Beth è il segno paterno e virile (nella figura grande al punto 19) quello dell'azione interiore attiva. Come immagine simbolica rappresenta la bocca dell'uomo «non in senso proprio - ha cura di precisare Enel - ma dell'organo che lo differenzia da tutti gli altri esseri, poiché da quella bocca viene emesso il «Logos». Il tratto orizzontale nel geroglifico esprime la materia sulla quale l'uomo agisce. Nel segno stesso, l'uomo è raffigurato nella parte superiore e dalla linea discendente che la unisce alla parte inferiore; tracciato che corrisponde alla lettera Resh (nella figura grande al punto 20) che esprime materialmente il cammino dell'uomo.
L'uomo esistendo nella materia, in essa agisce pur non essendo in sua facoltà toglierla dallo stato d'inerzia. Ciò è espresso nel geroglifico poiché in esso non vi è rappresentazione di un urto che causerebbe nella materia stessa la perdita del suo equilibrio. In tale caso, nella rappresentazione grafica si avrebbe una linea curva o inclinata. Invece, interpretando il segno vediamo che l'uomo (la lettera Resh con l'asta che pene tra nel tratto orizzontale sottostante) pur essendo unito alla materia e subendone l'influenza, reagisce a sua volte su di essa.
La lettera che deriva direttamente da Beth è Phé (nella figura grande al punto 21) tanto che gli Egizi confondevano sovente questi due suoni; altro non essendo il suono Phé che il rafforzamento del suono Beth. Il geroglifico della lettera Phé rappresenta anch'esso la bocca dell'uomo ed è completato dalla riproduzione grafica della lingua. Il segno è quindi formato dalla lettera Beth e dallo Yud per dimostrare che la parola dell'uomo esprime i concetti della sua ragione.