Questo canto è proposto sulla stessa aria dei
"Piaceri dei Massoni". Ecco ancora una canzone che sembra essere stato un vero e proprio pivot poiché si ritrova nella stragrande maggioranza dei Canzonieri del XVIII secolo. Ma con delle variazioni nel testo, che è interessante analizzare - analisi che dimostra la difficoltà di stabilire una genealogia di insieme tra tutte queste raccolte. La stessa canzone è già presente, con la stessa aria, al Canzoniere di Naudot , con il semplice titolo di
"Canzone: In questo delizioso Banchetto". Nella Lyra, il testo si è arricchito di due nuove strofe, la penultima ed la terzultima, in colore, e ha subito alcune modifiche di dettaglio : In Naudot, il ritornello era - salvo per l'ultima strofa che si rivolge al Gentil Sesso - in 2 persona del plurale ed era ripreso in coro alla prima; qui le cose cambiano: "questo banchetto", diventa "questi banchetti"; "se entriamo in gaiezza" diventa: "Noi ci consegniamo alla gaiezza"; "i gusti" diventano "il gusto"; gli "Spiriti di partiti" sono diventati uno "Spirito di partito"; "ne rifondiamo il carattere", in "lo riformiamo"; il mondo intero non è più popolato di "amanti sinceri", ma di "cuori sinceri". La raccolta di Sophonople riprenderà la versione di Naudot - con anche alcune delle modifiche di dettaglio fatte dalla Lyra - ma l'integrerà, con l'aria del Confiteor, in un Invito per l'entrata di tavolo che è in effetti una vasta accozzaglia dove intervengono anche
"Mano alle armi", "Fratelli", "Fratelli Compagni" (testo inedito, cantato sul Tamburo dell'Amore), "Cari amici godono" (testo anche inedito, cantato sulla marcia del Re di Prussia) e
"Dei Massoni cantiamo il merito e la gloria". La Raccolta di Canzoni e Poesie Massoniche del 1782 riprenderà la versione limitata a 8 strofe, con una parte (ma non le stesse!) delle modifiche proposte nella Lyra, qui la canzone avrà il semplice titolo di
"Canzone sull'Aria: Fratelli, che i più dolci Accordi".
Una raccolta che si dice pubblicata a Gerusalemme nel 1752, anche si limita alle 8 strofe iniziali, ma con tutte le stesse modifiche presenti nella Lyra, e proponendone anche un'altra: "Trasformiamo lo spirito bizzoso" diventa: "E noi cambiamo l'umore bizzoso". Questa canzone sarà ripresa ancora, con lo stesso testo e lo stesso titolo della Lyra, nel
Canzoniere di Holtrop.
Leggi Muratorie In questo Banchetto delizioso, Una suprema intelligenza Riunisce, al gradimento delle nostre voci, I piaceri con l'innocenza Cantiamo, benediciamo mille volte Dei Massoni le felici leggi.
All'architetto degli uomini, Rendiamo il primo omaggio E rispettiamo i Sovrani Come la sua più perfetta immagine.
Sui propositi, l'onestà Nelle nostre Logge domina sempre; Ci consegniamo alla gaiezza? È la Saggezza che scherza.
Qui il gusto ben assortito Produce una unione perfetta; Mai uno spirito di partito Ci turba la nostra pace segreta.
Da un lampo falso ed ingannatore, Che la nostra anima non sia sedotta; Qui si pesa la grandezza, Alla Bilancia del merito.
Degli uomini più viziosi Riformiamo il carattere, Trasformiamo lo spirito bizzoso, In umore dolce e bonario.
Cacciamo dal nostro laboratorio Tutti gli ingrati ed i falsi Fratelli; E noi popoliamo il mondo intero Dei veri Amici, di cuori sinceri. Bel Santuario di virtù, Loggia, che siate piacevoli! Si può, senza i vostri saggi statuti, Apprezzare i piaceri del tavolo?
In seno alla tranquillità Troviamo delle dolcezze perfette; Il disgusto, la sazietà Non hanno accesso in questi ritiri.
Sesso gentile a cui offriamo Il tributo più legittimo; Se questo abbozzo dei Massoni, Ha qualche diritto sulla vostra stima, Unite i vostri cuori e le vostre voci Per cantare le nostre felici leggi.
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