I SORVEGLIANTI
La funzione dei Sorveglianti fin dai tempi operativi era quella di sovrintendere alla regolare esecuzione del lavoro, di mediare, in caso di liti, e di controllare soprattutto che ogni Operaio ricevesse il dovuto. Il Sorvegliante era insomma responsabile degli Operai ed il suo incarico includeva anche il pagamento dei salari.
Le antiche Logge liberomuratorie a carattere operativo godevano dell'assistenza di numerosi Sorveglianti. Però, col sopravvento degli intenti speculativi, come dato rilevare dal più antico Catechismo, in nostro possesso, si osserva dapprima la presenza di un solo Sorvegliante (1) e poi, a partire dal 1700, si riscontrano allusioni a più Sorveglianti, probabilmente due, come si deduce da una frase del Ms. Sloane n. 3329, 1700: "Ciò che fa il Maestro la mattina, viene ripetuto nel pomeriggio dai Sorveglianti" (2). La presenza di due Sorveglianti finalmente, testimoniata, nel 1723, da una risposta formulata nel libello d'origine scozzese, A Mason's Examination, 1723. La domanda che pone la questione la n. 5 e chiede: "Cosa rende una Loggia giusta e perfetta?" La Risposta che ci interessa. recita: ''Un Maestro, due Sorveglianti, quattro Compagni, cinque Apprendisti. con squadra, compasso e regolo comune" (3) e, da allora, la presenza di due Sorveglianti diventa definitivamente consueta.
Nella documentazione di cui si dispone, tuttavia, non c'è alcun riferimento alla "stazione" precisa di ciascun Sorvegliante. Pertanto, alla domanda sul "dove" stesse esattamente il I° Sorvegliante o il 2° Sorvegliante, non si può rispondere se non per deduzione.

Va detto, inoltre e tenuto ben presente per il prosieguo, che la gran parte delle notizie concernenti la Libera Muratoria dei primi anni del XVIII secolo ci sono pervenute da fonti, quantunque spesso denigratorie, tuttavia vicine ai fondatori della prima Gran Loggia. Tracce delle abitudini conservatrici di coloro che non aderirono all'iniziativa fondatrice della Gran Loggia sono riscontrabili nelle procedure o comportamenti di coloro che mantennero atteggiamenti di protesta nei confronti delle novità e che per distinguersi introdussero l'epiteto di "Moderns" nei confronti dei fondatori e l'epiteto di "Antients" nei propri confronti.


Dal 1721, nel Ms. Wilkinson, le denominazioni di Junior Warden e di Senior Warden sono attestate e pienamente in uso e, secondo la stessa fonte (4), si apprende che il Maestro di Loggia "sta" all'Oriente, mentre i Sorveglianti "stanno" entrambi all'Occidente, i Compagni "stanno" al Meridione e gli Apprendisti Iscritti "stanno" al Settentrione.

Dall'uso del verbo "stare" (to stand) qualche studioso ha inferito che, durante il Lavoro di Loggia, tutti stessero in piedi (5).
Dal momento in cui, intorno al 1727 (6), i Simboli del Lavoro massonico cominciarono ad essere disegnati, prima sul Pavimento e poi sui cosiddetti Tappeti o Quadri di Loggia, tra tali disegni fecero la loro comparsa due particolari Colonne, le Colonne B. e J. del Portico del Tempio di Salomone, che servivano a ricordare le Parole degli Apprendisti e dei Compagni.
 

