Anzitutto, distinguiamo vari tipi di satanismo (mi avvalgo delle distinzioni riportate dal Dr. Massimo Introvigne, in un suo importante studio del 1990) di cui le principali sono: 1) il satanismo razionalista, che esalta il Diavolo biblico, soprattutto come simbolo razionalista, anticattolico, antidogmatico, trasgressivo, libertino e goliardico; 2) il satanismo occultista, che, in uno sfondo magico-occulto, venera Satana come potenza tenebrosa, accettando in sostanza la demonologia biblica; 3) il luciferismo o satanismo gnostico-manicheo, secondo il quale il Diavolo (o, per meglio dire Lucifero) non è malvagio (secondo il giudizio che ne danno la Bibbia e la Chiesa Cattolica), ma è in realtà un principio (personale o impersonale) luminoso, buono e necessario del sacro e del divino, per cui egli è davvero portatore di conoscenza e di luce (Lucifero). In genere, in questo contesto gnostico rientra la tesi esoterica della Legge dell’Equilibrio Universale o dell’Armonia-Unione degli Opposti. Questa Legge sarebbe presente in Dio, nell’Uomo e nel cosmo. Da ciò consegue che in Dio vi sarebbe sia il Bene e sia il Male; l’Uomo primordiale (es. il cabalistico Adam Kadmon) sarebbe Androgino (cioè Bisessuale); il Male e la Morte sarebbero necessari al bene e al progresso del Cosmo… Gli Iniziati devono perciò congiungere tutti gli opposti, i quali sono in realtà parte di un UNO: Vita-Morte, Bene-Male (dunque anche Dio-Satana), Luce-Tenebre, Maschile-Femminile, Cielo-Inferi… sono in realtà UNO (secondo il punto di vista esoterico). Tale Legge esoterica conduce a ritenere che gli Iniziati debbano raggiungere l’androginia e che Dio e Satana sarebbero due facce (personali o simboliche) della medesima Entità divina… Per cui, in tale contesto esoterico, Satana sarebbe (più o meno contemporaneamente) il volto tenebroso di Dio ma anche il portatore di luce…. In uno studio fenomenologico sul satanismo e le messe nere (considerato un classico sul tema), Gerhard Zacharias sostiene che il satanismo ha un aspetto creativo poiché restaura l’unità degli opposti distrutta dal dualismo cristiano che ha invece demonizzato le forze oscure venerate nel mondo pagano. Zacharias (che mostra simpatia per tale satanismo) afferma che al di là della Chiesa Cattolica Romana esiste una “Tradizione” che culmina nell’Alchimia esoterica ed è presente anche nel Rosacrocianesimo, nella Massoneria, nella psicologia di Freud e di Jung: è una “Tradizione” che persegue la restaurazione della Totalità mediante il ricongiungimento degli opposti…. In effetti la Legge dell’Equilibrio-Armonia degli Opposti è presente nella cultura della Cabala ebraica, dell’Alchimia esoterica e dell’Ermetismo. Nel Sepher Ha-Bahir (il primo testo cabalistico apparso nella Francia del Sud verso il 1180) si afferma che Dio è androgino e in Lui è presente Satana… Anche nel libro cabalistico il Sepher ha Zohar (sec. XIII-XIV) è affermato che in Dio vi è una metà femminile che è demoniaca. In altri passi zoharici Satana (o Samael) è presentato quale servo fedele di Dio, protettore della Divinità a guisa di guscio di noce, angelo di morte necessario al mondo e che prova piacere di uccidere gli uomini solo per il fatto che Dio glielo ha ordinato. Tra il secolo XVII e XVIII, negli ambienti ebraici (anche rabbinici) europei e mediorientali, compaiono alcuni movimenti messianici legati agli ebrei Shabbetai Zevi, Jacob Frank (sedicenti “Messia”) e a Nathan di Gaza (“teologo” shabbetiano) i quali sviluppano (chi più, chi meno) nella teoria (specialmente Nathan di Gaza) e nella prassi (Shabbetai e Frank) una Cabala “eretica” ed espressamente antinomistica alla quale si oppongono gli Ebrei ortodossi. Shabbetai Zevi insegnava che al “Messia” (cioè a lui stesso) ed ai suoi discepoli, era necessario compiere atti trasgressivi (es. apostasia) per “scendere” nel regno infernale e dominarlo. Frank fu maggiormente libertino e nichilista antireligioso. Nathan di Gaza teorizzò espressamente che in Dio c’è il Male, e quindi la futura redenzione delle forze sataniche. Tali personaggi insegnavano ai loro discepoli a tener celate tali idee ai “profani” (Ebrei inclusi) e a simulare esternamente la fede nell’Ebraismo oppure nel Cristianesimo o nell’Islamismo. È ovvio che gli Ebrei ortodossi si opposero a siffatte teorie e prassi.
