L'Iniziazione muratòria durante il periodo di transizione


 

Tuttavia, verso la fine del XVI sec., nella Scozia ed un po' più tardi in Inghilterra, un elemento nuovo s'era sviluppato nelle Logge. Queste s'erano aperte a delle persone senza relazione con l'arte di costruire. Questi membri onorari, chiamati anche speculativi, teorici, geomantici, per opposizione ai Muratòri professionali pratici, dogmatici (dogmatics), furono in principio dei proprietari terrieri, degli ecclesiastici, degli ufficiali, dei grandi signori, il cui patronato poteva servire gl'interessi della corporazione. A partire dal secondo terzo del XVII sec., si vedono giungervi, sempre più numerosi, dei letterati, dei naturalisti, dei medici, dei professori, degli archeologi. Fin dal 1646, come ci fa sapere l'autobiografia di Elias Ashmole, i «gentlemen sono in maggioranza nella Loggia di Warrington». Si trova, nelle Charges redatte nel 1663, la regola che nessuno può essere ricevuto Muratore, salvo che in una Loggia comprendente almeno cinque Muratòri, di cui uno solo deve essere assolutamente «uomo del mestiere» (workman of trade o f Free-Masonry). Nel 1670, la Loggia d'Aberdeen non contava più, su quaranta membri, che otto o dieci professionali; il suo Maestro in titolo era un professore (tutor). All'inizio del secolo seguente, la Loggia di York era esclusivamente composta da speculativi. Durante tutto questo periodo, la Libera Muratòria sembra avere esercitata una vera attrazione sugli intellettuali: «La moda della Libera Muratòria, scriveva nel 1686 il dottor Plot nella sua opera Natural History of Staffordshire, s'è più o meno diffusa in tutta la nazione. Delle persone del rango più elevato non disdegnano d'entrare in questa Fratellanza».

É chiaro che non si potevano imporre a questa categoria di reclute i sette anni dell'apprendistato ordinario. Li si ricevette senz'altro Fellow, riservando ai professionali l'applicazione dei termini d'Apprendista ed anche di Maestro. Fu da allora, per ciò che concerne il nuovo elemento, che si trovarono riportate tutte le formalità tradizionali dell'ammissione all'iniziazione di Compagno: il giuramento di fedeltà e di discrezione, la comunicazione degli statuti e delle leggende, la rivelazione delle parole e dei segni. Supponendo che vi fossero fino allora due cerimonie successive d'iniziazione, non ne rimase che una per gli speculativi.

Questo fatto risulta evidente dal racconto che il celebre archeologo Elias Ashmole ci ha lasciato delle sue relazioni con la Libera Muratòria. Racconta egli, nella sua autobiografia, che essendo stato «fatto Libero Muratore» nella Loggia di Warrington nel 1646, visitò trent'anni più tardi, nel 1682, la Loggia di Mason's Hall, a Londra, dove vide ammettere nella Compagnia dei Liberi Muratòri (Fellowship of Free-Masons) sei personaggi di cui dà il nome. Dopo avere citati gli altri fratelli presenti, aggiunge: Io era tra loro il più anziano Compagno (the Senior Fellow among them)... Cenammo in seguito alla taverna della Mezzaluna, - una ricca cena preparata a spese dei Muratòri di fresco ricevuti (at the charge of the new-accepted Masons)».

Ora, tra i Compagni ultimi ricevuti di cui parla Ashmole, c'erano un baronetto, Sir William Wilson, ed un ufficiale, il capitano Richard Borthwick. É quindi evidente che i non tecnici, come lo stesso Ashmole, erano immediatamente ammessi Fellows e che non c'era, per essi, un grado anteriore.