In conformità con le descrizioni bibliche la Colonna B. fu disegnata a sinistra e la Colonna J. a destra di chi guardava il Quadro di Loggia. Dei primi Quadri di Loggia non sono pervenuti esemplari, tuttavia, la prima impostazione, almeno per quanto riguarda la comparsa delle Colonne B. e J. si deduce dall'esame di qualche raro grembiule contemporaneo.
Fin dalla loro prima evocazione, a scopo mnemotecnico, le due Colonne diventarono gli emblemi dei due Sorveglianti.
In particolare, la Colonna B. che secondo la tradizione Scritturale significava "nella Forza", oltre ad essere importante per la sua denominazione che ricordava la Parola dell'Apprendista, divenne l'emblema del 1° Sorvegliante. La Colonna J. che, a sua volta, significava "Stabilità", oltre a ricordare la Parola del Compagno d'Arte, divenne l'emblema del 2° Sorvegliante.
La presenza di due Sorveglianti e le rispettive denominazioni sono ripetute nel 1730 nel famoso opuscolo "Masonry Dissected" di S.Prichard, nel quale, per altro, si conferma definitivamente che la posizione dei Sorveglianti è all'Occidente (7).
 

In queste condizioni, considerato l'orientamento della Loggia, lungo l'asse Est-Ovest e considerato l'Oriente come sede del Maestro di Loggia, l'Occidente, convenientemente, era deputato a contenere la porta d'ingresso ai lati della quale sarebbero venuti a trovarsi, del tutto naturalmente, i due Sorveglianti.
Il 1° Sorvegliante assunse la sua stazione in corrispondenza della Colonna B. e venne, perciò, con ogni probabilità, a collocarsi nei pressi del lato Nord-Ovest della Loggia.
Il 2° Sorvegliante (8) assunse la sua stazione in corrispondenza della Colonna J. e venne, perciò, a sua volta, altrettanto probabilmente, a collocarsi nei pressi del lato Sud-Ovest della Loggia.
In base all'iconografia dell'epoca, risalente alla mettà degli anni '40 del XVIII sec., si può dire che nessun genere di cattedra era stato ancora introdotto per nessun Ufficiale. Lo stesso Maestro Venerabile, in fondo, pur disponendo di un comodo sedile, non aveva di fronte a sé che un semplice sgabello, tutt'altro che una cattedra.
Inoltre, in queste documentazioni, va tenuto, però, presente che, le stazioni dei Sorveglianti sono descritte in modo invertito, per effetto della cosiddetta "Inversione" delle Parole di I e di II grado che era stata introdotta dai Moderns, a partire dal 1739 circa. La posizione delle Colonne B. e J., come veniva rappresentata in quei Quadri di Loggia, comportava le loro collocazioni invertite rispetto alle originarie posizioni bibliche. Pertanto, al 1° Sorvegliante, da quel momento in poi, fu riferita la Colonna J. e al 2° Sorvegliante la Colonna B..
Quanto detto trova definitiva conferma in alcuni Catechismi d'origine francese, ispirati alle modalità dei "Moderns", risalenti agli anni '44-45 del XVIII secolo, che danno, finalmente, esplicite descrizioni (9) delle accennate stazioni.
Gli stessi riferimenti furono mantenuti anche quando nei primi anni del XIX secolo le Colonne J. e B. furono materialmente erette ai lati dell'ingresso della Loggia.
I compiti dei Sorveglianti sono alquanto precisamente descritti nei testi catechistici, relativi al 1°, 2° e 3° grado, riportati da S. Prichard (10).
Il 1° Sorvegliante, detto anche Senior Warden, conservando il retaggio delle funzioni operative, continuò ad essere responsabile di tutti i Fratelli mentre lavoravano, il che significa, che aveva la cura della Loggia al Lavoro. Il 2° Sorvegliante, detto anche Junior Warden ebbe, per analogia, la responsabilità dei Fratelli durante la ricreazione.
 

Dalle procedure descritte tra il 1742 e il 1744 dall'Abate Perau, sembra, tra l'altro, che fosse anche compito dei Sorveglianti, spada in pugno, sorvegliare l'uno dall'interno, l'altro dall'eterno, la così detta "Camera Oscura" [poi dal 1813 Gabinetto di Riflessione] in cui veniva condotto il Candidato e lasciato alle sue riflessioni.
Nonostante le perplessità suscitate circa questa incombenza, nell'iconografia settecentesca francese si nota, per l'appunto, il 2° Sorvegliante, contraddistinto dal "Filo a Piombo", che sorveglia il Candidato all'interno della "Camera Oscura".

