Valentino fu un famoso teologo gnostico, grande avversario della neonata Chiesa Cristiana e fondatore della setta dei Valentiniani.
Nacque a Cartagine, ma si trasferì da giovane ad Alessandria d'Egitto, dove studiò con un tale Teodas, che proclamava di essere stato allievo degli Apostoli e dai quali aveva appreso gli insegnamenti segreti di Cristo.
Ad Alessandria, Valentino insegnò, ma successivamente si spostò a Roma, dove operò come diacono. Ad un certo punto, pare che la sua popolarità fosse così elevata da essere stato addirittura in lizza per diventare Vescovo di Roma (in altre parole, un potenziale Papa gnostico!), ma successivamente, secondo Tertulliano, amareggiato per la mancata elezione, intraprese con decisione la strada gnostica a tal punto che fu scomunicato nel 143, sotto il papato di Pio I (140-155).
Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Cipro, dove morì probabilmente nel 165 (o, secondo altri autori, nel 180).
La dottrina
La sua dottrina è una complessa fusione sincretica tra neoplatonismo, religioni giudaica e cristiana, gnosi dei sethiani (1) ed encratismo (2), partiva da un Eone maschile (Autopator {auto-padre} o Abisso) ed uno femminile (Silenzio), dalla cui unione nacquero Intelletto e Verità, e, via via, a cascata tutta una serie di eoni, prima otto (Ogdoade) nati dalla fusione di due Tetradi (quattro eoni), poi dieci (Decade), infine dodici (Dodecade), che, tutti insieme, concorrevano a formare il Pleroma (pienezza).
Il mondo visibile e gli uomini sarebbero stati creati dall'ostile demiurgo Achamoth, re del mondo psichico celeste (il cosiddetto settimo cielo o Ebdomade). Achamoth era stato, a sua volta, generato dall'eone Sophia, l'ultima della Dodecade, espulsa dal Pleroma.
Gli uomini secondo la dottrina di Valentino si dividevano in:
- ilici o terreni, che credevano nel Demiurgo, ma ignoravano l'esistenza di un mondo spirituale superiore a lui;
- pneumatici o spirituali, che erano dotati, a loro insaputa, della scintilla divina (pneuma).
Per portare ai pneumatici la conoscenza (gnosi) della loro potenzialità inespressa, fu inviato sulla terra l'eone Cristo, incarnatosi al momento del battesimo nell'uomo Gesù, da cui si allontanò al momento della crocifissione.
Quindi, poiché era apparso, o sembrato, agli uomini che il Cristo fosse stato crocefisso ed invece ciò era solo un'illusione, questo concetto, comune a molti gnostici, fu denominato docetismo (3), dal greco dokéin, cioè apparire.
Ciò per quanto concerne la salvezza dei pneumatici o spirituali: i psichici potevano invece, attraverso la fede e le opere, ambire al massimo al regno psichico celeste del Demiurgo, mentre, purtroppo, per gli ilici non c'era speranza di salvezza.
Vengono attribuiti a Valentino molti dei testi ritrovati a Nag Hammadi nel 1945/6, come il Vangelo della Verità, il Vangelo di Filippo, la lettera a Regino ed il noto Tractatus tripartitus (Trattato sulle tre nature: spirituale, terrena e psichica).
I Valentiniani
I seguaci di Valentino, molto attivi, predicavano metodi per liberare il proprio pneuma, sia attraverso lo studio di testi sacri e gnostici, che mediante cerimonie, come la “camera nuziale” e la “redenzione”, il cui significato interiore è andato purtroppo perduto.
Tra i principali discepoli di Valentino si ricordano Marco, Eracleone e Tolomeo e perfino il famoso filosofo e teologo Origene ne fu molto influenzato.
Tuttavia, entro la fine del III secolo, i seguaci del gnosticismo valentiniano furono gradualmente riassorbiti dal crescente cattolicesimo ortodosso oppure confluirono nel Manicheismo.
1 - I Sethiani erano i seguaci di una corrente (di cui si ignora il nome del caposcuola) di pensiero gnostico, che attribuiva il ruolo di Salvatore a Seth, il terzo figlio di Adamo, dopo Caino ed Abele.
Si tendono a far risalire alla gnosi seziana diversi dei testi scoperti a Nag Hammadi nel 1945, e in particolare Le tre stele di Seth, L'ipostasi degli arconti, Il Vangelo apocrifo di Giovanni ed Il Vangelo degli Egiziani. I sethiani, come molti altri gnostici, credevano che il mondo non fosse stato creato da Dio, ma dagli eoni o angeli (entità incorporee), formanti tutti insieme il Pleroma. L'ultima degli eoni, Sophia (la Saggezza) o Madre Divina, aveva generato sette figli, Ildabaot, Iao, Sabaoth, Adonai, Elohim, Astaphain e Horaios: essi avevano creato l'uomo a loro immagine e somiglianza.
Dopo che Adamo era caduto nel peccato e Caino aveva ucciso Abele, la Madre Divina aveva deciso di mandare Seth come Salvatore dotato della scintilla spirituale divina, la cui missione era di liberare l'elemento spirituale degli uomini, intrappolato nel mondo materiale.
Cristo era l'ultimo discendente di Seth, o forse Seth stesso, tornato per portare la conoscenza (gnosi) della salvezza, contenuta in un libro segreto e insegnata solo agli iniziati. La setta vevano rielaborato una originale forma di docetismo, cioè rifiutavano la dottrina che Cristo fosse stato crocefisso e che fosse risorto in senso materiale, in quanto la natura di Cristo, apparsa successivamente ai discepoli, era in realtà puro spirito. [Torna al Testo]2 - L'Encratismo, parola che deriva dal greco èncrateis (continenza), era una setta gnostica, probabilmente influenzata dai sethiani, che riteneva Satana fosse il figlio del Demiurgo, Ialdabaoth, creatore del mondo materiale, e che egli, dopo la caduta, avesse, sotto forma di serpente, creato la vite (perciò gli Encraiti rifiutavano il vino), tentando Adamo ed Eva. Capo di questa setta fu, dal 172, un certo Taziano, un siriano convertitosi al Cristianesimo tra il 150 ed il 165 per opera di San Giustino martire.
Lo spirito buono doveva, secondo gli Encraiti, essere liberato dal corpo malvagio e, perciò, per accelerare questo processo, essi aborrivano il matrimonio, la procreazione ed il consumo di carne.
Taziano scrisse un Discorso ai greci, un'opera in 42 capitoli, in cui attaccò il mondo pagano ed ellenistico, ed un Diatessaron, tentativo di fusione dei 4 vangeli in un continuo narrativo, molto popolare nei paesi di lingua siriaca fino al Medioevo, nonostante i tentativi del Cristianesimo di sopprimerlo. [Torna al Testo]
3 -
Il Docetismo è una eresia cristologica che appare già verso la fine dell’età apostolica, si diffonde nei primi anni del secolo II e lascia la sua impronta nella maggior parte dei sistemi gnostici. Per i docenti l’umanità di Cristo era solo apparente; negavano quindi, come si esprime Sant’Ignazio di Antiochia ai fedeli di Smirne, che “Gesù Cristo è veramente uscito dalla razza di David, secondo la carne... veramente nato da una Vergine... è stato veramente trapassato dai chiodi nella sua carne”; che “l’Eucarestia è la carne di Cristo, la carne che ha sofferto per i nostri peccati, la carne che il Padre, nella sua bontà, ha resuscitato”. [Torna al Testo]