Ma c'è di meglio: i quattro altri membri ricevuti alla presenza di Ashmole erano delle persone del mestiere che figuravano già anteriormente in qualità di Maestri sui registri della Compagnia dei Muratòri. Cioè, dei Maestri che sono poi promossi Compagni? Una vera scoperta fatta nei vecchi conti della Mason's Company dal F:. Conder stabilisce che questo rovesciamento apparente della gerarchia non ha tuttavia nulla d'anormale.

La Loggia di Mason's Hall, l'Acception, come la si chiamava, non era identica alla Compagnia. Questa non comprendeva che dei tecnici, La Loggia, i cui soli membri portavano il nome di Muratòri accettati (accepted Masons), comprendeva, come le antiche Bruderschaften, degli operativi e degli speculativi. Di più, tutti i membri della Compagnia non erano forzatamente membri dell'Acception. Così il maestro muratore del Re, Nicola Stone, che presiedette la Compagnia dal 1633 al 1634, non fu ricevuto Fellow della Loggia che nel 1639. Sole, le finanze delle due organizzazioni restavano comuni, nel senso che i diritti d'ammissione nella Loggia erano versati nel tesoro della Compagnia e che questa sopportava l'eccedenza delle spese relative ai banchetti ed alle cerimonie dell'Acception (1).

Si può accertare l'esistenza dell'Acception dal 1620 al 1678. Abbiano dunque là il suggestivo spettacolo d'una Loggia che, non soltanto ammette gli speculativi a fianco degli operativi e che rilascia il titolo di Compagno a dei Maestri muratòri del mestiere, ma che è anche sulla via di costituirsi a fianco ed al di fuori della Muratòria pratica.

Mentre nella Compagnia l'Apprendista doveva servire sette anni per diventare Freeman, - titolo che doveva permettergli di collocarsi direttamente come maestro o di lavorare a modo suo per conto d'un altro Freeman -, nella Loggia si diventava d'un tratto Fellow e non pare che vi si siano mai conosciute altre categorie. L'ammissione dell'Apprendista nella Compagnia si faceva conformemente agli usi del mestiere (2). Ignoriamo il dettaglio della cerimonia che consacrava il ricevimento d'un Fellow nella Loggia, - al di fuori del banchetto che vi aveva un posto importante. Ma uno dei primi rituali, surrettiziamente pubblicato dopo la fondazione della Gran Loggia di Londra, allo scopo di dare in pasto al pubblico il segreto dei Liberi Muratòri, A Mason's Examination, che comparve nell'aprile 1723 nel giornale The Flying Post, contiene una descrizione, che potrebbe essere press'a poco esatta, delle formalità in uso per le iniziazioni nelle Logge miste (3).

Il profano, appena introdotto nella Loggia, si sente leggere dal Maestro i soliti statuti. Dopo di che un sorvegliante lo conduce verso il Maestro ed i Compagni. A ciascuno di essi, egli ripete questa formula rimata:

I fain would a Fellow Mason be,

As all your Worship may plainly see (4).

 

Dopo di che, giura di non rivelare giammai i segreti della reverenda Fratellanza, sotto pena d'aver tagliata la gola, più «una doppia dose d'inferno e di dannazione» nell'altro mondo. Allora gli si bendano gli occhi e si procede ad una cerimonia sulla quale l'Examination non si spiega. In seguito gli si fa osservare «un migliaio di differenti posizioni e smorfie» ch'egli deve imitare esattamente sotto pena di ricevere la disciplina (or undergo discipline), finché non vi si rassegna. La parola Maughbin (5) è sussurrata dal giovane Muratore all'orecchio del suo vicino, e così di seguito, fino a che arriva al Maestro che deve mettersi in positura per riceverla (his face in due order). Infine il nuovo ricevuto così s'esprime:

An Enter'd Mason I have been

B*** and P*** I have seen.

A Fellow I was sworn most rare,

And know the Ashier, Diamond and Square.

I know the Master's part full well,

As honest Maughbin will you tell (6).

