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Glorificazione di Haoma

(Yasna, IX, 1-20; 49-82).

 

Haoma, nell'ora in che spuntava il giorno,

Da Zarathustra venne un dì, nel tempo

Che Zarathustra intento era la pura

Fiamma del Fuoco in adorar (1), nel tempo

Ch'egli udir fea li sacri canti (2). Allora

Zarathustra il richiese: E tu chi sei,

Tu, cui vid'io, nella persona sua,

Per tutto il terren mondo, il più avvenente,

Nella persona splendida, immortale?

Haoma l'intègro allor, che lungi arresta

La morte, così disse: Haoma son io,

O Zarathustra, l'integro, che lungi

La morte arresta. Oh! tu, santo, alla traccia

Vanne di me, spremi del succo mio

Perché poi tu ne gusti, e mi fa lode

In un canto di gloria in quella guisa

Che altri pii già di me fecer le lodi.

Ad Haoma gloria sia! rispose allora

Zarathustra così. Ma qual, rispondi,

Haoma, primiero ti spremea (3) di questo

Terreno mondo a pro'? Qual grazia a lui

Toccava? Quale a lui favor sorvenne?

Haoma l'intègro allor, che lungi arresta

La morte, rispondea: Fu Vivahvante

Quei che primiero mi spremea di questo

Terreno mondo, a prode. E gli sorvenne

Questo favor, toccavagli cotesta

Grazia, che un figlio nacquegli, e fu Yima (4)

Splendido, re d'inclite genti, illustre

Fra i nati al mondo, che del sol l'aspetto

Quaggiù avea tra i mortali. Ei fe' che, al tempo

Di suo regnar quaggiù, la morte mai

Non vedesser gli umani e non gli armenti,

Non disseccasser mai piante e fontane.

Alimento prendessero i mortali

Qual giammai non scemò, Lui imperante,

Valente e prode, non spiraron venti

Freddi mai, non cocenti, e non vecchiaia

Era allora e non morte e non invidia

Che i demoni crear. Padre e figliuolo

Aggiravansi allor per l'ampia terra

Qual se d'essi ciascuno in sua persona

Anni quindici avesse. E fu cotesto

Fin che Yima regnò, quello di belle

Genti signor, di Vivahvante figlio.

 

Seguita il testo raccontando, con le stesse parole, degli uomini che onorarono il Genio Haoma e ne spremettero il succo vitale, e dei benefici che ne ritrassero. Essi sono: Athwya, che perciò ebbe un prode e valente figlio, il re ed eroe Thraetaona; Thrita, che andò lieto di due animosi figli e inventò la medicina (vedi il passo che precede); Pourushaspa, che ebbe il vanto di divenir padre di Zarathustra, profeta e legislatore.

A questo punto, il testo reca il seguente inno di gloria ad Haoma:

 

Ad Haoma gloria sia! gridava allora

Zarathustra così. Haoma gli é buono,

Santamente beato! Egli é datore,

Salutifero egli é, d'inclito corpo,

Benefico, vincente. Aureo colore

Tutto l'adorna, negli steli suoi

Flessibile, pieghevole. E soave

Egli é, se alcun ne gusta, all' alme tutte

Apportator di grazie e benefici.

Or io di te proclamo la scienza,

O biondo, e la possanza e la vittoria;

Proclamo il tuo vigor, la possa tua

Che dà salute, il crescer tuo proclamo

E il tuo vigoreggiar, la tua proclamo

Virtù che a tutti si propaga i corpi,

E l'onniforme tua grandezza. Oh! tanto

Di te vo' celebrar perché concesso

Di correre a me sia le regioni

Ampie del mondo, in poter mio disciolto,

Tutti i malvagi conquidendo, e i rei

E la Drugia atterrando. Io di te questo

Vo celebrando per ch'io l'empia voglia

Rintuzzar possa de' malvagi e rei,

E dei Devi e degli uomini e dei maghi,

Degli empi rintuzzar, delle Pairike

E dei ciechi e dei sordi (5) ogni rea voglia,

Dei serpi e degli eretici che due

Han piè, dei lupi che n'han quattro, schiera

Nemica, avversa, che s'avventa e irrompe,

Subdola, ingannatrice, ampia la fronte!

Questa grazia primiera io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Il Paradiso ch'é l'ostel de' pii,

E la luce che assomma ogni altra luce!

Questa grazia seconda io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Sano vigor della persona mia!

Terzo questo favore io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Lunga esistenza con vital vigore!

Quarto questo favore io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Ch'io forte e sempre al mio desìo conforme

Possa aggirarmi per la terra, l'opre

Struggendo ree, la drugia conquidendo!

Quinto questo favore io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Ch'io vincitor, colpi in assalti e pugne

Sferrando, vada per la terra, l'opre

Struggendo ree, la drugia conquidendo!

Sesto questo favore io ti domando,

Haoma, che lungi la morte trattieni,

Ch'io primo il ladro scorger possa e l'uomo

Micidial, ch'io primo vegga il lupo,

Che niun lo scorga pria di noi, ma noi,

Primi noi tutti scorgerlo possiamo.

A quelli tutti che valenti aggiogano

Coppie alla corsa di cavalli, forza

Haoma dona e vigore. Egli alle donne

Vicine al parto splendida concede

La prole, pia la discendenza. A quelli

Che stanno a meditar li sacri carmi,

Patriarchi in lor case, un buono stato

Haoma dona e grandezza, e alle fanciulle

Che lunga età non disposate stanno,

Valente e di grand'animo uno sposo

Invia che, saggio, le addimandi, e tosto.

Haoma già tolse a Neresàni il regno,

A lui, che di regnar forte voglioso

Levandosi, dicea: Niun sacerdote

Dopo me scorra queste regioni!

Ei volea, Keresani, ogni fiorente

Stato annientar; tutte volea costui

L'opre annientar che son gioconde e liete (6).

Haoma, salute a te! ché, di vigore

Proprio armato, ten vai libero attorno

In tuo proprio volere! A te salute,

Che i molti carmi sai che fur già detti

Con verità! Salute a te, che i carmi

Veridici non vai investigando! (7)

Aura Mazda però d'una cintura

Dono ti fe', di stelle adorna, in cielo

Oprata un dì, la fè buona di Mazda,

Di cui, dei monti sovra l'ardue vette,

Accinto stai per che tu renda assidui

Della legge divina e i canti e i doni (8).

 


 

1 - Vedasi nella sezione Vendidad  i passi consacrati al Fuoco.

2 - I canti o inni che la tradizione costante attribuisce a Zarathustra.

3 - Si noti questo uso promiscuo (qui e avanti) del senso materiale (haoma, pianta, e succo estratto da questa stessa pianta), e del simbolico (Haoma, il Genio della pianta)

4 - Intorno a questo mitico re ed eroe, vedi di sopra ai passi tolti dal Vendidad.

5 - Si intende sordi e ciechi in materia religiosa e morale.

6 – Passo oscurissimo. Non si sa chi sia cotesto Keresani. Forse un principe nemico della religione zoroastriana, che fu sconfitto e ridotto ai silenzio.

7 - Non ne dubiti come fanno i miscredenti

8 - Altro passo oscuro. La frase, inoltre, ha senso reale ( la pianta haoma che cresce sui monti), e simbolico (il Genio Haoma a cui  Ahura Mazdao dà, come cintura, la religione).