Note
1) I riferimenti sono da intendersi per l'edizione francese in sei volumi del De Pauly [Torna al testo]
2) La figura di Lilith, figlia della dea Mehitabel, è un personaggio molto complesso. La sua immagine differisce da cultura a cultura, e s'addice a più demoni contemporaneamente e, più si torna a ritroso nel tempo, più i valori patriarcali assumono importanza. Nella Sumeria antica è stata considerata come la mano sinistra della gran Dea Inanna. Essa l'assisteva per portare gli uomini verso i templi della dea, per venerarla e partecipare ai riti Tantrici con il tempio-donna. Come conseguenza di questo ruolo, Lilith è divenuta nota come seduttrice d'uomini e come meretrice.
Tra i popoli di lingua semitica della Mesopotamia, esisteva un'importante figura simile: Lil, una dea distruttiva Sumera dei venti e delle tempeste. Quando i costumi ebreo-semitici divennero dominanti nel vicino Oriente, fu associata e identificata con Lamashtu, lo spirito femmina di un demonio (talora strega) noto in Siria come un assassino di bambini. In Siria ha acquistato la sua caratterizzazione come demone alato della notte (Talmud), sia come vampiro pericoloso e succube (Zohar), che come madre degli incubi e dello stridulo notturno del gufo (Bibbia).
Altri racconti leggendari la indicano essere la prima, bella e magica femmina, a coabitare il paradiso con Adamo, una donna creata come dea in maniera simile a quella in cui Dio creò il primo uomo. In questo caso, allora, essa è l'originale prima donna, una vergine indipendente e libera, al punto tale da non sottoporre Adamo a tentativi di dominazione sessuale. In seguito abbandonati entrambi: sia il primo uomo sia la prigione del paradiso, fu rimpiazzata da un'uguale Eva meno libera e meno uguale, una donna fatta non dalla Terra ma da una costola d'Adamo. Lilith, non sarebbe, quindi, che uno di venti nomi con i quali quella prima donna fu conosciuta e in ognuno di loro s'ipotizza racchiuso un segreto di misticismo sessuale. La maggior parte di questi segreti costituiscono, probabilmente, gli insegnamenti erotici e le tecniche sessuali rivelate agli iniziati ed agli adoratori dei templi di Inanna, Ishtar ed Astarte. Non c'è alcun dubbio, dice Ean Begg, che la Regina di Sheeba, nella Qabalah, nello Zohar e nella leggende arabe, sia identificata con la vicina dea d'oriente Lilith, la quale è anche associata con la concubina di Abraham, Hagar (l'Egiziana), il cui figlio Ishmael, generato sulla pietra Nera della Qabalah è divenuto il capostipite dei popoli arabi (Begg p38).
Nel misticismo ebraico della Qabalah, Lilith è associata con la posizione lunare dell'albero delle Qliphoth, il cosiddetto Mondo dei Gusci quello contenente il negativo e le energie oscure. Lilith è anche assimilata alle divinità locali Abyzu e Ardat Lili. (N.d.T.) [Torna al testo]
3) Lo Zohar tratta del Leviatano anche in un altro passaggio, al foglio 34a del I libro, ecco il passo: É scritto: Che le acque producano degli esseri viventi e successivamente: Che la terra produca degli esseri viventi secondo la propria specie. Rabbi Eléazar disse: Le acque inferiori producono esseri della loro specie, come le acque superiori ne producono della loro. Rabbi Hiya intervenne: La Scrittura parla delle acque superiori che hanno prodotto l'essere vivente. Di quale essere vivente si tratta? Certamente il primo uomo, così come è scritto (Genesi II,7): E l'uomo divenne un essere vivente. La Scrittura aggiunge: ... E degli uccelli che volano sulla terra. Questi sono i messaggeri celesti che appaiono in sogno, agli uomini. Considerate le parole della Scrittura: Che volano sulla terra, se ne deduce che oltre agli angeli che appaiono agli uomini nel sogno, ve ne sono degli altri che appaiono agli uomini concretamente, secondo il grado spirituale