaga 15.05.1666 Coppenaga 11.07.1666 Copenage  09.08.1667