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State ascoltando il "Cantico della Speranza"

 

 

 

(1) Il tempo fugge, e con lui i nostri giorni belli;
Fratello, affrettiamoci, prima che ci separi,
Di rallegrarne il troppo veloce corso
Che verso l'immensità rapidamente si smarrisce.
Fraternità, riprendi il tuo nobile sviluppo;
Cedi ai nostri auguri, candida Fiducia;
Come nella primavera dell'antica età dell'oro
Il massone va a ripetere ancora:
Viva, viva la tolleranza! (bis)

Soltanto questa parola fa palpitate il mio cuore;
Il suo dolce potere cresca e ci domini.
Dei nostri progressi è il precursore,
Guardiamoci oramai da avere altro motto;
Raduniamoci sotto questo vecchio stendardo
Che nell'arie ondeggia con sicurezza,
Il suo vivido fulgore colpisce ogni sguardo;
In lontananza l'eco lo rimanda da ogni parte:
Viva, viva la tolleranza! (bis)

Disgrazia a chi non sa tollerare,
É così dolce dimenticare un'ingiuria.
Che si deve gioire quando si può trionfare
Del sofista ingannevole che predica l'impostura.
Abbracciamo tutti questa divina legge,
Sottomettiamogli la nostra fragile esistenza;
Ha ricevuto i nostri giuramenti, la nostra fede
Per festeggiarla ripetete con me:
Viva, viva la tolleranza! (bis)

Ma, chiederete, si è parlato di riti!
Rispettiamoli, tale è il nostra massima,
Verso l'unità riportiamo gli spiriti,
E del saggio seguiamo sempre lo slancio sublime.
Nei nostri progetti siamo perseveranti;
Verso l'avvenire camminiamo con costanza,
Agli infelici dedichiamo i nostri istanti,
E ripetiamo senza tregua ai nostri figli:
Viva, viva la tolleranza! (bis)

Rétif De La Bretonne
Venerabile della Loggia degli Hospitaliers-Français.

 

 

 

 

1. Da Notare in questa canzone che dopo 3 strofe sulla tolleranza in generale, la 4° ne rievoca un'applicazione tutta particolare: la Tolleranza tra Riti.

Dall'irruzione in Francia del REAA all'inizio del XIX (ma era già successo nel XVIII°), il guerreggiare dei Riti era divenuta la piaga della massoneria francese, generando grande costernazione tra i Massoni sinceri.

Nel 1828 scriveva Bazot: "... queste rivalità indegne dello spirito di fraternità, di tolleranza e di buonsenso dell'Ordine cessino di rattristare la massoneria che, perfetta nei suoi primi tre gradi e non chiedendone di altri, tollererebbe volentieri tutti i gradi superiori, se volessero, come lei, concorrere con l'esempio della pace e del buon ordine, ad essere utili agli uomini ed a diffondere nel più nobile Oggetto l'impero sacro della fraternità universale"