Risponde, sicuramente, al vero che, dopo che il Candidato era stato condotto nella Loggia a cura del suo padrino, i Sorveglianti gli si ponevano ai lati per guidarlo nel prosieguo della cerimonia (11).
E molto probabile, pertanto, che i Sorveglianti di questi primi tempi settecenteschi svolgessero compiti di "Floor Officers", simili a quelli che, secondo le attuali procedure inglesi, svolgono i Diaconi la cui presenza, presso i Moderns, non era prevista.

Un valido indizio che effettivamente i Sorveglianti svolgessero compiti da "Floor Officers", si può rilevare anche da certa iconografia in cui si vede il 2° Sorvegliante che conduce per mano il Candidato. Queste modalità sono, per altro, ampiamente riferite anche nei vari Catechismi francesi che descrivono le cerimonie di ammissione (12)


I DIACONI

L'Ufficio dei Diaconi risale agli Schaw Statutes del 1598-99, emanati nel regno di Scozia, sotto Giacomo VI, da William Schaw, General Warden, di nomina reale. In tali Statuti la carica di Diacono era equipollente a quella di Sorvegliante.
Nelle Logge operative scozzesi il Diacono era, talvolta l'Ufficiale Capo, ed il Sorvegliante aveva il compito di Tesoriere. C'erano Logge che avevano un Sorvegliante e nessun Diacono e Logge che avevano un Diacono e nessun Sorvegliante.
Nelle Logge simboliche inglesi l'Ufficio dei Diaconi fu modellato sulla pratica scozzese e, mentre si diffuse tra gli Antients, non incontrò il favore dei Moderns.
Il compito dei Diaconi è chiaramente indicato nei Rituali come quello di "Messaggeri" del Maestro di Loggia e del 1° Sorvegliante.
In alcune Giurisdizioni come in quella Italiana, i Diaconi sono previsti solo nel 1° grado e sono, in genere, dei Compagni d'Arte. In altre Giurisdizioni come in quella Inglese, ai Diaconi, scelti tra i Maestri, sono attribuite maggiori incombenze in ragione delle quali la loro presenza è indispensabile in tutti e tre i gradi simbolici (13).
Nell'ambito delle iniziative intraprese dalla Gran Loggia d'Inghilterra (Moderns) per unificare le procedure in vista di una possibile Unione dei due filoni rivali, il 26 ottobre 1809 fu fondata la cosiddetta Loggia di Promulgazione che, nel verificare tutte le cerimonie, ne adottò gran parte di stampo Antients. In questo contesto, nel corso del 1809, la Loggia di Promulgazione raccomandò che i Moderns adottassero anch'essi l'Ufficio dei Diaconi. Nelle Giurisdizioni Anglosassoni, secondo i costumi degli Antients, i Diaconi sono dotati di una Antenna o Asta e il loro Gioiello è una Colomba. In Italia, i Diaconi sono dotati di un Regolo ed il loro Gioiello è un Guanto.
 

Presso i Moderns le due Colonne del Portico del Tempio di Salomone, che ornavano il Quadro di Loggia, rappresentavano l'emblema distintivo dell'Ufficio dei Sorveglianti. Presso gli Ancients, tale emblema si era materializzato e i Sorveglianti, da tempo, avevano cominciato a portare nelle proprie mani due Colonnine che, secondo le convenzioni correnti, rappresentavano le Colonne Boaz e Jachin in miniatura, l'una uguale all'altra e, quando non le tenevano in mano, le deponevano nei pressi delle loro stazioni.
Ciò durò finché non fu loro assegnato un tavolo su cui le Colonnine furono appoggiate. In queste condizioni, del tutto naturalmente, le Colonnine vennero coinvolte ed impiegate dagli Ancients in quella procedura di "Chiusura della Loggia" che attribuiva al Sorvegliante il compito di chiudere la Loggia, la cui comparsa, in uno con la procedura di "Apertura della Loggia", secondo l'evoluzione formale conseguita ed allora ritualizzata, fu registrata la prima volta nel Catechismo inglese The Three Distinct Knocks del 1760 in cui, tra l'altro, si ha pure la prima registrazione documentale della miniaturizzazione delle Colonne B. e J. in Colonnine, usanza degli Antients, risalente probabilmente ai primi anni del XVIII sec. (14).
 