Torniamo alla distinzione dei vari tipi di satanismo (razionalista, occultista e gnostico-manicheo) sopra riportata. Questa classificazione non è così rigida come può sembrare, per cui è possibile riscontrare talvolta un amalgama delle tipologie sopra descritte. Ad esempio, nel satanismo razionalista di Anton Szandor La Vey (fondatore della Chiesa di Satana, nel 1966) troviamo tracce o elementi di luciferismo. Tra i quattro Prìncipi dell’Inferno, La Vey pone «LUCIFER – (Roman) bringer of light, enlightenment, the air, the morning star, the east». La Vey contesta al Cristianesimo di aver demonizzato e colpevolizzato «Lucifero», «il portatore della luce». La Vey afferma che «solo il DUBBIO può provocare l’emancipazione mentale», ossia il dubbio nei dogmi cristiani permetterà la resurrezione di Lucifero. Nei rituali satanici, La Vey si rivolge al Diavolo chiamandolo «Lucifer, Morning Star» («Lucifero, Stella del Mattino»), «Lord of Light». Ci sono studiosi cattolici che, da un punto di vista sociologico e storico, restringono il concetto di satanismo all’adorazione formale e rituale indirizzata a quell’entità biblica chiamata Satana. Per cui non basterebbero riferimenti simbolici e rituali a Satana-Lucifero per far parlare di satanismo in senso storico-sociologico. Tali studiosi prendono come unico modello di riferimento il satanismo delle “messe nere” celebrate per la prima volta nel secolo XVII da personaggi della nobiltà parigina. Quel modello di satanismo cultuale e “organizzato” è giunto ai nostri giorni, con tanto di Chiese di Satana organizzate e giuridicamente legittimate, peraltro contattabili anche via internet. Sarebbe proprio con quelle “messe nere” del XVII secolo, l’inizio del satanismo vero e proprio. Studiosi contemporanei distinguono, anzi, separano quel satanismo “alla francese” del 1600 (quello delle “messe nere” tuttora “vivo”) dai precedenti “Sabba” stregoneschi del Medioevo e dell’Umanesimo-Rinascimento. Certo, si può e si deve notare una evoluzione del satanismo, da una forma “grezza” ad una più “perfetta”; in ogni caso credo che i racconti dei “Sabba” non siano del tutto frutto della fantasia di donne “isteriche” (più o meno “drogate”) o delle morbosità di “zelanti” Inquisitori. Evitando gli eccessi della creduloneria e del criticismo, ritengo invece che già nel Medioevo ci siano stati casi di vera e propria adorazione al Diavolo (con tanto di orge), anche se non proprio secondo il modello “francese” del 1600. Il culto al Diavolo è stato rimproverato ai Catari (neo-manichei) medievali. In effetti la “teologia” o le “teologie” dualistiche (neo)manichee consentivano una duplice forma di satanismo. Se si crede che Satana (o Diavolo) sia il dio malvagio (eterno come il Dio buono), per di più creatore del mondo, allora, per quanto lo si condanni (e sembra che i Catari e Manichei manifestassero anche avversione al Maligno) tuttavia lo si onora oggettivamente ponendolo allo stesso livello del Dio buono. Inoltre, professando Satana quale creatore della materia e “scoprendo” se stessi quali esseri corporei e “materiali”, i (neo) manichei possono facilmente finire col “concedersi” al Diavolo, magari con la scusa che egli “è più forte di loro” e che è “impossibile” sottrarsi del tutto alla “schiavitù” della Materia… D’altra parte, se il Dio biblico Creatore è identificato con il Satana manicheo allora il nemico per eccellenza del Dio biblico, ossia il Serpente della Genesi, assurge al ruolo di “liberatore” degli uomini dalle leggi “materiali” del malvagio Demiurgo… Insomma, grazie alle esasperate contraddizioni insite nel sistema “teologico” dualistico, gli eretici (neo)gnostici finiscono, in un