dell'uomo. É per tale motivo che la Scrittura non utilizza la perifrasi secondo la loro specie, parlando degli uccelli che volano sulla terra, come invece fa, in seguito, quando parla degli uccelli che Dio creò secondo la loro specie, questo perché, gli angeli messaggeri, che appaiono solo in sogno, sono tutti di una sola etnia, mentre gli angeli che ci appaiono nella realtà sensoriale sono di specie differenti; differenti le une dalle altre: ed è per loro esistenza che la Scrittura dice: ... E da qui questo fiume si divide in quattro capi. É scritto: E Élohïm creò i grandi pesci; questi sono Leviathan e la sua donna. Le parole, e tutti gli esseri viventi che si muovono sottintendono questo essere vivente (nephesh hayah) il quale si muove in tutti e quattro i punti cardinali del mondo. Quale è questo essere vivente? É Lilith. La Scrittura aggiunge: Che le acque producano; perché sono proprio le acque che nutrono questi esseri viventi. Quando il vento del Sud soffia, le acque si agitano in tutte le direzioni e si ingrossano; è allora che ha luogo il transito di questi esseri, così come è scritto (Salmi CIV,26): É là che solcano le navi, è là che si muove Leviathan, che tu hai creato, perché in esso si diverta. Le parole e tutti gli uccelli provvisti di ali secondo la loro specie alludono a quegli esseri, di cui la Scrittura dice (Ecclesiaste X,20): Perché anche gli uccelli del cielo riferiranno la parola; e quelli che hanno delle ali, proclameranno ciò che tu avrai detto. Rabbi Yossé affermò: Tutti questi esseri sono provvisti di sei ali e non presentano alcuna diversità; è per questo che la Scrittura dice secondo la propria specie, il che vuol dire: secondo la specie degli angeli alati. Essi percorrono il mondo in sei slanci; per spiare le opere degli uomini; e, se queste sono meritorie, le fanno salire al cielo. É per tale motivo che la Scrittura raccomanda (Ecclesiaste X,20): Neanche con il pensiero maledite il Re, e non sparlate del ricco nell'intimità della vostra camera. Rabbi Hizqiya chiese: per quale motivo la Scrittura utilizza la parola haromeseh (che si muovono) al posto di haschoretzeth (che strisciano)? É perché la Scrittura sottintende Lilith, così come è stato detto in precedenza. Gli è perciò che la Scrittura riferisce (Salmi CIV,20): É durante la notte che tutte le bestie della foresta si muovono (thirmos); queste parole sottintendono, in oltre, anche gli angeli chiamati Hayoth, che amministrano la stessa ora in cui domina Lilith. Essi iniziano a cantare i loro inni in ciascuno dei tre tempi della notte e non cessano i loro elogi che al termine dell'oscurità. É di essi che la Scrittura dichiara (Isaia LXII,6): Coloro che si ricordano del Signore non tacciono mai. [Torna al testo]
4) A proposito della maldicenza, lo Zohar in un altro passo [III 264b], così si esprime: Sotto agli spiriti menzionati, se ne trova un altro di nome, Sacasica, incaricato di colpire gli uomini di mala lingua, vizio questo, che scatena nel mondo morte, guerre e molti omicidi [III 265a]. Sventura a chi per causa delle proprie maldicenze, rende attivo questo malefico spirito!
Sappiate che quando, in questo mondo inferiore, un uomo sparla, il perfido serpente, mentre tutte le sue legioni si muovono, ricopre il proprio corpo di scaglie. Questo abito, che indossa nelle solennità, è costituito proprio da tutte le maldicenze: ogni calunnia una scaglia, e benché le serpi della terra, abbiano un'epoca ricorrente in cui cambiano pelle, questo evento ha analogica corrispondenza solo nel periodo in cui la maldicenza e la calunnia sono massimamente diffuse nel mondo. Solo allora Satana si confeziona un nuovo abito. [Torna al testo]
• Indice della Sezione •
• Paragrafo Primo • Paragrafo Secondo • Paragrafo Terzo • Paragrafo Quarto •
•
Le Note •