Infatti, secondo questo testo che descrive pratiche degli Ancients, il Maestro di Loggia sussurra al 1° Diacono che è sua intenzione chiudere la Loggia. Il 1° Diacono porta il messaggio al 1° Sorvegliante che, nello stesso modo, lo trasmette al 2° Diacono. Questi, a sua volta, lo porta al 2° Sorvegliante, che lo dichiara ad alta voce alla Loggia. Si noti che, in questa fase ritualistica, è solo l'intenzione del Maestro Venerabile di "chiudere la Loggia" che è oggetto di trasmissione.


A questo punto, si registrano per la prima volta la "alzata" e la "abbassata" delle Colonnine poste sui tavoli dei Sorveglianti.
Il 2° Sorvegliante "alza" la sua Colonnina ed il 1° Sorvegliante "abbassa" la propria, perché secondo il testo del Catechismo, la cura della Loggia mentre i Fratelli sono in ricreazione, è nelle mani del 2° Sorvegliante (15).
Da ciò deriva che quando si riaprono i Lavori, la Colonnina del 2° Sorvegliante si trova "alzata" in ragione del fatto che i Fratelli provengono dalla ricreazione e sono ancora sotto la responsabilità del 2° Sorvegliante. Appena la Loggia viene dichiarata aperta, si abbassa la Colonnina del 2° Sorvegliante e si alza la Colonnina del 1° Sorvegliante perché, con l'apertura della Loggia, durante il Lavoro, la responsabilità sui Fratelli passa al 1° Sorvegliante.


In Italia, molti Rituali, venuti in essere successivamente, a cominciare da quello del Grande Oriente d'Italia, fondato nel 1805 a Milano, in uso dal 1806 presso le Logge di Rito Scozzese Antico ed Accettato, danno l'impressione di aver ripreso, quasi parola per parola, questa procedura, ma, a ben guardare, ne hanno stravolto il contenuto. Infatti, i vari rimaneggiamenti ritualistici, faranno sì che, mentre l'intenzione di "chiudere la Loggia" sarà proclamata ad alta voce dallo stesso Maestro Venerabile, l'oggetto della trasmissione, attraverso i Diaconi, sarà tutt'altra cosa, e cioè, la "Parola Sacra" del I grado. Non solo, ma contraddittoriamente alle procedure stabilite per l'impiego dei Diaconi, ribadite anche nei Rituali contemporanei, il 1° Diacono, anziché portare il messaggio del Maestro Venerabile al 1° Sorvegliante, lo porta al 2° Sorvegliante e questi, che non ha un Diacono tutto per sé, utilizza quello del 1° Sorvegliante per inoltrare il messaggio del Maestro Venerabile al 1° Sorvegliante, sovvertendo, così, tutto l'ordine gerarchico delle comunicazioni (16).
E materia di supposizione, poiché mancano prove adeguate, che queste procedure abbiano ricevuto favorevole considerazione dalle due Logge, la Loggia di Promulgazione del 1809 e la Loggia di Riconciliazione del 1816, che svolsero comune azione tendente alla unificazione del Rituale massonico, che furono fondate, l'una prima e l'altra dopo L'Unione delle due Grandi Logge rivali inglesi. Qualunque sia stata l'occasione per l'approvazione di queste procedure, esse ebbero, in ogni caso, la loro ufficialità all'epoca dell'Unione.
Quando, verso il principio del XIX secolo, presso i Moderns, le Colonne B. e J. furono architettonicamente materializzate, fissate su appositi piedistalli e collocate rispettivamente, ai lati destro e sinistro dell'ingresso occidentale della Loggia, in perfetta corrispondenza con le Colonne disegnate, all'epoca, nel Quadro di Loggia, nei pressi dei relativi Sorveglianti, la novità fu del tutto ignorata nell'arredamento e nelle architetture degli Antients, presso i quali, le Colonnine in miniatura, tutt'altro che abolite, continuavano ad essere ancora appoggiate sui tavoli dei rispettivi Sorveglianti, il 1° all'Occidente, il 2° al Meridione e venivano alzate ed abbassate, secondo l'usanza, in relazione alla Apertura e alla Chiusura della Loggia (17).
 