modo o nell’altro, nel dare culto a Satana (o Lucifero o Serpente genesiaco) e nell’odiare il vero Dio Creatore che è il Dio della Chiesa Cattolica, dei Sacramenti e dell’Eucaristia… Gli Inquisitori medievali e anche papa Gregorio IX (bolla Vox in Rama, giugno 1233) accusavano i Catari di Luciferismo: Lucifero, scacciato ingiustamente dal Cielo, era il creatore del mondo… Gli uomini erano angeli caduti… proprio come Lucifero il quale però alla fine sarebbe stato reintegrato nel Cielo… Interessante notare come contemporanei studiosi medievisti si sforzino ad ogni costo di “smorzare” (o cancellare) la realtà del luciferismo cataro, definendolo, in sostanza, un’invenzione di ecclesiastici duecenteschi (Papi inclusi) poco intelligenti. Ma non credo che si possa (senza incorrere in gravi pregiudizi antiecclesiastici ed antistorici), liquidare testimonianze ecclesiastiche “demonologiche” del medioevo come semplici “invenzioni”, “affabulazioni” o morbosità. Dev’esserci qualcosa di vero in quelle testimonianze... L’idea dell’esistenza e della possibilità di culto al demonio non può nascere dal nulla o da semplici “voci popolari”, “morbose” fantasie inquisitoriali, e “inconsci collettivi” (tipici pregiudizi di area illuminista e “psicanalitica”). Al di là di vere o probabili fantasie popolari (che magari ingigantivano certi racconti), in realtà voci e testimonianze di fatti inauditi e gravi, come appunto gli atti di culto a Satana (uniti a orge sessuali) non potevano non avere fondamenti oggettivi nella realtà. Già nei primi secoli del Cristianesimo, tra gli gnostici vi erano coloro che esplicitamente veneravano il Serpente della Genesi (che per la Bibbia è il “Diavolo”) come salvatore e illuminatore degli uomini (ofiti, naasseni, cainiti…). Tale dato storico è più che sufficiente per affermare che prime forme di (proto)satanismo, forse piuttosto “rozzo”, poco cultuale, compaiono proprio agli inizi dell’era cristiana, in opposizione al Vangelo e alla Chiesa di Cristo. Per quanto riguarda la definizione di satanismo, dinanzi alle tesi “riduttive” dei suddetti studiosi, mi permetto, da un punto di vista storico-sociologico, di proporre una definizione più “larga”: il satanismo è il culto a Satana, un culto che può essere soltanto “intellettuale” oppure, in senso più proprio, anche rituale. Il satanismo filosofico o intellettuale può logicamente presupporre o indirizzare al satanismo rituale. Pertanto, mi permetto di avanzare la seguente distinzione: A) un satanismo rituale, mediante culto esplicito o “ufficiale”, cioè, praticato con riti in cui Satana è esplicitamente celebrato, ad esempio in organizzazioni dichiaratamente (e anche pubblicamente) sataniste: Chiesa di Satana, Tempio di Set, ecc.; B) un satanismo culturale, intellettuale, o filosofico (elogio, venerazione, simpatia, manifestata per scritto o oralmente, verso Lucifero/Satana, in qualunque modo esso/essi sia/siano inteso/i) ; C) un satanismo iniziatico-esoterico: nell’esercizio di ritualità magico-esoteriche, gli adepti o Iniziati (tutti o parte di essi, maggioranza o minoranza) “attivano” la loro “simpatia” o vera e propria venerazione interiore (da cui il termine “esoterico”) verso Lucifero-Satana, pur senza nominarlo/i espressamente nei loro riti.
Non è affatto da escludere (anzi è logicamente e fortemente probabile e consequenziale) che un satanismo intellettuale possa sfociare in (o supporre) un satanismo rituale esplicito (“pubblico” o ufficiale, magari con tanto di appartenenza ad una “chiesa” palesemente “consacrata” a Satana-Lucifero) oppure un satanismo “iniziatico-esoterico” (partecipazione a ritualità esoteriche in cui, gli Iniziati più “avanzati” possono comunque interiormente evocare/invocare/“vedere” Satana-Lucifero in certi simboli o riti o “nomi divini” pur senza nominarlo espressamente). Ancora, per quanto riguarda il concetto di satanismo, occorre, certamente, distinguere (senza confondere) tra loro fenomeni come il satanismo, la magia, il