 

La pubblicazione è dovuta ad un avversario della Libera Muratòria; ma è evidente che, se non è lui stesso passato attraverso queste formalità, ha avuto conoscenza indiretta del Rituale, come ne fa testimonianza ancor maggiore il questionario il cui testo segue la descrizione dell'iniziazione propriamente detta.

É nel 1656 che la Compagnia dei Liberi Muratòri ridiventa la Compagnia dei Muratòri. Quanto all'Acception, cessa nel 1678 di essere ricordata nei registri della Compagnia. Così si compie la separazione delle due Muratòrie, circa vent'anni prima ancora della fondazione della Grande Loggia di Londra. S'ignora quello che diventò, dopo questi avvenimenti, la Loggia dei Liberi Muratòri accettati. Non la ritroviamo più nel secolo seguente, quantunque una delle più antiche Logge speculative di Londra, la Lodge of Antiquity, abbia preteso di ricollegarsi a quella origine.

Quello che è certo, è che, nei primi anni del XVIII sec., si trovano a Londra parecchie Logge presso le quali predominano ora l'elemento professionale, ora l'elemento speculativo, ma che sembrano poste sullo stesso terreno dell'Acception d'un tempo, come lo indica la denominazione presa dai loro membri di «Free And Accepted Masons» (7).

Nel 1717, quattro di queste Logge «giudicando opportuno di associarsi sotto un Gran Maestro, onde avere un centro comune d'unione e d'armonia», costituirono tra loro una Grande Loggia che pose a suo capo il F:. Antonio Sayer, «gentleman». Inutile ricordare qui che, se si lasciano da parte le Logge di scozia e forse d'Irlanda, dove la trasformazione della Libera Muratòria seguì una via indipendente e parallela, è da questa Loggia costituita nel 1717, alla Taverna dell'Oca e del Grillo (Goose and Gridiron), per Londra e dintorni, che sono uscite, per filiazione diretta od indiretta, quasi tutte le Logge azzurre attualmente sparse sulla superficie della terra (8).

É tuttavia un errore abbastanza frequente il far risalire a questa data il punto di partenza della Muratòria speculativa. Ho dimostrato ora come questa s'era gradualmente sviluppata nelle antiche Logge. D'altronde, la Grande Loggia non ruppe immediatamente con l'elemento professionale, che aveva del resto, preso parte alla sua fondazione e che continuò, durante molti anni ancora, ad essere rappresentato tra i suoi dignitari, quantunque in una proporzione rapidamente decrescente (9).

La trasformazione fu graduale, come ci informano i resoconti d'Anderson e (a partire dal 1723) i verbali della Gran Loggia. Fino dal 1719, sotto la prima grande maestranza di George Payne, ci si occupò di raccogliere e di collazionare vecchi statuti (old Charges) «affinché fossero di nuovo promulgati sotto la sanzione della Grande Loggia». L'anno seguente, George Payne vi aggiunse, sotto il nome di regolamenti generali (General Regulations), una serie d'articoli che avevano per scopo di rendere sicuro il funzionamento della Gran Loggia.

Nel 1721, si fece un passo di più. La Grande Loggia, dichiarando formalmente che «trovava delle mende in tutte le copie delle vecchie costituzioni gotiche», incaricò il F:. James Anderson di rifondere questi venerabili documenti «secondo un metodo nuovo e migliore» (to digest the same in a new and better method). La nuova compilazione, dopo essere stata sottoposta ad un comitato di quattordici membri, fu corretta e finalmente ratificata dalla Gran Loggia nel 1722. In fine, nel 1723, l'insieme di questi lavori fu dato alle stampe con una prefazione scritta dal F:. Desaguliers - il tutto sotto il titolo di: The Constitutions of the Free Masons containing the H'istory, Charges and Regulations of the most Ancient and Right Worshipful Fraternity (10).

