Il manoscritto di Edimburgo è il più antico scritto massonico in cui sono rese notizie sui rituali.

Fu scoperto nel 1930 dal reverendo J. Charles e T. Mclnnes negli archivi di Edimburgo, da qui il suo nome. 

Nella prima pagina del manoscritto è riportata la supposta data di compilazione (1696) e la seguente intestazione: "Alcune domande a proposito della parola del Massone".

L'importanza che gli studiosi attribuiscono al manoscritto è di due nature. 

Una prima è data dalla evidenza che il documento, di cui si ignorano i motivi e le circostanze di compilazione, nasce non in ambienti massonici ma profani che erano riusciti a penetrare il segreto della iniziazione massonica.

L'altra è per la testimonianza documentale sulle modalità rituali in uso nelle Logge del XVII secolo.

Il manoscritto è articolato in due sezioni. Nella prima vi sono riportate una serie di domande e risposte convenzionali che consentivano ai massoni dell'epoca di riconoscersi. La seconda è un vero e proprio rituale di "iniziazione" che prova la esistenza nel XVII di due soli gradi, quello dell'Apprendista e quello di Compagno d'Arte o anche Maestro Massone.

L'esistenza dell'uso di trasmettere la "parola" è confermata da ambienti profani già dal 1637. Su tali conferme lo studioso francese Edmond Mazet avanza l'ipotesi che il manoscritto che si possiede, come anche quello di Crawley e Kevan, in realtà non siano degli originali, ma solo delle copie effettuate su dei documenti più antichi.

"Au renouvel du tens"

Anonimo francese secolo XIII

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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