Il ripristino della primitiva posizione delle Colonne, conforme alle descrizioni bibliche, fu ristabilito solo dal 1809, allorché, vennero a cessare le ragioni che avevano determinato "l'Inversione". A testimonianza dell'iniziativa resta il Verbale della Gran Loggia dei Moderns del 12 aprile 1809 in cui si dà per stabilito che non è più necessario "continuare a tenere in vigore quelle misure che furono istituite nel 1739 o intorno a quell'anno nei confronti dei Massoni irregolari" (18). Con l'occasione, al 1° Sorvegliante ritornò la corrispondenza alla Colonna B. e al 2° sorvegliante la corrispondenza alla Colonna J..
In seguito alle particolari riforme che, ad iniziativa della Gran Loggia d'Inghilterra, a partire dal 1810 si susseguirono nell'intento di diminuire il divario ritualistico con la Gran Loggia rivale degli Antients, la posizione del 2° Sorvegliante al Sud fu assunta anche presso i Moderns.
Va detto anche che questo spostamento concorse ad attenuare la corrente abitudine di mettere in stretto rapporto i Sorveglianti con le due Colonne B. e J., non più per il loro intimo riferimento alle Iniziali delle Parole Sacre del 1° e del 2° grado, quanto piuttosto, per il loro significato biblico, abitudine che da qualche tempo, metà del XVIII sec. era coltivata, specialmente tra i Moderns.
Questi nuovi assetti trovarono concordi Antients e Moderns nell'accordo d'Unione del 1813.
Dopo l'Unione, fu fondata la Loggia di Riconciliazione (1813 - 1816) allo scopo di standardizzare i Rituali. Emerse, così un nuovo Rituale, fondato su di un Simbolismo che coniugò antiche leggende con le nuove concezioni. Le Logge, per esempio, furono intestate a "Salomone" e non più a "San Giovanni". Cose del genere non piacquero e i Massoni inglesi preferirono tornare al ritualismo illustrato da William Preston (1772).
 

Le ritualità promosse dalla Loggia di Riconciliazione furono approvate dalla G.L.U.d'l., ma mai rese esecutive. Altre iniziative, tra cui quelle delle Logge "Stability" (1817), "Perseverance" (1818) e, specialmente quella della "Emulation Lodge of Improvement", fondata a Londra nel 1823, ebbero migliore affermazione e si diffusero nel contesto di una miriade di Rituali tutti variamente praticati.
Emerse, così, un nuovo Simbolismo che identificò i tre Leggendari Grandi Maestri, Salomone, Hiram di Tiro e Hiram Abif con il Maestro di Loggia e i due Sorveglianti, non solo, ma coinvolse questi Dignitari anche con i tre Pilastri della Loggia.
 