Risulta chiaramente da questo documento che la Libera Muratòria abbandonava ormai il suo scopo professionale. Essa sostituiva al legame del mestiere un rapporto di Fratellanza «tra persone oneste e sincere che altrimenti sarebbero rimaste ad una distanza perpetua». Tuttavia non bastava mettersi al di sopra del legame professionale ed anche delle differenze di fortuna o di rango. Per realizzare in tutta la sua pienezza la nuova concezione d'una alleanza universale, occorreva anche elevarsi al disopra delle divergenze di religione. É quanto fece la Costituzione del 1723, sostituendo la dichiarazione di fedeltà alla Trinità ed alla Santa Chiesa, con la seguente prescrizione: «Quantunque, negli antichi tempi, i Muratòri di ogni paese abbiano ricevuto l'ingiunzione di appartenere alla religione del loro paese o nazione, qualunque fosse, si è giudicato ormai più opportuno di imporre loro soltanto quella religione sulla quale tutti gli uomini sono d'accordo, lasciando a ciascuno le sue opinioni particolari» (11).

Come Mackay ha scritto molto opportunamente, «la Libera Muratòria pratica non fu mai tollerante né cosmopolita. Essa fu ecclesiastica al principio, sempre cristiana e sempre settaria. Di tutte le differenze che caratterizzano la linea di demarcazione tra la Libera Muratòria professionale e speculativa, questa è la più spiccata (12).

La pluralità dei gradi è una necessità in un'associazione puramente speculativa che usa il simbolismo come metodo d'insegnamento. La Grande Loggia stabili dunque, per gli speculativi, così come per gli operativi, il grado di Apprendista. Ma ciò che indica la differenza con l'antico apprendistato professionale, è, oltre la corta durata del tirocinio, la condizione imposta a colui che si presenta d'ora in poi al primo grado d'iniziazione, «che abbia venticinque anni e che sia padrone di sé stesso» (13). Si ristabilì in questo primo grado la lettura delle antiche leggende, la comunicazione delle parole, segni e toccamenti il giuramento d'obbedienza e di discrezione.

Vi si aggiunsero alcune innovazioni che un Libero Muratore transfuga o malcontento denunciava, nel 1724, in una lettera scritta al Plain Dealer e riprodotta nell'opuscolo The Grand Mystery of Free Masons discovered (2a edizione, 1725) (14): «I miei colpevoli Fratelli, diceva, hanno sviluppato la superstizione e le ciarle (babbling) nelle Logge con le loro pratiche e le loro debolezze recenti. Delle relazioni allarmanti, delle storie di diavoli, di streghe, di scale, di catene, di spade sguainate e di camere nere hanno sparso il terrore. Ho risoluto di non mettere più piede in una Loggia, a meno che il Gran Maestro non ponga fine a questi procedimenti con un pronto e perentorio ordine a tutta la Fratellanza».

Sembrerebbe risultare da questo linguaggio che l'autorità Muratòria s'era limitata fino allora a tollerare delle pratiche introdotte nelle Logge particolari. Non ci sarebbe niente da meravigliarsi che l'evoluzione del rituale abbia cominciato in tal modo.

Quanto al secondo grado, di cui la Grande Loggia si riservò esclusivamente il conferimento durante quattro anni, esso conservò tutto quello che non era stato restituito al primo - un bagaglio abbastanza magro, come testimonia il Rituale odierno del nostro compagnonnage (15); - non ci si preoccupò nemmeno di attribuirgli o di creargli una leggenda speciale. La sua organizzazione era un fatto compiuto nel 1720, perché, a questa data, lo sdoppiamento dell'iniziazione era già passato in Scozia, come attestano i verbali della Loggia di Dunblanc, recentemente esumati dal F:. Murray Lyon. Vi si vede che, il 27 settembre di quell'anno, un Apprendista fu promosso Compagno, passando «dalla squadra al compasso».

