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"Parodia della Marcia"

L'aria è quella della "Marcia dei Massoni" di Naudot che apre la raccolta.
Con il titolo "Marcia dei Franco-Massoni", questa canzone è presente anche nella "Raccolta di canzoni dei massoni ad uso della Loggia S.te Geneviève". Il lettore si riferirà a questa pagina per i commenti. 

 

 

 

 

Prima Parodia della Marcia

 

Mano alle armi, Fratelli
Bandiamo
Da qui bicchieri e bottiglie,
È solamente al rumore dei cannoni
Che si celebrano i nostri misteri.
Facciamo buon fuoco fratelli miei,


Riempiamo
Di questi barili i nostri cannoni,
E come buoni Massoni
Tra noi beviamo.

 

Quale dono fu mai più prezioso?
Conserviamo nei nostri Occhi
Un segreto impenetrabile.
Che sia inviolabile.


Ovunque, anche a tavola,
Temiamo che un profano curioso
Ne possa istruire i nostri invidiosi.
Flagello della malinconia,


Piacere, Padre dello slancio,
Per stringere il nodo che ci lega
Fa' che una lusinghiera armonia
Con le dolci canzoni
Rallegri i nostri insegnamenti.

Seconda Parodia della Marcia

 

Uniamo Fratelli miei,
i nostri entusiasmi,

E con nuovi impegni
formiamo questi divini accordi,
che permettono i nostri misteri.
Andiamo, gran fuoco fratelli miei,
Per un Re,
di cui amiamo la legge,
nemici tremano di spavento!
è Luigi che vedo.

I Cieli ci hanno reso questo Eroe,
La sua Salute allontana i nostri mali,
quale felicità inconcepibile!
quale grazia ineffabile
la morte, inesorabile
è costretta al rispetto
non abbiamo più nulla da temere.

Uniamo Fratelli miei,
i nostri entusiasmi.

Cantiamo questa doppia vittoria;
consegniamoci al piacere di bere,
che altri innamorati della gloria,
cerchino di vivere nella storia.
Il nostro impiego più dolce
è di dire tra noi,
Uniamo Fratelli miei,
i nostri entusiasmi.