|
Il CICLO DI PILATO Lettera di Ponzio Pilato a Tiberio
[2] Allorché io avevo il governo, o principe, in ossequio a un ordine della tua grazia, e mi trovavo in una città orientale di nome Gerusalemme, nella quale si trova il tempio del popolo ebraico, tutta la moltitudine degli Ebrei, radunata, mi condusse un uomo di nome Gesù contro il quale elevavano numerose e gravi accuse. Ma non riuscivano a confonderlo con alcun ragionamento. [3] Certe persone, evidentemente possedute dal diavolo, se ne stavano nei deserti, divoravano la loro propria carne e conducevano una vita da rettili e da bestie selvatiche; e Gesù le persuase ad abitare in città, nelle loro case, rendendole ragionevoli, prudenti e sagge; e gli spiriti immondi che le tormentavano e possedevano, li cacciò in una mandria di porci e li annegò nel mare. [4] Una donna perdeva sangue da molto tempo. A motivo di tale perdita, spuntavano le sue ossa e brillavano come vetro, tanto che tutti i medici la dichiaravano disperata e l'avevano abbandonata, non restandole più alcuna possibilità di salute. Un giorno, mentre Gesù passava, lei allungò dietro di lui la sua mano e toccò l'estremità dei suoi abiti: nello stesso istante ritornò il vigore nel suo corpo. Si sentì sana e salva, come se non avesse avuto alcun male, e si mise a correre verso casa sua, nella città di Panea. [5] Questi sono i fatti ch'io conosco e che gli Ebrei dissero che Gesù aveva compiuti nel giorno di sabato. Ma io so che egli fece dei prodigi ancora più grandi contro gli dèi che noi adoriamo. [6] É proprio costui che mi fu consegnato da Erode, Archelao, Filippo, Anna e Caifa, e da tutto il popolo affinché lo condannassi. E siccome molti me lo chiedevano con grandi grida, ordinai che fosse crocifisso. [7] Ma quando egli fu sulla croce, le tenebre avvolsero tutta la terra, il sole si nascose completamente e, in pieno giorno, il sole si oscurò ed apparvero le stelle ma con una luce fievole; come vostra maestà certo non ignora, furono accese delle fiaccole in tutto l'universo dall'ora sesta fino alla sera. La luna, quasi fosse insanguinata, fu coperta per tutta la notte, pur restando nettamente visibile. Le stelle e Orione gemevano sugli Ebrei a causa dell'iniquità da essi compiuta. [8] Il giorno dopo il sabato, verso le ore tre della notte, apparve il sole splendente come non mai e tutto il cielo ne fu illuminato. Uomini vestiti di abiti luminosi e circondati da una inenarrabile gloria apparvero in cielo con un grande numero di angeli, come lampi guizzanti durante una tempesta, ed innalzavano la loro voce, dicendo: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace sulla terra agli uomini di buona volontà! Uscite dalle tombe, voi che siete sotto il potere delle ombre di morte". [9] In questo spaventoso momento, si videro i morti alzarsi. Ne furono testimoni oculari gli stessi Ebrei, i quali dissero: "Abbiamo visto, rivestiti di un corpo luminoso, Abramo, Isacco, Giacobbe, i dodici patriarchi ed anche Noè morti da duemilacinquecento anni. Tutta questa folla circolava in massa e ad alta voce inneggiava a Dio, dicendo: "Il Signore nostro Dio, risorto dai morti, ha ridato vita a tutti i defunti, ha vinto e spogliato l'inferno"". [10] Durante tutta questa notte, o potentissimo sovrano, questa luce non ha mai cessato e, proprio in questa notte, un grande numero di Ebrei perirono annegati o inghiottiti dagli abissi, e più non si trovarono i loro cadaveri. Io penso che siano stati trattati così tutti coloro che avevano parlato contro Gesù. [11] Per questo, tormentato dalla paura e pieno di spavento, ho fatto immediatamente scrivere e trasmettere alla tua potenza il racconto dei trattamenti inflitti a Gesù da tutti gli Ebrei. Anafora di Pilato Paradosis di Pilato Lettere di Pilato e Erode
|