MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO II - Capitolo I

 

Mld:II.1.12 - Il segno distintivo della presenza mentale

 

Il re chiese: “Qual è, Nagasena, il segno distintivo della presenza mentale?”
La ripetizione, o re, e la continua attenzione.”
“E come la ripetizione è il segno distintivo della presenza mentale?”

“Quando la presenza mentale, o re, sorge nella vostra mente, essa (la mente) esamina il bene ed il male, il vero ed il falso, il futile e l’importante, le qualità oscure e chiare, e quelle simili, dicendosi: “Questi sono i quattro modi per essere sempre vigile ed attento, questi i quattro modi dello sforzo spirituale, queste le quattro basi dei mistici poteri, questi i cinque organi della moralità, questi i cinque poteri mentali, queste le sette basi dello stato di Aranhant, queste le otto divisioni dell’Eccelso Sentiero, questa è serenità e visione profonda, questa è saggezza e questa emancipazione.” Così il monaco si occupa di quelle qualità che sono desiderabili , e non di quelle che non lo sono; così egli coltiva quelle che servono alla pratica, e non di quelle che non lo sono. Così la ripetizione è il segno distintivo della presenza mentale.”

“Datemi un esempio.”
“É come il tesoriere dell’imperiale sovrano, che in ogni momento ricorda al suo re, dicendo: ‘ Tanti sono i tuoi elefanti di guerra, o re, e tanti sono i tuoi cavalieri, i tuoi carri da guerra e i tuoi arcieri, tanti sono i tuoi denari, e l’oro, e ricchezza, possa la vostra Maestà ricordarsene.”
“E come, venerabile, la continua attenzione è un segno distintivo della presenza mentale?”
“Quando la presenza mentale sorge nella vostra mente, o re, essa (la mente) scruta le categorie delle buone qualità e quelle opposte, dicendosi: “Tali e tali qualità sono buone, e queste sono cattive; tali e tali qualità sono d’aiuto, e quest’altre no.” Così il monaco fa ciò che serve per eliminare il male, e mantenere ciò che sviluppa il bene. Così la continua attenzione è un segno distintivo della presenza mentale.”

“Datemi un altro esempio.”
“É come il consigliere personale dell’imperiale sovrano che gli indica il bene ed il male, dicendo: ‘Queste cose sono cattive per il re e queste buone, queste aiutano e quest’altre no.’ E così il re abbandona il male e preserva il bene.”
“Ben detto, Nagasena.”

 


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