paganesimo, la stregoneria. Ma tali distinzioni non sono così rigide come sembra. Di solito, si dice che la magia nera consiste nel servirsi del Diavolo, invece il satanismo consiste nel servire il Diavolo. Tuttavia, si consideri, che è praticamente impossibile “servirsi” del Diavolo (magia nera) senza servirlo prima o dopo averne ottenuto i “favori”. Secondo alcuni testi di magia nera, il “mago” (“provetto” o “professionista”) promette di donarsi anima e corpo a «Lucifero» (come «schiavo») con patto di sangue, se riceverà determinati “favori”. In effetti, pur non avendo ancora ricevuto alcun “favore” (seppure lo riceverà…) o “potere”, il “mago” ha già contratto intenzionalmente un patto col diavolo, dunque ha già fatto un atto di culto, sebbene “imperfetto”. Insomma, magia nera e satanismo sono intrinsecamente legati. Pertanto non condivido le tesi di coloro secondo cui Aleister Crowley non fu un satanista (poiché dichiarò di non credere nel Diavolo), quanto piuttosto un “mago nero”. Tali studiosi sanno bene che Crowley ha composto un Hymn to Lucifer (Inno a Lucifero) e ha pubblicato una versione in francese dell’Inno a Satana di Giosué Carducci. Ma in qualunque modo intendesse Satana-Lucifero (principio o simbolo di trasgressione razionalista, pansessuale…), Crowley può ben essere annoverato tra i satanisti, anche nel caso che non abbia celebrato le Messe nere “alla francese” … Secondo il mio modesto parere, anche uno studio di tipo storico-sociologico, incentrato su di una definizione stretta o rigida di satanismo (del tipo “A”, sopra descritto), dovrebbe comunque segnalare e sottolineare la presenza di elogi verso Satana/Lucifero (in qualunque modo sia inteso) negli scritti o discorsi di quei personaggi, gruppi o movimenti esoterici che non amano affatto esser definiti “satanisti” o “luciferiani”. Non è escluso che tali elogi luciferini possano per lo meno esser fonte di ispirazione culturale per gruppi che invece non fanno difficoltà a definirsi satanisti. In ambienti “New Age” (o Next Age, che dir si voglia), «Lucifer» è presentato come l’ essere o portatore di luce che ama gli uomini e che vuol portare loro la vera conoscenza ed aiutarli nel cammino dell’evoluzione. Un importante esponente del New Age, David Spangler, nel suo libro Reflections on the Christ, ha presentato «Lucifer» come angelo («the angel of light»), principio di luce («the spirit of light») che porta all’uomo la luce («the light of wisdom»). Spangler sottolinea che «Lucifer» non è Satana: «Lucifer» prepara l’uomo all’unione con Cristo (principio immanente al cosmo e all’uomo) e quindi con Dio. L’iniziazione luciferiana («the Luciferic initiation») è necessaria nell’Era dell’Acquario («the New Age»). Paola Giovetti (nota scrittrice italiana di angeli, paranormale ecc., bene inserita nella cultura New Age italiana) difende «Lucifero», («l’angelo caduto» ossia «il diavolo»), presentandolo come «colui che porta la luce», ossia «la conoscenza» all’uomo, «Lucifero», il «collaboratore di Dio». Giovetti elogia ovviamente il peccato originale quale atto di emancipazione umana. Anche per la Dr.ssa Giovetti, il Diavolo dei Tarocchi è agente dell’evoluzione umana. Anche altri studiosi legati alle Edizioni Mediterranee (e quindi al pensiero dell’esoterista “nazi-fascista” Julius Evola) hanno simpatia per il Serpente della Genesi, ossia l’“eroe” «Lucifero» («Portatore di Luce», «Stella del Mattino»), inteso quale “padre” della «Tradizione Primordiale» o «Trazione Ermetica» o «Ermetismo», e addirittura padre della «Tradizione Romana», quest’ultima intesa ovviamente in senso pagano ed ermetistico. Dal testo dell’intervista svoltasi a Roma, il 27 dicembre 1973, tra Gianfranco De’ Turris (intervistatore) ed il barone Julius Evola (intervistato), è piuttosto chiara (tra l’esplicito e l’implicito) la convergenza dei due studiosi (De Turris-Evola) sulla rivalutazione positiva e benefica di «Lucifero», il quale non dovrebbe essere inteso come «il diavolo cornuto» del dogma