MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO III - Capitolo VII
Mld:III.7.1 - Come può sorgere la memoria
Il re disse: “In quanti modi sorge la memoria, Nagasena?”
“In sedici modi, o re. E cioè: tramite esperienza personale, come quando il venerabile Ananda, o la devota donna Khugguttara, o altri che avevano quel potere di richiamare alla mente le loro precedenti nascite – o tramite aiuto esterno, come quando altri continuano a ricordare gli eventi a colui che per natura è smemorato – o tramite l’impressione nata dall’importanza di una certa occasione, come i re ricordano il giorno della loro incoronazione, o come noi ricordiamo il giorno della nostra conversione, tramite l’impressione nata dalla gioia, come quando ci si ricorda di un certo piacere – o tramite l’impressione nata dalla sofferenza, come quando ci si ricorda di un certo dolore – o dalla somiglianza, come nel vedere qualcuno che ci ricorda nostra madre, nostro padre, nostra sorella o nostro fratello, o nel vedere un cammello o un bue o un asino che ci ricordano altri animali simili – o dalla differenza, come quando noi ricordiamo che quel tal colore, suono, odore, sapore o tatto appartiene a quella tal cosa – o tramite la conoscenza del discorso, come quando colui, per natura smemorato, ricorda le cose grazie all’aiuto di altri – o tramite un segno, come quando riconosciamo un giovenco da tiro dal marchio a fuoco o da altri segni – o dallo sforzo, come quando incitati, - “Prova a ricordare. Pensaci bene” – riusciamo a ricordare – o tramite calcolo, come quando si sa che nello scrivere una certa lettera viene seguita da un’altra – o tramite aritmetica, come quando i contabili eseguono grandi somme grazie alla loro conoscenza dei numeri - o tramite il memorizzare, come coloro che tramandano oralmente le scritture grazie alla loro abilità di imparare a memoria – o tramite la meditazione, come quando un monaco richiama alla mente i suoi stati temporanei in giorni passati – tramite un riferimento ad un libro, come quando i re ricordando una legge precedente, dicono: “Portatemi il libro!”, e grazie a questo tutti si rammentano – o tramite un pegno, come quando nel vedere i beni depositati un uomo ricorda (le circostanze nelle quali furono impegnati) – o tramite associazione, come quando ci si ricorda una cosa perché già vista, o di un suono perché già sentito, o di un odore perché già odorato, o di un sapore perché già gustato, o di un cosa tangibile perché già toccata, o di un concetto perché già percepito.”
“Molto bene, Nagasena.”