In area francese, in particolare in quella influenzata dal Grande Oriente di Francia, i ripristini adottati dalla Libera Muratoria Britannica, cioè, l'abolizione delle "Inversioni" , non furono seguiti. Si determinò perciò in area ritualistica che conservò i cambiamenti introdotti dai Moderns e ciò determinò l'affermarsi di una ritualità tipica detta Rito Francese.
Nel nord del Continente, intanto, per il fatto che erano in uso Rituali derivanti direttamente dal "Masonry Dissected" di Prichard, oppure da sue traduzioni, i Sorveglianti continuarono per lungo tempo a "stare" tutti e due all'Occidente ed in Germania, come in tutta l'area tedesca in particolare, attuato il ripristino, dopo l'abolizione dell'inversione delle Parole, quelle posizioni si sono conservate fino ai nostri giorni (19).
Le Colonnine in miniatura, universalizzate dalle influenze Ancients, dopo l'Unione, continuarono ad essere coinvolte nelle procedure di "Apertura" e "Chiusura" della Loggia. Col tempo, però, hanno subito lo snaturamento della loro originaria funzione, per cui si è dato luogo ad un vero e proprio traviamento simbolico.
Ricordiamo, infatti, che le Colonnine, nelle mani dei Sorveglianti, erano i loro emblemi e richiamando alla memoria le due Colonne salomoniche, adombravano nelle loro iniziali B. e J. l'importante riferimento alle Parole del 1° e del 2° grado di cui si componeva, nel suo complesso, l'originario assetto dell'Iniziazione libero muratoria.
Esse sono state impropriamente assimilate a due dei Pilastri che sorreggono la Loggia: la Forza e la Bellezza.

Per comprendere l'improprietà dell'assimilazione, va ricordato che i tre Pilastri della Loggia, Saggezza, Forza e Bellezza erano stati evocati negli antichi Catechismi per significare che una Loggia può reggersi solo se sussiste la Saggezza per inventare (o ideare), la Forza per sostenere, la Bellezza per ornare.
Il concetto informatore di "Pilastro" non ha, dunque, niente a che vedere col concetto informatore di "Colonna salomonica".
Prendendo, comunque, atto dell'avvenuta arbitraria e devastante assimilazione tra le Colonnine e i Pilastri di Loggia, si deve prendere, altresì, atto di ulteriori non meno gravi conseguenze.
Là dove i Pilastri prossimali ai due Sorveglianti avevano assunto un'estetica correlata ad Ordini Architettonici, in particolare agli Ordini Dorico e Corinzio, a loro volta, le dette Colonnine hanno assunto l'analoga forma architettonica dei Pilastri di riferimento. Così, la Colonnina del 1° Sorvegliante assunse la forma architettonica "dorica" e fu assimilata alla "Forza", mentre la Colonnina del 2° Sorvegliante assunse la forma architettonica "corinzia" e fu assimilata alla "Bellezza".
Da ciò si spiega, ma non si giustifica, come mai anche sul tavolo del Maestro di Loggia venne trovarsi una Colonnina (aggiuntiva, per simmetria, rispetto alle due di pertinenza dei Sorveglianti e per la stessa simmetria di Ordine Jonico, assimilata al Pilastro della Saggezza).
Inoltre, sempre a causa della confusione simbologica, questa terza Colonnina ha finito con l'essere coinvolta, con le altre due, nelle procedure di "Apertura" e "Chiusura" della Loggia: e per questa ragione, in analogia con le funzioni di quelle, essendo essa la Colonnina del Maestro di Loggia, resta sempre "ritta", mentre sul tavolo dei Sorveglianti le relative Colonnine sono rispettivamente "abbassate" o "alzate" alternativamente, in relazione alla "Chiusura" o "Apertura" della Loggia.
Bisogna, in ogni caso, prendere atto che dall'errore simbologico descritto, si è sviluppata una prassi tuttora affermata in molte Comunioni, in taluna delle quali, tuttavia, la fantasia interpretativa si e del tutto sbizzarrita.
Infine, si può osservare che "l'Alzata" e "l'Abbassata" delle Colonnine, è stata arbitrariamente messa anche in relazione con una pretesa interprevalenza tra i tre Pilastri, durante il Lavoro di Loggia. Si é preteso, infatti, che la Colonnina del Maestro di Loggia fosse sempre "ritta" perché il suo Pilastro di riferimento sarebbe più importante degli altri due. E, degli altri due, quello riferito al 1° Sorvegliante, fosse più importante di quello riferito al 2° Sorvegliante (20).