e dell’iconografia cristiana, bensì «veramente come guida, cioè come “Lucifero” portatore di luce» (De Turris); dunque «allora sarebbe il vero Lucifero secondo l’etimologia» (Evola) … In ambienti gnostici, neo-catari, «Lucifer» è il portatore della conoscenza, della coscienza, della libertà, dell’evoluzione ed emancipazione umana; «Lucifer», caduto dal Cielo ha donato all’uomo il suo smeraldo, ossia il Graal, Pietra di conoscenza e redenzione. In quegli ambienti neo-catari si è convinti che «Lucifer» sarà reintegrato da Dio nel suo antico ruolo di principe degli angeli e portatore di luce. In ambienti gnostico-massonici italiani (influenzati anche dalla Teosofia di Madame Blavatsky), «Lucifero» è considerato «Angelo» di luce, dualità di bene-male, spirito divino benefico e malefico (unione degli opposti!) il cui fuoco infernale in realtà rigenera; e il Grande Architetto dell’Universo, ossia il Dio dei Massoni, è Satana. Secondo tali speculazioni gnostico-massoniche, Lucifero è il Logos nel suo aspetto più elevato ma è anche il suo Avversario (Satana) nell’aspetto più infimo (Dio-Satana=Lucifero-Satana). Su di un sito internet, gnostico, intitolato Fuoco Sacro - il pensiero esoterico, nella rubrica Cristianesimo esoterico, c’è un interessante racconto intitolato «Lucifero». L’autore, Friedrich von Licht mette in bocca a Lucifero le seguenti parole: «Io sono la Vita, “il Lucifero”, il Portatore della Luce: la Stella del Mattino che annuncia la fine delle tenebre e la venuta dell’Impero del Sole, il regno della luce. Sono Lucifero, sono Prometeo, colui che fece scaturire dal nulla il divino fuoco della sapienza, il potere e la luce e la consegnò agli uomini. […] grazie a me è redenta l’oscura materia. Perdendo la mia purezza spirituale e cadendo negli abissi ho portato vita, coscienza e conoscenza a ogni carne e l’ho sospinta verso i cieli». In un altro articolo su www.fuocosacro.com si legge che «Lucifero» è «l’Antitesi del Demiurgo Creatore»; «il Lucifero esoterico della Dottrina Arcaica» non è il Diavolo del volgo profano, ma Lucifero è (secondo gli gnostici di quel website) «l’allegoria del bene, il simbolo, tra gli altri del più alto sacrificio (Christos-Lucifero) e il dio della Saggezza sotto infiniti nomi». E ancora: «Luce ed ombra, misteriosa simbiosi del Logos Solare, unità molteplice perfetta, INRI è Lucifero». Anche il website della Gnostic Witch Bible (stregoneria “gnostica”) presenta «Lucifer» (associato al Serpente della Genesi) come essere di luce («being of Light») che vuole aiutare gli uomini a scoprire la loro divinità interiore. Ovviamente l’anonimo autore ci tiene a distinguere (o separare) Lucifero dal Diavolo… ! Troviamo elogi/simpatie/venerazione per Lucifero (inteso come angelo, essere personale o forza magica universale, simbolo di luce, liberazione, conoscenza…) negli scritti di noti personaggi del mondo esoterico (Eliphas Levi, Helena P. Blavatsky, Aleister Crowley, Rudolph Steiner, Giuliano Kremmerz …), e in ordini magici e società esoteriche, quali ad esempio: l’Hermetic Order of the Golden Dawn (fondato nel 1888 da tre Maestri Massoni della United Grand Lodge of England), la Società Italiana di Studi Ermetici – Fratellanza Ermetica, la Società Teosofica … Max Heindel, fondatore di un ordine rosacrociano, presenta in senso gnostico il racconto genesiaco del Peccato Originale. In un suo libro, Heindel scrive che «Angeli» o «Luciferi» o «Spiriti Luciferici», «portatori di luce», illuminarono l’uomo, diedero all’uomo la conoscenza, l’autocoscienza e l’emancipazione necessarie all’evoluzione spirituale. I «Luciferi» – ammette Heindel – portarono anche dolori all’uomo ma senza i «Luciferi» l’uomo – prosegue Heindel – non avrebbe mai goduto della conoscenza e dell’indipendenza da Dio. Leggendo ciò che Madame Blavatsky scrive su Lucifero e Satana non si può fare a meno di includere quella donna (teosofa e massona) nel novero degli intellettuali del satanismo gnostico o luciferismo. E non fa meraviglia