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L'opera che presentiamo ai nostri Ospiti, ormai introvabile, è dovuta ad una delle più eminenti personalità muratorie d'Europa. Fu più volte in Inghilterra; conobbe l'Italia e la Scandinavia, il deserto del Sahara, l'India, gli Stati Uniti d'America. Scrittore ed erudito insigne, pubblicò numerosi studi sulla storia delle religioni, di cui tenne la cattedra, e sulle scienze sociali. Scrisse saggi critici, storici ed interpretativi, molto apprezzati per profondità di dottrina, vastità di sapere ed equilibrio di giudizio; il 6 Agosto 1920 fu nominato Sovr:. Gr:. Comm:. ad vitam; passò all'O:. E:. il 9 Settembre 1925. Il presente studio sulle origini del grado di maestro fu premiato nel 1905 dal Grande Oriente del Belgio che, per due anni di seguito aveva indetto un concorso su questo tema. La personalità dell’autore ha saputo trattarlo in modo così ampio, preciso e definitivo, che oggi nulla ha perduto dell'originale freschezza; gli studi posteriori ed i documenti ritrovati più tardi, hanno confermato le conclusioni del Goblet d'Alviella. Una traduzione italiana, pubblicata negli anni 1915-1917 nella rivista Acacia di Roma, rimase incompiuta. © Montesion | ||
La Loggia azzurra o simbolica forma una piramide a tre gradini: alla base gli Apprendisti; al centro, i Compagni; alla sommità, i Maestri. Ciascuno di questi gradi ha la sua formula di giuramento, i suoi simboli, i suoi riti e le leggende sue proprie. Nello spirito dell'Istituzione sono i Maestri che, soli, possiedono la pienezza e la finalità del segreto muratòrio. | ||
La Libera Muratòria - lo indicherebbe lo stesso nome, in assenza d'una sua storia - deriva dalle corporazioni professionali che praticavano l'arte di costruire. Nell'organizzazione economica del medioevo, subordinata interamente al doppio principio dell'associazione e del privilegio, i metodi di lavoro, l'impiego degli utensili, in una parola l'applicazione delle conoscenze necessarie all'esercizio di ogni mestiere, erano considerati come il patrimonio del gruppo professionale. | ||
Tuttavia, verso la fine del XVI sec., nella Scozia ed un po' più tardi in Inghilterra, un elemento nuovo s'era sviluppato nelle Logge. Queste s'erano aperte a delle persone senza relazione con l'arte di costruire. Questi membri onorari, chiamati anche speculativi, teorici, geomantici, per opposizione ai Muratòri professionali pratici, dogmatici (dogmatics), furono in principio dei proprietari terrieri, degli ecclesiastici, degli ufficiali, dei grandi signori, il cui patronato poteva servire gl'interessi della corporazione. | ||
Non c'è né presunzione, né probabilità che esistesse un terzo grado in quell'epoca. «Cos'è che fa una Loggia giusta e perfetta?», è domandato nel catechismo massonico surrettiziamente pubblicato nel 1723 e già sopra ricordato. La risposta è netta: «Un Maestro, due sorveglianti, quatto Compagni e cinque Apprendisti, con la squadra, il compasso e la livella». | ||
In linguaggio muratòrio, chi dice grado, dice rituale. Nulla impedisce di assegnare delle origini distinte, se ce ne sono, al titolo del grado, alla sua trasformazione in un grado d'iniziazione ed alle cerimonie che formano il suo rituale. Ho trattato ora i due primi quesiti; è venuto il momento di abbordare il terzo. | ||
Dopo le spiegazioni ora date, non c'è motivo d'essere sorpresi se un mistero di tal genere si rintraccia in tutte le grandi religioni mitologiche. Mi si permetterà di citarne qui i principali esempi, non foss'altro che per confermare una volta di più l'unità dei processi dello spirito umano, anche in una liturgia come la nostra, che ha preso posto al di fuori dei culti propriamente detti. | ||
Abbiamo già veduto come la Muratòria speculativa aveva sostituito l'Apprendistato - sempre conservandone la parola - con una iniziazione in più gradi. L'Apprendista diventato Compagno ha compiuto il suo noviziato in due momenti; sta per essere iniziato alla pienezza della vita Muratòria. Come ogni iniziazione, questa implicherà una ri-generazione; una morte apparente, dalla quale il neofita si rialzerà come uomo nuovo. | ||
Insomma, l'essenziale, per il valore delle nostre liturgie, riguardo questo punto come per molti altri, è meno di rintracciare l'origine archeologica dei loro elementi che di verificare fino a qual punto esse siano conformi alla spirito ed al metodo della Libera Muratòria. Importa dunque esaminare quale significato si può riferire ad un rituale di cui nessuno contesta le qualità drammatiche. |
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