Concludendo l'excursus intrapreso in materia di Sorveglianti e Colonnine, ecc. non si può non tener conto, per quanto riguarda la ritualistica praticata in Italia, di eventi particolari e complessi che potrebbero essere definiti: Riforme all' "Italiana".
in Italia, in particolare, nonostante che il "Rituale", pubblicato dal GOI nel 1969, prescrivesse per le Colonne B. e J., rispettivamente, l'Ordine "Dorico" e il "Corinzio", perpetuando, per altro, l'antico errore di confondere le Colonne salomoniche con i Pilastri della Loggia e attribuendo ai Sorveglianti i significati di due dei tre Pilastri (Forza e Bellezza), a seguito di una tacita, ma mai ostacolata, riforma ritualistica, spontanea, le Colonne B. e J. cominciarono ad essere caratterizzate, rispettivamente dall'Ordine "Dorico" e "Jonico".
Nel 1975, infine, il GOI pubblicò un "Rituale per il 1° Grado" riproducendo le Colonne B. e J. nelle dette modalità, "Dorico" e "Jonico", prendendo atto, così, della tacita riforma degli anni '60.
Da notare che la tacita riforma stabilì, sempre in Italia, l'attribuzione della Colonna B. al 2° Sorv. e l'attribuzione della Colonna J. al 1° Sorv., vale a dire che al 2° Sorvegliante fu attribuita la "Forza" e al 1 ° Sorvegliante fu attribuita la "Bellezza".


Da tutto quanto sopra, nella presunzione che le Colonnine disposte sui Tavoli dei Sorveglianti simbolizzassero contemporaneamente le Colonne salomoniche (B. e J. nei loro rispettivi arbitrari significati di "Forza" e "Bellezza") e i Pilastri della Loggia, detti anche essi, talvolta, "Colonne", i cui significati sono: Forza - Bellezza e Saggezza, seguendo la tacita ispirazione riformatoria che aveva determinato la sequenza degli Ordini Architettonici "Dorico-Jonico" in ordine alla descrizione delle Colonne salomoniche "B." e "J.", ulteriori e più recenti riformatori italiani, nell'edizione dei Rituali del 1998, caratterizzarono la Colonnina del 1° Sorvegliante con l'Ordine "Jonico", per la Bellezza, la Colonnina del 2° Sorvegliante con l'Ordine "Dorico" per la "Forza" e, per esclusione, con l'Ordine "Corinzio" la Colonnina fissa del Maestro Venerabile per significare la "Saggezza".

 


 


1. Cfr. Edinburgh Register House. 1696. Op. cit. p. 32. Cfr. anche Ms. Dumfries n. 4. 1710, Op.cit.. p. 66.

2. Cfr. Ms .Sloane n. 3329. 1700. Op.cit., p.48.

3. Cfr. Mason's Examination. 1723. Op.cit.. p. 73. (T.d.A.).

4. Cfr. Ms. Wilkinson, 1727, riprodotto in The Early Masonic Catechisms, Op.cit., pp. 124, 128 e 129.

5. La Domanda n. 58 del Catechismo contenuto in Masonry Dissected. 1730. recita: "Where stands (sic) your Wardens?" ("Dove stanno i vostri Sorveglianti?"). Dall'impiego del verbo "to stand" si è voluto ritenere che i Sorveglianti "stessero in piedi". Inoltre, la Domanda n. 56 dello stesso Catechismo "Where stands your Master?" (Dove sta il vostro Maestro?), conferma l'usanza di stare in piedi anche da parte del Maestro. Solo a partire dalla metà degli anni '40 del XVIII sec. la documentazione pervenutaci comprova che per il Maestro fosse destinata una particolare sedia, quantunque non possa escludersi del tutto, alla stessa epoca, che altrettante sedie non fossero destinate anche ai Sorveglianti. Cfr. S. Prichard. Masonry Dissected. 1730. Op. cit.. p. 15.