che gli elogi luciferini blavatskyiani siano stati apprezzati anche all’interno della “filiale” britannica della Chiesa di Satana. Anche mediante la scienza esoterica dell’Alchimia (la quale cerca la rigenerazione spirituale dell’adepto), è possibile pervenire ad una valorizzazione positiva di Lucifero-Satana. In Alchimia, la Pietra, o Lapis è il Mercurio, l’Agente Universale che rende possibile la Grande Opera ossia la Palingenesi spirituale dell’alchimista (processo di morte-rinascita). La Pietra Filosofale è denominata Mercurio Universale, Drago che si morde la coda, Venere nuda (Venere=Stella del Mattino!), Cristo, Lucifero... Il Mercurio alchemico, Pietra e Materia Prima della Grande Opera alchemica, è unità di tutti i contrasti: bene-male, divino-demoniaco, cielo-inferno, Dio-Diavolo... Il Mercurio alchemico, nell’Opera al Bianco (dopo la fase della Putrefazione) è chiamato anche Lucifero-Stella del Mattino. Nel suo celebre libro Il Mistero delle Cattedrali, l’esoterista ed alchimista Fulcanelli insegna che il «diavolo» rappresenta la Materia Prima dell’opera alchemica, ossia la Pietra Grezza da purificare e su cui innalzare l’opera alchemica, la pietra su cui i muratori medievali costruivano gli edifici. Questa Pietra, «umanizzata sotto le spoglie di Lucifero (che porta la lucela stella del mattino) è il simbolo della pietra angolare», dunque de «la Prima pietra, la pietra angolare della Grande Opera filosofale». Così anche in Le Dimore Filosofali, Fulcanelli insegna le seguenti corrispondenze: La «Parola perduta dei frammassoni»=«Parola di Dio»=«Segreto» dell’Opera alchemica=«Pietra Filosofale»=«Caos dei saggi»=«Materia Prima»=«Spirito Universale» o «Anima del Mondo»=«Madonna Nera»=«Diavolo» o «Satana» o «Drago»=«Pietra angolare» dell’Opera alchemica! Fulcanelli insegna che il Diavolo o Drago alchemico, per quanto orrido e fetido, nasconde in realtà i tesori celesti cercati dall’alchimista! Ricordiamo uno dei princìpi alchemici in base al quale la fase della putrefazione (Opera al Nero o Nigredo), la discesa negli ìnferi, nella morte iniziatica ecc., nel nero più nero, è tappa necessaria per salire verso la Luce e la Perfezione (Opera al Bianco e al Rosso). Comprendiamo che i riferimenti “cristiani” e “mariani” nonché la medioevofilìa contenuti negli scritti di alchimia esoterica del Fulcanelli costituiscono in realtà il “guscio” o “scorza” di un “frutto” velenoso: il Diavolo o Drago alchemico! Curioso notare che Fulcanelli presenta i costruttori (architetti e muratori, ossia frammassoni) del Medioevo come sapienti esoteristi che nelle Cattedrali hanno celato, in simboli, il patrimonio dell’Alchimia. E qui storia e mito si confondono, ma è un procedimento “normale” nella irrazionale cultura gnostico-esoterica. Nel simbolismo massonico di tradizione inglese, il nuovo Apprendista massone (1° grado) è ritenuto pietra angolare del Tempio che egli dovrà costruire. L’Apprendista è posto in Loggia a Nord-Est (Nord=Tenebre; Est=Luce). Considerato lo sfondo esoterico della Massoneria e l‘eredità alchemico-spirituale che essa custodisce, occorre, a mio avviso, trovare l’autentica interpretazione del simbolismo massonico della Pietra nella sopramenzionata cultura alchemica. Dopo questo breve excursus sul satanismo o luciferismo culturale del mondo esoterico, credo che sia troppo riduttivo definire quali “riferimenti metaforici” o “marginali” quegli elogi intellettual-esoterici rivolti a Satana-Lucifero e qui sopra citati (con quelli che seguiranno). Si tratta invece di riferimenti che, sebbene numericamente “pochi” nel complesso degli scritti degli Autori in questione, tuttavia – a mio avviso – costituiscono prove qualitativamente sufficienti per comprendere che la mente e la cultura di quegli Autori è permeata di un certo luciferismo. Occorre riconoscere che quegli Autori, con le loro sia pur “poche” sentenze luciferine, possono costituire fonte di ispirazione per gruppi più espressamente dediti a Lucifero-Satana. |