 

 


 

 

1. - Anderson lascia intendere che la «Compagnia dei Muratòri» avrebbe tratto origine da una Loggia: «Negli antichi tempi, scrive (Anderson's Constitutions of 1723, ediz, Woodford, Londra, 1878, p. 92), «nessuno otteneva la franchigia della Compagnia (was made free of the Company) prima di essere stato installato in qualche Loggia di Muratori liberi ed accettati». L'illustre autore del libro delle Costituzioni, a dispetto di tutta la sua scienza Muratòria, metteva qui il carro avanti ai buoi.

2. - Il manoscritto, detto di Sloane, al quale si attribuisce una data variante tra il 1640 ed il 1720, racchiude un catechismo che dà molto bene l'idea di quel che doveva essere l'interrogatorio dell'Apprendista nelle Logge puramente operative.

3. - Questo documento è riprodotto in appendice nell'ultimo volume della grande edizione dell'History of Free Masonry, di R. F. Gould, p. 487

4. - «Io ben vorrei essere un Compagno Muratore, come tutte le vostre Reverenze possono pienamente vedere».

5. - Non nasconderebbe forse la parola M** B*N, dove si succedono le stesse consonanti?

6. - «Un Muratore Ammesso io son divenuto. B*** e J**** io ho veduto. Ho prestato il giuramento molto raro di Compagno. E conosco la Pietra, il Diamante e la Squadra. Conosco la parte del Maestro molto bene, come un onesto Maughbin potrà dirvi».

7. - Risulterebbe dai documenti pubblicati dal F:. Couder che, nella Loggia di Free Mason's Hall, il titolo di accettato era riservato agli speculativi, il termine «libero» servendo di preferenza a designare gli operativi.

8. - Dico: quasi tutte perché esistono ancora, anche fuori dalle isole Britanniche, delle Logge fondate direttamente dalla Grande Loggia di Scozia; come, nel Belgio, la Bonne Amitié di Namur.

9. - Tra le quattro Logge che contribuirono a fondare la prima Grande Loggia, tre avevano una maggioranza di operativi. La quarta, dove dominava l'elemento speculativo, prese rapidamente la direzione del movimento; è ad essa che appartenevano Desaguliers, Payne ed Anderson.

10. - Il testo di questa edizione, più volte riprodotto è stato ultimamente ristampato dal F:. Woodford, sotto il titolo di Anderson's Costitutions. (Londra, 1 vol., Kenning's Archaeological Library, 1878).

11. - Il F:. Conder ne fa’ quasi un rimprovero ad Anderson,  «Nella sua opera, il Nuovo Testamento e la tradizione della Santa Chiesa sono interamente ignorate. La parte più importante delle vecchie Costituzioni manoscritte è deliberatamente lasciata da parte. Alludo e all'invocazione alla SS. Trinità, che, in ogni caso, precedeva la Leggenda del Mestiere. Ed è il monoteismo, di cui questo teologo puritano fece la base della Costituzione riveduta!» (p. 73). - In realtà, non si può sostenere che Anderson abbia abbandonato qualcosa delle sue convinzioni anteriori. Egli s'è limitato a mettere il legame muratòrio al di sopra delle divergenze religiose, ed è così che ha preparato la fortuna della Libera Muratòria.

12. - MACKAY, History of Free Masonry, t. IV, p. 940.

13. - Regul. IV. No Lodge shall make more five new Brethren at one time, mor any man under the age of 25, who must be also his own Master; unless by a dispensation from the Grand Master or his Deputy.

14. - La prima edizione, del 1724, non riproduce la lettera citata.

15. - Questa opinione dell'illustre A. è piuttosto diffusa in quanti ritengono che il secondo grado sia semplicemente un grado «di passaggio», d'importanza affatto trascurabile. Noi riteniamo che il grado di Compagno sia d'importanza fondamentale dello sviluppo iniziatico della muratòria azzurra, grado centrale del sistema; ci riserviamo di sviluppare questo concetto nel modo e nel luogo opportuno.