6. Cfr. A Mason's Confession. 1727.

7. Cfr. S. Prichard. Masonry Dissected. 1730. Op.cit.. pp. 10. 11, 15.

8. Presso coloro che mantenevano atteggiamenti conservatori e che perciò venivano detti Antients, il 2° Sorvegliante si trovava collocato al Sud.

9. Cfr. L.Gabanon (L.Travenol) Le Catéchisme des Francs Maçons, 1744. Cfr. Ignoto, L'Ordre des Francs-maçons trahi et le Secret des Mopses révélé. Amsterdam. 1745, riprodotti in Early French Exposures. Edited by H. Carr. published by Quatuor Coronati Lodge n. 2076. Q.C. Correspondence Circle. London, 1971. Ristampa Kessinger Publishing Company. Kila. MT. U.S.A. 1997.

10. Cfr. S. Prichard. Masonry Dissected. 1730. Op.cit. passim.

11. Cfr. G.L.C. Perau, Le Secret de Franc-Maçons. 1742-44. Op. cit. pp. 66 e 67.

12. Vedi Fig. n. 2 (1715). Cfr. G.L.C. Perau. Le Secret des Francs-Maçcons. 1742-11. Op.cit., p.67 e anche Ignoto. L'Ordre des Francs-Maçons trahi et le Secret des Mopses révélé, Op.cit., pp. 431 e 432.

13. Cfr. H.W. Coil. Coil's Masonic Encyclopedia. Op.cit. p. 156. v. Deacon.

14. Cfr. The Three Distinct Knocks. The Door of the Most Ancient Free-Masonry openig to all men, printed by H. Srjeant. London. 1760. di ignoto firmatosi: W:.O:.V:. Catechismo inglese non autorizzato che descrive pratiche, probabilmente introdotte da Massoni irlandesi, divenute d'uso presso i Massoni della Gran Loggia degli Antichi. (I "Tre Colpi", di cui al titolo, si ispirano ad un passo evangelico: "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto (Matteo. VII. 7), versione in italiano. I Tre Distinti Colpi. ecc. inserto in Quaderno n. 8. edito dalla Loggia "Brenno Bertoni" di Lugano. 1998. traduzione di Orazio Schaub.

15. Crf. The Three Distinct Knocks. 1760. Op.cit.. p. 217.

16. Cfr. Rituali dei Gradi Simbolici. Massoneria Italiana. Grande Oriente d'Italia, Palazzo Giustiniani. Tipografia Giuntina di Firenze, Roma, 5969 A.d.AL.. 1969 E.V. pp. 9, 15, 16. Ristampe del 1977 e del 1992, praticamente uguali. Rituale del 1 Grado. Chiusura dei Lavori in Grado di Apprendista. p. 45.

17. Cfr. The Three Distinct Knocks. 1760, trad. italiana. I Tre Distinti Colpi. 1760. Op.cit. pp. 200, 202.

18. Cfr. citazione in H. Carr, The Freemason at Work. Op.cit. p. 158.

19. Vedi Fig. n. 3. Pianta della Loggia. I numeri 2 e 3 si riferiscono, rispettivamente, al 1° ed al 2° Sorvegliante. Cfr. Ritual I der Grossloge der Alten Freien und Angenommenen Maurer von Deutschland - AF u AM, Bauhutten Verlag GMBH, Hamburg. 1978. p. 7.

20. Il Boucher, seguendo la snaturante assimilazione delle Colonnine ai Pilastri, avalla il traviamento simbologico delle stesse, affermando che: "'Nella Massoneria anglosassone i Pilastri [cioè, i "sostegni" della Loggia], figurano in miniatura sulle cattedre dei Dignitari. Quando il 1° Sorvegliante alza il suo Pilastro, il 2° Sorvegliante abbassa il suo e viceversa. Ciò indica la preminenza di un principio su di un altro durante il Lavoro". Cfr. J. Boucher, La Simbologia Massonica, Op.cit. p. 100.

 


 

 

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© Luigi Sessa