LA VESTIZIONE Il primo episodio che si presenta al nostro sguardo é la vestizione, ovvero la toletta dell’iniziata. Una giovane, seduta su un segigo situato su di un plinto, attende alla sua toeletta, aiutata da un’ancella e da due Eroti, di cui uno le sorregge lo specchio. Una sacerdotessa assiste - solennemente seduta - alla cerimonia preparatoria. La giovane, bella, adorna di monili preziosi, indossa un chitone di velo che é la sindone, la veste pura e sacra del neofita che veniva iniziato ai Misteri Orfici. La giovane si adorna con letizia per la grande cerimonia, poiché, quale Sposa mistica, si prepara al matrimonio sacro, al Mistero, all’unione col Dio, Dioniso-Zagreo. Di questo importante Mistero dell’antichità, su cui si basa la figurazione orfica in parola, parleremo in seguito. Prima però che questo stato supremo di coscienza sia raggiunta, prima che il matrimonio sacro sia compiuto, molte sono le prove alle quali la inizianda deve essere soggetta; e sono prove che apportano anche dolori fisici: sono sofferenze, tormenti interiori, angosce che debbono portare a una trasformazione spirituale e forse anche al capovolgimento dei valori umani. Perché l’anima possa giungere al divino, deve essere pura e spoglia da ogni attaccamento dei sensi, da ogni desiderio egoistico.
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