Furfante setta che in Averno hai sede, Raggiratrice sol de l’uom codardo, Alzar com’osi ancor l’empio stendardo, Mirando a conculcar Papato e Fede? Minacci invan quel gran Leon che incede Alta la fronte: al suo sereno sguardo Si snervan le tue forze, mentre il dardo Scocchi su Lui, tuo debil arco cede!... Oltraggi ancora il Vice-Dio?...ma, stolta! Non vedi tu che l’arme Ei già t’ha infrante, E al tuo braccio ogni possanza ha tolta?... Raccoglie palme il gran Leon…suo squillo In tutto il mondo echeggia…e tu, furfante, Abbassar devi omai l’empio vessillo! |